La dissertazione tratterà il tema della scrittura declinato secondo la prospettiva proposta da Derrida nel terzo capitolo de Della grammatologia, ossia Della grammatologia come scienza positiva, per poi estendere il campo di indagine a Freud, Klein e Leroi-Gourhan. In particolare, ad una prima analisi che percorre le linee fondamentali della produzione dell'autore quali il pensiero della différance, della critica al fono-logocentrismo e l'interpretazione del soggetto e della scrittura, verrà accostata una riflessione riguardante i risvolti psicoanalitici e storico-antropologici, col fine di discutere il complesso rapporto tra il soggetto e la scrittura. Il fine sarà quello di evidenziare una concezione del soggetto a partire da un punto di vista funzionale, ossia interpretandolo come una traccia scritta e continuamente cancellata – secondo il pensiero di Derrida – che domanda sempre di essere compresa e colta come il risultato di operazioni inconsce, che rispondono in ultima analisi al desiderio e al suo oggettivarsi come traccia di un evento, o potremmo anche dire di un'esistenza concreta nel mondo. A questa visione, che verrà definita diagrammatica, della traccia, è centrale la nozione di mitogramma proposta da Leroi-Gourhan, che permette al discorso di acquisire anche una valenza storica, o quantomeno più generale. L'idea di fondo è che il soggetto possa essere visto come un campo funzionale non solo alla luce delle moderne letture psicoanalitiche, ma anche in riferimento alle produzioni dell'umanità in generale, e del mondo preistorico in particolare. Il soggetto non è qui concepito, come nella tradizione metafisica occidentale, come una presenza a sé (coscienza) nel mondo, ma come luogo nel quale si manifestano operazioni, che innanzitutto produce atti di scrittura – intesi in senso lato – volti alla rappresentazione diagrammatica di esperienze, traumi e condizioni di vita cogenti per l'individuo concreto, che percepisce la necessità di testimoniare queste situazioni esistenziali. La metafora volta ad illustrare tale visione è quella che paragona il soggetto a un diagramma funzionale, che sia l'elettroencefalogramma o affini, che non è rivolto esclusivamente alla rappresentazione canonica e visiva di un'immagine, in questo caso del cervello, quanto piuttosto al tracciamento di operazioni che rimandano alle funzioni biologiche e soggettive dell'individuo, che all'interno di esso innanzitutto si sviluppano e danno corpo al soggetto stesso. Sia per quanto riguarda lo sviluppo libidico del bambino, sia per quanto riguarda l'elaborazione di pittogrammi e pitture primitive, l'uomo da sempre è attraversato da processi consci e inconsci manifestati negli atti di scrittura, e un'interpretazione valida del soggetto non può non tener conto del ruolo fondamentale che la scrittura svolge nell'economia del soggetto: l'esistenza dell'individuo si dà come traccia scritta che chiede sempre di essere compresa e interpretata ed è manifestazione del fatto che l'uomo è percorso da una molteplicità di dinamiche che rendono inefficace un'interpretazione, che si privi della rivalutazione della funzione fondamentale e fondante della scrittura. L'esempio delle sonde spaziali Pioneer I e Pioneer II, che sarà trattato nell'ultimo capitolo, ha lo scopo di evidenziare come il nucleo radicale di ogni scrittura è nella comprensione, non tanto dei suoi contenuti, ma del suo essere traccia di operazioni intellettuali, di uno “psichismo” in senso lato perché rimanda, non a un ente qualsivoglia, ma a un'esistenza, nel senso heideggeriano del termine.
Tra mitogramma e diagramma: Derrida e la scena della scrittura
DEIDDA, MARCO
2019/2020
Abstract
La dissertazione tratterà il tema della scrittura declinato secondo la prospettiva proposta da Derrida nel terzo capitolo de Della grammatologia, ossia Della grammatologia come scienza positiva, per poi estendere il campo di indagine a Freud, Klein e Leroi-Gourhan. In particolare, ad una prima analisi che percorre le linee fondamentali della produzione dell'autore quali il pensiero della différance, della critica al fono-logocentrismo e l'interpretazione del soggetto e della scrittura, verrà accostata una riflessione riguardante i risvolti psicoanalitici e storico-antropologici, col fine di discutere il complesso rapporto tra il soggetto e la scrittura. Il fine sarà quello di evidenziare una concezione del soggetto a partire da un punto di vista funzionale, ossia interpretandolo come una traccia scritta e continuamente cancellata – secondo il pensiero di Derrida – che domanda sempre di essere compresa e colta come il risultato di operazioni inconsce, che rispondono in ultima analisi al desiderio e al suo oggettivarsi come traccia di un evento, o potremmo anche dire di un'esistenza concreta nel mondo. A questa visione, che verrà definita diagrammatica, della traccia, è centrale la nozione di mitogramma proposta da Leroi-Gourhan, che permette al discorso di acquisire anche una valenza storica, o quantomeno più generale. L'idea di fondo è che il soggetto possa essere visto come un campo funzionale non solo alla luce delle moderne letture psicoanalitiche, ma anche in riferimento alle produzioni dell'umanità in generale, e del mondo preistorico in particolare. Il soggetto non è qui concepito, come nella tradizione metafisica occidentale, come una presenza a sé (coscienza) nel mondo, ma come luogo nel quale si manifestano operazioni, che innanzitutto produce atti di scrittura – intesi in senso lato – volti alla rappresentazione diagrammatica di esperienze, traumi e condizioni di vita cogenti per l'individuo concreto, che percepisce la necessità di testimoniare queste situazioni esistenziali. La metafora volta ad illustrare tale visione è quella che paragona il soggetto a un diagramma funzionale, che sia l'elettroencefalogramma o affini, che non è rivolto esclusivamente alla rappresentazione canonica e visiva di un'immagine, in questo caso del cervello, quanto piuttosto al tracciamento di operazioni che rimandano alle funzioni biologiche e soggettive dell'individuo, che all'interno di esso innanzitutto si sviluppano e danno corpo al soggetto stesso. Sia per quanto riguarda lo sviluppo libidico del bambino, sia per quanto riguarda l'elaborazione di pittogrammi e pitture primitive, l'uomo da sempre è attraversato da processi consci e inconsci manifestati negli atti di scrittura, e un'interpretazione valida del soggetto non può non tener conto del ruolo fondamentale che la scrittura svolge nell'economia del soggetto: l'esistenza dell'individuo si dà come traccia scritta che chiede sempre di essere compresa e interpretata ed è manifestazione del fatto che l'uomo è percorso da una molteplicità di dinamiche che rendono inefficace un'interpretazione, che si privi della rivalutazione della funzione fondamentale e fondante della scrittura. L'esempio delle sonde spaziali Pioneer I e Pioneer II, che sarà trattato nell'ultimo capitolo, ha lo scopo di evidenziare come il nucleo radicale di ogni scrittura è nella comprensione, non tanto dei suoi contenuti, ma del suo essere traccia di operazioni intellettuali, di uno “psichismo” in senso lato perché rimanda, non a un ente qualsivoglia, ma a un'esistenza, nel senso heideggeriano del termine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/149484