The purpose of this work is to analyze the dynamics of precarious job: its definition, its causes and consequences, with special attention to the effects that this condition can produce on worker's mental health. Precarious employment can be defined as the risk for a worker to be unable to make ends meet either through the job market or the welfare schemes. Modern job insecurity origins from the crisis of the labor market which took place during the second half of the XX century, caused, in turn, by the end of the gold-post-war period and the transition to the international economy. The labor market policies implemented by the Governments of the western countries had a central role in the promotion of more flexible jobs; this, however, gave rise to the problem of precarious jobs. Job dynamics generated by the crisis can be analyzed from different points of view, starting from the effects on the general economy, on the firms and up to the worker. On the one hand, there is the need of an efficient flexible and dynamic labor market that allows firms to respond effectively and appropriately to the market dynamics. On the other end, there is the need to protect workers. The protection of the group not always correspond to the protection of the single, since the latter depends on her abilities to adjust to different work environments. If this adjustment does not occur, emotional stress is generated with a worsening of the quality of life, often leading to the development of psychiatrics disorders, like anxiety and depression, and in the worse cases, to suicide. In the past few years, scholars have widely investigated the relation between precarious job and health, especially mental health. They point out that the wellbeing of a community cannot be separated from the wellbeing of singles individuals. In this dissertation we analyze the existing literature in this field, collecting the most relevant studies and systematically analyzing them focusing on differences in both methods and findings.
Questo studio ha come obiettivo quello di analizzare le dinamiche della precarietà nel mercato del lavoro: come si definisce, quali sono le sue cause e le sue conseguenze, ponendo particolare attenzione agli effetti che tale condizione provoca sulla salute mentale dei lavoratori. Dalla letteratura emerge che il lavoro precario può essere definito come il rischio per un lavoratore di non essere in grado di provvedere al proprio sostentamento, nel medio/lungo periodo, attraverso il mercato del lavoro o attraverso la protezione sociale. Le origini del precariato moderno derivano dalla crisi del mercato del lavoro avvenuta nella seconda metà del '900, causata a sua volta dalla fine del periodo d'oro post-bellico e l'inizio del cambiamento dell'economia internazionale. Le politiche economiche dei vari stati occidentali hanno avuto un ruolo centrale nel favorire flessibilità che però, a sua volta è spesso sfociata nella precarietà. Le dinamiche del lavoro generate dalla crisi possono essere analizzate da diversi punti di vista, a partire dagli effetti sull'economia generale, sulle imprese fino ad arrivare ai singoli lavoratori. Da una parte vi è la necessità di avere un sistema flessibile e dinamico che permette alle imprese di rispondere in maniera efficiente e adeguata alle richieste del mercato che varia nel tempo, dall'altro c'è il bisogno di tutelare i lavoratori. Non sempre però la tutela della categoria equivale alla tutela del singolo che dipende dalle sue capacità di adattarsi ai continui cambiamenti dell'ambiente lavorativo. Quando questo non avviene si genera una situazione di stress emotivo tale da determinare una diminuzione della qualità della vita e favorire l'insorgenza di malattie psichiatriche come ansia e depressione, fino a un vero e proprio disagio esistenziale che può, nei casi peggiori, portare al suicidio. Negli ultimi anni sono state numerose le ricerche aventi come oggetto le interrelazioni tra lavoro precario e benessere sociale, in particolare riferito alla salute mentale, a ulteriore dimostrazione che il benessere di una comunità non può prescindere dal benessere dei singoli individui. In questo lavoro si cerca di ripercorrere i passi di queste ricerche andando ad analizzarne non solo i risultati ma anche i principali metodi di studio utilizzati, nel tentativo di fornire una visione coerente e sistematizzata.
Il lavoro precario e i suoi effetti sulla salute mentale
NARETTO, MATTEO
2019/2020
Abstract
Questo studio ha come obiettivo quello di analizzare le dinamiche della precarietà nel mercato del lavoro: come si definisce, quali sono le sue cause e le sue conseguenze, ponendo particolare attenzione agli effetti che tale condizione provoca sulla salute mentale dei lavoratori. Dalla letteratura emerge che il lavoro precario può essere definito come il rischio per un lavoratore di non essere in grado di provvedere al proprio sostentamento, nel medio/lungo periodo, attraverso il mercato del lavoro o attraverso la protezione sociale. Le origini del precariato moderno derivano dalla crisi del mercato del lavoro avvenuta nella seconda metà del '900, causata a sua volta dalla fine del periodo d'oro post-bellico e l'inizio del cambiamento dell'economia internazionale. Le politiche economiche dei vari stati occidentali hanno avuto un ruolo centrale nel favorire flessibilità che però, a sua volta è spesso sfociata nella precarietà. Le dinamiche del lavoro generate dalla crisi possono essere analizzate da diversi punti di vista, a partire dagli effetti sull'economia generale, sulle imprese fino ad arrivare ai singoli lavoratori. Da una parte vi è la necessità di avere un sistema flessibile e dinamico che permette alle imprese di rispondere in maniera efficiente e adeguata alle richieste del mercato che varia nel tempo, dall'altro c'è il bisogno di tutelare i lavoratori. Non sempre però la tutela della categoria equivale alla tutela del singolo che dipende dalle sue capacità di adattarsi ai continui cambiamenti dell'ambiente lavorativo. Quando questo non avviene si genera una situazione di stress emotivo tale da determinare una diminuzione della qualità della vita e favorire l'insorgenza di malattie psichiatriche come ansia e depressione, fino a un vero e proprio disagio esistenziale che può, nei casi peggiori, portare al suicidio. Negli ultimi anni sono state numerose le ricerche aventi come oggetto le interrelazioni tra lavoro precario e benessere sociale, in particolare riferito alla salute mentale, a ulteriore dimostrazione che il benessere di una comunità non può prescindere dal benessere dei singoli individui. In questo lavoro si cerca di ripercorrere i passi di queste ricerche andando ad analizzarne non solo i risultati ma anche i principali metodi di studio utilizzati, nel tentativo di fornire una visione coerente e sistematizzata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/149456