Una delle tematiche più controverse e discusse degli ultimi anni è quella del cambiamento climatico. Le crescenti e frenetiche attività antropiche, la deforestazione e lo sfruttamento eccessivo delle risorse fossili stanno impattando sempre di più sullo stato di salute del nostro pianeta, incrementano in modo considerevole la quantità di gas serra in atmosfera, principale causa del riscaldamento globale. Al fine di contrastare questo fenomeno sono già stati attuati alcuni piani e decreti per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica mentre altri sono ancora in fase di studio e sviluppo. I processi e le attività industriali sono tra le principali fonti di emissioni di CO2 in atmosfera. In questo lavoro sono stati analizzati i progetti di investimento e di ricerca e le possibili soluzioni per la decarbonizzazione di tutti quei settori industriali definiti “hard-to-abate”, dove la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti risulta particolarmente complicata in quanto il carbonio è parte integrante del processo di produzione. Le industrie energivore che rientrano all’interno di questa classificazione sono: acciaierie, fonderie, cementifici, cartiere, industrie chimiche ed industrie ceramiche. Tra tutte le varie tecnologie e soluzioni che possono essere adottate per raggiungere l’obiettivo prefissato, è stato trattato in modo più approfondito l’utilizzo dell’idrogeno verde nel settore siderurgico. A seguito della descrizione dei due possibili metodi di produzione dell’acciaio attualmente in uso (produzione a partire dal carbon coke e riciclo del rottame) e dopo aver definito quale dei due è quello a maggiore impatto ambientale, sono state analizzate due possibili vie alternative per l’utilizzo dell’idrogeno verde all’interno dei due cicli produttivi: o come vettore energetico o come agente riducente.
DECARBONIZZAZIONE DEI SETTORI "HARD-TO-ABATE": UTILIZZO DELL'IDROGENO VERDE NELL'INDUSTRIA SIDERURGICA
VENTURI, GABRIELE
2021/2022
Abstract
Una delle tematiche più controverse e discusse degli ultimi anni è quella del cambiamento climatico. Le crescenti e frenetiche attività antropiche, la deforestazione e lo sfruttamento eccessivo delle risorse fossili stanno impattando sempre di più sullo stato di salute del nostro pianeta, incrementano in modo considerevole la quantità di gas serra in atmosfera, principale causa del riscaldamento globale. Al fine di contrastare questo fenomeno sono già stati attuati alcuni piani e decreti per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica mentre altri sono ancora in fase di studio e sviluppo. I processi e le attività industriali sono tra le principali fonti di emissioni di CO2 in atmosfera. In questo lavoro sono stati analizzati i progetti di investimento e di ricerca e le possibili soluzioni per la decarbonizzazione di tutti quei settori industriali definiti “hard-to-abate”, dove la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti risulta particolarmente complicata in quanto il carbonio è parte integrante del processo di produzione. Le industrie energivore che rientrano all’interno di questa classificazione sono: acciaierie, fonderie, cementifici, cartiere, industrie chimiche ed industrie ceramiche. Tra tutte le varie tecnologie e soluzioni che possono essere adottate per raggiungere l’obiettivo prefissato, è stato trattato in modo più approfondito l’utilizzo dell’idrogeno verde nel settore siderurgico. A seguito della descrizione dei due possibili metodi di produzione dell’acciaio attualmente in uso (produzione a partire dal carbon coke e riciclo del rottame) e dopo aver definito quale dei due è quello a maggiore impatto ambientale, sono state analizzate due possibili vie alternative per l’utilizzo dell’idrogeno verde all’interno dei due cicli produttivi: o come vettore energetico o come agente riducente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/149353