Durante gli anni Sessanta e Settanta in Giappone, il processo di industrializzazione portò ad una crescente relegazione della donna nell’ambito domestico. Il lavoro delle donne come casalinghe iniziò a essere la colonna portante su cui si basava la crescita economica del secondo dopoguerra. Questo si combinò a una mentalità, ereditata da ideologie e politiche passate, che considerava la donna principalmente come una figura materna, dedita alla cura della casa e dei figli. In questo contesto si collocano le scrittrici della narrativa femminile giapponese degli anni Sessanta, come Takahashi Takako. L’obiettivo delle scrittrici e del Movimento di Liberazione Femminile, che nacque un decennio dopo, era quello di sfidare le ideologie di genere sempre più pressanti all’interno della società giapponese del tempo. In questo mio elaborato ho cercato di dimostrare come Takahashi abbia messo in discussione i ruoli di genere con il suo racconto intitolato “Byōbō”, “Un Vuoto Sconfinato”. In particolar modo, ho analizzato comportamenti, pensieri e sogni della protagonista per comprendere quanto fosse fedele, dal punto di vista storico e sociale, la sua rappresentazione del malessere femminile in un contesto ancora conservatore. Il parallelismo con il movimento dell’Ūman Ribu, citato prima, è uno strumento che ho utilizzato per analizzare l’opera. Sebbene le attiviste si occupassero principalmente della prospettiva politica riguardo la condizione della donna, gli elementi in comune con la poetica di Takahashi sono molteplici: dalla violenza come risposta all’oppressione patriarcale, al sistema famigliare nazionale come matrice di questa stessa oppressione.

Analisi di “Byobo” di Takahashi

CUPPARI, GIADA
2022/2023

Abstract

Durante gli anni Sessanta e Settanta in Giappone, il processo di industrializzazione portò ad una crescente relegazione della donna nell’ambito domestico. Il lavoro delle donne come casalinghe iniziò a essere la colonna portante su cui si basava la crescita economica del secondo dopoguerra. Questo si combinò a una mentalità, ereditata da ideologie e politiche passate, che considerava la donna principalmente come una figura materna, dedita alla cura della casa e dei figli. In questo contesto si collocano le scrittrici della narrativa femminile giapponese degli anni Sessanta, come Takahashi Takako. L’obiettivo delle scrittrici e del Movimento di Liberazione Femminile, che nacque un decennio dopo, era quello di sfidare le ideologie di genere sempre più pressanti all’interno della società giapponese del tempo. In questo mio elaborato ho cercato di dimostrare come Takahashi abbia messo in discussione i ruoli di genere con il suo racconto intitolato “Byōbō”, “Un Vuoto Sconfinato”. In particolar modo, ho analizzato comportamenti, pensieri e sogni della protagonista per comprendere quanto fosse fedele, dal punto di vista storico e sociale, la sua rappresentazione del malessere femminile in un contesto ancora conservatore. Il parallelismo con il movimento dell’Ūman Ribu, citato prima, è uno strumento che ho utilizzato per analizzare l’opera. Sebbene le attiviste si occupassero principalmente della prospettiva politica riguardo la condizione della donna, gli elementi in comune con la poetica di Takahashi sono molteplici: dalla violenza come risposta all’oppressione patriarcale, al sistema famigliare nazionale come matrice di questa stessa oppressione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/149351