Ad oggi l'Italia dispiega all'estero una media di circa sette mila soldati, operativi in ventiquattro differenti Teatri Operativi. Tale impegno è però una caratteristica che contraddistingue il nostro paese solo dagli ultimi quarant'anni. L'atteggiamento italiano assunto per svariati decenni è stato quello di attore secondario. Fu il cambiamento del quadro geopolitico avvenuto in seguito alla conclusione della Guerra Fredda a sottolineare l'esigenza di un cambiamento, sia dal punto di vista strutturale e delle modalità operative (passaggio da un esercito di leva ad un esercito di professionisti) sia dal punto di vista concettuale. L'intervento in Libano, che vede l'Esercito Italiano attivo sul territorio dal 1982 con la missione di peacekeeping “Libano 1”, seguita dalla “Libano 2” ed infine dall'operazione “UNIFIL” ancora oggi attiva, è in grado di fornire un perfetto esempio per analizzare la l'evoluzione verificatasi. Attraverso la lettura di questo elaborato, che utilizza il caso libanese per descrivere al meglio i cambiamenti strutturali e dottrinali del contingente italiano, si è in grado di disegnare una linea temporale degli accadimenti avvenuti in Libano dagli anni Ottanta ad oggi e contemporaneamente di costruire un “modello italiano” di gestione dei conflitti, portando in evidenza la visibilità ottenuta e l'eccellenza raggiunta.
L'IMPEGNO ITALIANO IN LIBANO DAGLI ANNI OTTANTA AD OGGI
BORELLI, MORENA
2019/2020
Abstract
Ad oggi l'Italia dispiega all'estero una media di circa sette mila soldati, operativi in ventiquattro differenti Teatri Operativi. Tale impegno è però una caratteristica che contraddistingue il nostro paese solo dagli ultimi quarant'anni. L'atteggiamento italiano assunto per svariati decenni è stato quello di attore secondario. Fu il cambiamento del quadro geopolitico avvenuto in seguito alla conclusione della Guerra Fredda a sottolineare l'esigenza di un cambiamento, sia dal punto di vista strutturale e delle modalità operative (passaggio da un esercito di leva ad un esercito di professionisti) sia dal punto di vista concettuale. L'intervento in Libano, che vede l'Esercito Italiano attivo sul territorio dal 1982 con la missione di peacekeeping “Libano 1”, seguita dalla “Libano 2” ed infine dall'operazione “UNIFIL” ancora oggi attiva, è in grado di fornire un perfetto esempio per analizzare la l'evoluzione verificatasi. Attraverso la lettura di questo elaborato, che utilizza il caso libanese per descrivere al meglio i cambiamenti strutturali e dottrinali del contingente italiano, si è in grado di disegnare una linea temporale degli accadimenti avvenuti in Libano dagli anni Ottanta ad oggi e contemporaneamente di costruire un “modello italiano” di gestione dei conflitti, portando in evidenza la visibilità ottenuta e l'eccellenza raggiunta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/149285