Introduction: Adjuvant hormone therapies used in patients with early-stage hormone-responsive breast cancer, such as the use of aromatase inhibitors alone or in combination with GnRh analogs, have shown a significant impact on the overall and disease-free survival of these patients, but they have several side effects Among them, there is the so-called cancer treatment-induced bone loss (CTIBL), which is a substantial decline in bone mineral density (BMD), resulting in an increased risk of fracture. It is therefore essential in clinical practice to pay attention to bone health in this category of patients, in terms of prevention, diagnosis, and treatment of osteoporosis induced by adjuvant treatments. To date, bisphosphonates and Denosumab are the drugs of choice for the first-line treatment of CTIBL: in particular, Denosumab has proven to be effective in reducing the incidence of fractures and improving bone mineral density (BMD), while also demonstrating a trend toward disease-free survival (DFS) improvement in some patient subgroups. Objective: This Thesis aims to describe and analyze, on a retrospective single-center study, the management of adjuvant hormone treatments in combination with bone damage prevention strategies, analyzing their effectiveness in preventing bone mass reduction and improving patients' quality of life. Materials and methods: For this purpose, between January and June 2022, 105 patients were enrolled at the Breast Cancer Follow-up Outpatient Clinic at the Mauritian Hospital in Turin and they were administered a questionnaire designed to investigate tolerance and adherence to treatment with Denosumab. In particular, the type, the extent and the frequency of Denosumab side effects and their impact on treatment adherence were analyzed. Also, the impact of such treatment on BMD values was investigated. Patient's data were entered into a dedicated database, which is continuously updated Results: The present study obtained good results regarding the adherence, safety profile and tolerability of Denosumab treatment: the adherence rate was 81.5%, and only a small percentage of patients (14%) reported side effects following the administration of Denosumab. In addition, there were no cases of mandibular osteonecrosis and hypocalcemia. Regarding the impact on densitometric values, there was a trend of improvement in BMD levels as adherence to treatment increased (p = 0.27), with an average percentage of improvement in BMD values of 14.6 %. Moreover, this improvement followed a progressive trend as the number of vials administered increased, without reaching a plateau, thus suggesting a continuous effect on bone mineral density. Finally, the attention paid to the prevention and treatment of bone damage at the same time as follow-up visits obtained positive feedback from patients with a high overall satisfaction rate Conclusions: In conclusion, Denosumab has proven to be a key drug in clinical practice for the prevention of CTIBL in patients with early-stage breast cancer undergoing adjuvant hormonal treatment. Therefore, it is essential to manage oncologic therapies and antiresorptive therapy in an integrated approach: hence the need for a comprehensive care, with the aim of managing cancer treatments but also improving the patients' quality of life.
Introduzione: Le terapie ormonali adiuvanti utilizzate in pazienti con carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio iniziale, come l’utilizzo di inibitori dell’aromatasi da soli o in associazione ad analoghi del GnRh, hanno dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale e libera da malattia, ma presentano numerosi effetti collaterali. Tra questi si annovera anche la cosiddetta Cancer treatment-induced bone loss (CTIBL), ovvero un calo sostanziale della densità minerale ossea (BMD), con conseguente aumento del rischio di frattura. Risulta pertanto fondamentale, nella pratica clinica, porre particolare attenzione alla salute dell’osso in questa categoria di pazienti, intesa come prevenzione, diagnosi e cura dell’osteoporosi indotta dai trattamenti adiuvanti. Ad oggi, i bifosfonati e il Denosumab sono i farmaci d’elezione per il trattamento di prima linea della CTIBL: in particolare, il Denosumab ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre l'incidenza di fratture e nel migliorare la densità minerale ossea (BMD), dimostrando inoltre una tendenza al miglioramento della sopravvivenza libera da malattia (DFS) in alcuni sottogruppi di pazienti. Obiettivo: Questa Tesi ha l’obiettivo di descrivere ed analizzare, su una casistica retrospettiva monocentrica, la gestione integrata dei trattamenti ormonali adiuvanti con gli interventi di prevenzione del danno osseo, analizzandone l’efficacia nel prevenire la riduzione di massa ossea e nel migliorare la qualità di vita delle pazienti. Materiali e metodi: A tale scopo, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2022, presso l’Ambulatorio di follow-up del carcinoma mammario dell’Ospedale Mauriziano, sono state arruolate 105 pazienti alle quali è stato somministrato un questionario volto a indagare la tolleranza e l’aderenza al trattamento con Denosumab. In particolare, sono stati analizzati la tipologia, l’entità e la frequenza degli effetti collaterali del trattamento con Denosumab, le ripercussioni di questi sull’aderenza al trattamento e il suo impatto sui valori di BMD. I dati relativi ad ogni paziente sono stati inseriti in un database dedicato. Risultati: Il presente studio ha ottenuto buoni risultati rispetto all’aderenza, al profilo di sicurezza e alla tollerabilità del farmaco: il tasso di aderenza riscontrato è stato dell’81.5% e solo una piccola percentuale di pazienti, pari al 14%, ha riportato effetti collaterali in seguito alla somministrazione di Denosumab. Inoltre, non sono stati riscontrati casi di osteonecrosi mandibolare e di ipocalcemia. Per quanto riguarda l’impatto sui valori densitometrici, è emersa una tendenza al miglioramento dei valori di BMD all’aumentare dell’aderenza al trattamento (p = 0.27), con una percentuale di miglioramento media dei valori di BMD del 14.6%. Tale miglioramento, peraltro, segue un andamento progressivo all’aumentare del numero di fiale somministrate, senza raggiungere un plateau, suggerendo, pertanto, un effetto continuo sulla densità minerale ossea. L’attenzione posta alla cura del danno osseo contestualmente alle visite di follow-up ha infine ottenuto un riscontro positivo dalle pazienti con un alto tasso di soddisfazione generale. Conclusioni: In conclusione, il Denosumab si è dimostrato un farmaco di fondamentale importanza nella pratica clinica per la prevenzione della CTIBL in pazienti con carcinoma mammario in trattamento ormonale adiuvante. Risulta pertanto essenziale gestire in modo integrato la terapia oncologica con quella antiriassorbitiva: ne deriva la necessità di una presa in carico globale, finalizzata non solo alla cura della patologia oncologica, ma anche al miglioramento della qualità di vita delle pazienti.
La salute dell'osso in pazienti con carcinoma mammario in stadio precoce: tolleranza e aderenza al trattamento con Denosumab in una coorte real-life.
PARADISO, ELENA
2021/2022
Abstract
Introduzione: Le terapie ormonali adiuvanti utilizzate in pazienti con carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio iniziale, come l’utilizzo di inibitori dell’aromatasi da soli o in associazione ad analoghi del GnRh, hanno dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale e libera da malattia, ma presentano numerosi effetti collaterali. Tra questi si annovera anche la cosiddetta Cancer treatment-induced bone loss (CTIBL), ovvero un calo sostanziale della densità minerale ossea (BMD), con conseguente aumento del rischio di frattura. Risulta pertanto fondamentale, nella pratica clinica, porre particolare attenzione alla salute dell’osso in questa categoria di pazienti, intesa come prevenzione, diagnosi e cura dell’osteoporosi indotta dai trattamenti adiuvanti. Ad oggi, i bifosfonati e il Denosumab sono i farmaci d’elezione per il trattamento di prima linea della CTIBL: in particolare, il Denosumab ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre l'incidenza di fratture e nel migliorare la densità minerale ossea (BMD), dimostrando inoltre una tendenza al miglioramento della sopravvivenza libera da malattia (DFS) in alcuni sottogruppi di pazienti. Obiettivo: Questa Tesi ha l’obiettivo di descrivere ed analizzare, su una casistica retrospettiva monocentrica, la gestione integrata dei trattamenti ormonali adiuvanti con gli interventi di prevenzione del danno osseo, analizzandone l’efficacia nel prevenire la riduzione di massa ossea e nel migliorare la qualità di vita delle pazienti. Materiali e metodi: A tale scopo, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2022, presso l’Ambulatorio di follow-up del carcinoma mammario dell’Ospedale Mauriziano, sono state arruolate 105 pazienti alle quali è stato somministrato un questionario volto a indagare la tolleranza e l’aderenza al trattamento con Denosumab. In particolare, sono stati analizzati la tipologia, l’entità e la frequenza degli effetti collaterali del trattamento con Denosumab, le ripercussioni di questi sull’aderenza al trattamento e il suo impatto sui valori di BMD. I dati relativi ad ogni paziente sono stati inseriti in un database dedicato. Risultati: Il presente studio ha ottenuto buoni risultati rispetto all’aderenza, al profilo di sicurezza e alla tollerabilità del farmaco: il tasso di aderenza riscontrato è stato dell’81.5% e solo una piccola percentuale di pazienti, pari al 14%, ha riportato effetti collaterali in seguito alla somministrazione di Denosumab. Inoltre, non sono stati riscontrati casi di osteonecrosi mandibolare e di ipocalcemia. Per quanto riguarda l’impatto sui valori densitometrici, è emersa una tendenza al miglioramento dei valori di BMD all’aumentare dell’aderenza al trattamento (p = 0.27), con una percentuale di miglioramento media dei valori di BMD del 14.6%. Tale miglioramento, peraltro, segue un andamento progressivo all’aumentare del numero di fiale somministrate, senza raggiungere un plateau, suggerendo, pertanto, un effetto continuo sulla densità minerale ossea. L’attenzione posta alla cura del danno osseo contestualmente alle visite di follow-up ha infine ottenuto un riscontro positivo dalle pazienti con un alto tasso di soddisfazione generale. Conclusioni: In conclusione, il Denosumab si è dimostrato un farmaco di fondamentale importanza nella pratica clinica per la prevenzione della CTIBL in pazienti con carcinoma mammario in trattamento ormonale adiuvante. Risulta pertanto essenziale gestire in modo integrato la terapia oncologica con quella antiriassorbitiva: ne deriva la necessità di una presa in carico globale, finalizzata non solo alla cura della patologia oncologica, ma anche al miglioramento della qualità di vita delle pazienti.File | Dimensione | Formato | |
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