L’investimento finanziario ESG nel corso degli ultimi anni ha assunto un’importanza sempre maggiore e il settore è diventato via via più rilevante. Numerosi investitori, infatti, sono diventati più sensibili riguardo ai temi di sostenibilità ambientale e sociale, di conseguenza i gestori di fondi si sono adeguati per rispondere a questa esigenza e per rispettare la normativa introdotta dalle varie Istituzioni, in particolare dall’Unione europea. La Commissione Europea ha varato il c.d. “Piano d’Azione sulla finanza sostenibile”, fondato sui tre capisaldi di CSRD, SFRD e UE taxonomy, con l’obiettivo di sostenere e accelerare lo sviluppo della finanza “green”. I singoli investitori sono sempre più convinti di investire in strumenti che contribuiscano alla transizione verso un’economia sostenibile, perciò, l’ammontare investito con questo obiettivo ha assunto cifre ingenti e non più trascurabili: sono aumentati i numeri di strumenti a disposizione del pubblico, il lancio di nuovi fondi sostenibili continua la propria corsa e gli asset manager sono sempre più attenti a convogliare i capitali in società che non arrechino danno all’ambiente e che rispettino adeguati standard di governance. In questo contesto di evoluzione della finanza verso un modello fondato sulla sostenibilità non bisogna però trascurare il rendimento; questo, infatti, è il primo aspetto al quale viene rivolta l’attenzione da parte di chi investe e l’obiettivo ultimo rimane quello di massimizzare il profitto gestendo al meglio il rischio.

L’investimento finanziario sostenibile: criteri ESG

GONZAGA, FABIO
2022/2023

Abstract

L’investimento finanziario ESG nel corso degli ultimi anni ha assunto un’importanza sempre maggiore e il settore è diventato via via più rilevante. Numerosi investitori, infatti, sono diventati più sensibili riguardo ai temi di sostenibilità ambientale e sociale, di conseguenza i gestori di fondi si sono adeguati per rispondere a questa esigenza e per rispettare la normativa introdotta dalle varie Istituzioni, in particolare dall’Unione europea. La Commissione Europea ha varato il c.d. “Piano d’Azione sulla finanza sostenibile”, fondato sui tre capisaldi di CSRD, SFRD e UE taxonomy, con l’obiettivo di sostenere e accelerare lo sviluppo della finanza “green”. I singoli investitori sono sempre più convinti di investire in strumenti che contribuiscano alla transizione verso un’economia sostenibile, perciò, l’ammontare investito con questo obiettivo ha assunto cifre ingenti e non più trascurabili: sono aumentati i numeri di strumenti a disposizione del pubblico, il lancio di nuovi fondi sostenibili continua la propria corsa e gli asset manager sono sempre più attenti a convogliare i capitali in società che non arrechino danno all’ambiente e che rispettino adeguati standard di governance. In questo contesto di evoluzione della finanza verso un modello fondato sulla sostenibilità non bisogna però trascurare il rendimento; questo, infatti, è il primo aspetto al quale viene rivolta l’attenzione da parte di chi investe e l’obiettivo ultimo rimane quello di massimizzare il profitto gestendo al meglio il rischio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/148929