Negli ultimi anni vent'anni sono emersi alcuni cambiamenti relativi al mercato del lavoro che hanno avuto forte impatto sulla sicurezza e sul benessere lavorativo. L'introduzione, nel mercato del lavoro, del pacchetto Treu (196/97) e della successiva legge Biagi (30/2003) ha reso instabili tutti quegli aspetti psicologici implicati nel lavoro. Inoltre, l'innovazione tecnologica, la globalizzazione dei mercati e la delocalizzazione industriale hanno contribuito ad aumentare le percezioni di disagio, di sofferenza e malessere nei lavoratori. L'interesse per la salute e sicurezza in ambito lavorativo, soprattutto dal punto di vista prevenzionale, è costantemente aumentato durante lo scorso secolo. Il concetto di salute non è stato più solo correlato a rischi chimico, fisico e biologico, ma ad aspetti psico-sociali. Infatti, le dimensioni in cui è intervenuta la psicologia del benessere occupazionale sono state: l'ambiente di lavoro, l'individuo e il rapporto lavoro-famiglia. In Italia, con il D.Lgs 626/94, sostituito dal D.Lgs 81/2008 in ambito della salute e sicurezza lavorativa, è stata evidenziata ancora di più l'importanza della valutazione dei rischi psicosociali, ponendo così attenzione al clima organizzativo. Un ambiente lavorativo sano contribuisce a creare un'immagine positiva di sé, influisce positivamente sul senso di identità, dignità e appartenenza ad un gruppo per cui sono fondamentali buone relazioni sociali intrattenute sul posto di lavoro con colleghi e superiori, il loro apprezzamento e riconoscimento. Se, invece, l'ambiente di lavoro viene vissuto come insicuro ed ostile, l'esperienza lavorativa perde la sua funzione di integrazione sociale e realizzazione del sé e rappresenta un fattore di rischio per la qualità della vita dei lavoratori. Conflitti e vessazioni possono così tradursi in conseguenze nocive per l'individuo e condurre al cosiddetto ¿malessere organizzativo¿, terreno fertile per i noti rischi emergenti: stress occupazionale, burn-out e mobbing.
I DISAGI PSICOSOCIALI IN AMBITO LAVORATIVO: UNA RICERCA AL FEMMINILE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI BARI
POTERE, ALESSIA
2008/2009
Abstract
Negli ultimi anni vent'anni sono emersi alcuni cambiamenti relativi al mercato del lavoro che hanno avuto forte impatto sulla sicurezza e sul benessere lavorativo. L'introduzione, nel mercato del lavoro, del pacchetto Treu (196/97) e della successiva legge Biagi (30/2003) ha reso instabili tutti quegli aspetti psicologici implicati nel lavoro. Inoltre, l'innovazione tecnologica, la globalizzazione dei mercati e la delocalizzazione industriale hanno contribuito ad aumentare le percezioni di disagio, di sofferenza e malessere nei lavoratori. L'interesse per la salute e sicurezza in ambito lavorativo, soprattutto dal punto di vista prevenzionale, è costantemente aumentato durante lo scorso secolo. Il concetto di salute non è stato più solo correlato a rischi chimico, fisico e biologico, ma ad aspetti psico-sociali. Infatti, le dimensioni in cui è intervenuta la psicologia del benessere occupazionale sono state: l'ambiente di lavoro, l'individuo e il rapporto lavoro-famiglia. In Italia, con il D.Lgs 626/94, sostituito dal D.Lgs 81/2008 in ambito della salute e sicurezza lavorativa, è stata evidenziata ancora di più l'importanza della valutazione dei rischi psicosociali, ponendo così attenzione al clima organizzativo. Un ambiente lavorativo sano contribuisce a creare un'immagine positiva di sé, influisce positivamente sul senso di identità, dignità e appartenenza ad un gruppo per cui sono fondamentali buone relazioni sociali intrattenute sul posto di lavoro con colleghi e superiori, il loro apprezzamento e riconoscimento. Se, invece, l'ambiente di lavoro viene vissuto come insicuro ed ostile, l'esperienza lavorativa perde la sua funzione di integrazione sociale e realizzazione del sé e rappresenta un fattore di rischio per la qualità della vita dei lavoratori. Conflitti e vessazioni possono così tradursi in conseguenze nocive per l'individuo e condurre al cosiddetto ¿malessere organizzativo¿, terreno fertile per i noti rischi emergenti: stress occupazionale, burn-out e mobbing.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/14889