DEFICIT PRAGMATICI NELLO SVILUPPO DI BAMBINI CON AUTISMO

Il presente lavoro di ricerca costituisce un'indagine volta a delineare le abilità relative alla competenza comunicativa caratteristica di bambini affetti da sindrome autistica, paragonati a dei bambini di controllo con un normale sviluppo, di cui io mi sono occupata in fase sperimentale. La comunicazione è un'attività complessa e spesso viene considerata unicamente da un punto di vista linguistico, prestando attenzone alle regole e al modo in cui queste devono essere utilizzate dagli interlocutori. Il presente lavoro, invece, affronta la comunicazione in senso più ampio, seguendo la visione offerta dalla prospettiva pragmatica, il dire è il fare, che si occupa della comunicazione dal punto di vista dell'uso dell'atto linguistico, sottolineandone gli aspetti sociali e conversazionali. Nello specifico, la cornice teorica che fa da sfondo alla ricerca è quella della Teoria della Pragmatica Cognitiva (Airenti, Bara & Colombetti, 1993; Bara, 2008), teoria rivolta alla comprensione dei processi cognitivi che sottostanno alla comunicazione. Tale approccio considera l'uomo un essere comunicante per natura, e la comunicazione come un'attività sociale che per realizzarsi necessita di più agenti, ed è vista come un processo di co-costruzione del significato nel quale vengono sottolineati gli aspetti di cooperazione. L'analisi di tale competenze nei bambini, è stata realizzata mediante l'utilizzo di una Batteria sperimentale per l'assessment della Competenza Comunicativa (Abaco, Sacco et al., 2008) suddivisa in cinque scale che valutano la comunicazione nei suoi vari aspetti: scala Linguistica, scala Extralinguistica, scala Paralinguistica, scala di Appropriatezza Sociale e scala Conversazionale. Queste scale permettono di indagare la capacità dei bambini nella comprensione e nella produzione dei diversi tipi di atti comunicativi.