Quando una persona varca la soglia del carcere, al di fuori rimangono i suoi affetti. Infatti, le conseguenze derivanti dalla detenzione non si riversano solo sul singolo, ma affliggono tutta la famiglia ed in particolare i figli minori. Nel seguente elaborato si intende parlare dei genitori condannati o sottoposti a misure cautelari, spesso dimenticati e considerati a priori inadeguati a svolgere il ruolo di madre o padre e dei modi in cui è possibile provare a mantenere la propria funzione genitoriale e una relazione con i figli minori. La motivazione dietro questo lavoro è da ricercare nell’interesse nutrito per il diritto penale e penitenziario e nella volontà di far emergere il fenomeno di tali situazioni familiari che spesso sono, agli occhi della società, invisibili. Nel primo capitolo si analizzerà che cosa significa essere genitori al giorno d’oggi, proponendo una definizione e presentando le diverse forme di genitorialità individuate da Gambini nonché le funzioni genitoriali. Si approfondirà un peculiare tipo di situazione, ossia la “genitorialità deviante”, con particolare attenzione ai genitori detenuti, individuandone le caratteristiche generali. Nel secondo capitolo si tratterà del panorama normativo nazionale, presentando una selezione di norme che si sono dimostrate innovative sul fronte del mantenimento delle relazioni affettive nel mondo carcerario. Si partirà dalla riforma del diritto penitenziario avvenuta con la legge del 26 luglio 1975 n. 354 “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, che ha segnato lo spartiacque tra un’obsoleta concezione retributiva della pena e una funzione rieducativa di quest’ultima, arrivando fino alle legge 21 aprile 2011 n. 62 “Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori.”, che ha introdotto una realtà importante ossia l’Istituto a custodia attenuata per detenute madri (ICAM). Infine, per parlare del diritto dei genitori a continuare ad essere tali anche nel momento in cui sono sottoposti a misure che limitano la loro libertà personale, verrà accennato al diritto dei minori di crescere all’interno della propria famiglia. Nel capitolo 3 si approfondirà il rapporto tra madre detenuta e figlio, proponendo un’analisi di quella che è, da un punto di vista statistico, la situazione in Italia e presentando i più significativi istituti a tutela della relazione tra i due: gli ICAM e le case famiglia protette. Infine, nel capitolo 4 si parlerà del ruolo svolto dal servizio sociale con il detenuto e la sua famiglia. Verrà presentato brevemente che cos’è il servizio sociale e come si declina nell’ambito penitenziario e verranno discusse le metodologie di lavoro utili per affrontare queste situazioni familiari attraversate dall’esperienza detentiva.
GENITORIALITA' RECLUSA: L'ESERCIZIO DEL RUOLO GENITORIALE PER IL SOGGETTO DETENUTO
TEMPESTA, VANESSA
2022/2023
Abstract
Quando una persona varca la soglia del carcere, al di fuori rimangono i suoi affetti. Infatti, le conseguenze derivanti dalla detenzione non si riversano solo sul singolo, ma affliggono tutta la famiglia ed in particolare i figli minori. Nel seguente elaborato si intende parlare dei genitori condannati o sottoposti a misure cautelari, spesso dimenticati e considerati a priori inadeguati a svolgere il ruolo di madre o padre e dei modi in cui è possibile provare a mantenere la propria funzione genitoriale e una relazione con i figli minori. La motivazione dietro questo lavoro è da ricercare nell’interesse nutrito per il diritto penale e penitenziario e nella volontà di far emergere il fenomeno di tali situazioni familiari che spesso sono, agli occhi della società, invisibili. Nel primo capitolo si analizzerà che cosa significa essere genitori al giorno d’oggi, proponendo una definizione e presentando le diverse forme di genitorialità individuate da Gambini nonché le funzioni genitoriali. Si approfondirà un peculiare tipo di situazione, ossia la “genitorialità deviante”, con particolare attenzione ai genitori detenuti, individuandone le caratteristiche generali. Nel secondo capitolo si tratterà del panorama normativo nazionale, presentando una selezione di norme che si sono dimostrate innovative sul fronte del mantenimento delle relazioni affettive nel mondo carcerario. Si partirà dalla riforma del diritto penitenziario avvenuta con la legge del 26 luglio 1975 n. 354 “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, che ha segnato lo spartiacque tra un’obsoleta concezione retributiva della pena e una funzione rieducativa di quest’ultima, arrivando fino alle legge 21 aprile 2011 n. 62 “Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori.”, che ha introdotto una realtà importante ossia l’Istituto a custodia attenuata per detenute madri (ICAM). Infine, per parlare del diritto dei genitori a continuare ad essere tali anche nel momento in cui sono sottoposti a misure che limitano la loro libertà personale, verrà accennato al diritto dei minori di crescere all’interno della propria famiglia. Nel capitolo 3 si approfondirà il rapporto tra madre detenuta e figlio, proponendo un’analisi di quella che è, da un punto di vista statistico, la situazione in Italia e presentando i più significativi istituti a tutela della relazione tra i due: gli ICAM e le case famiglia protette. Infine, nel capitolo 4 si parlerà del ruolo svolto dal servizio sociale con il detenuto e la sua famiglia. Verrà presentato brevemente che cos’è il servizio sociale e come si declina nell’ambito penitenziario e verranno discusse le metodologie di lavoro utili per affrontare queste situazioni familiari attraversate dall’esperienza detentiva.Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/148858