Il presente lavoro di tesi è finalizzato all’analisi stratigrafica e idrogeologica di due sondaggi profondi della pianura piemontese, situati nelle città di Carmagnola (TF2/1) e Torino (P26/1), rispettivamente presso la località Tetto Frati (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) e presso il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto “Piazza d'Armi”. Lo studio, che ha una connotazione marcatamente multidisciplinare, si compone di tre fasi principali: 1. Descrizione oggettiva dei litotipi che compongono i sondaggi e ricostruzione della litostratigrafia; 2. Analisi micropaleontologiche e paleocarpologiche sui campioni prelevati; 3. Caratterizzazione idrogeologica della successione stratigrafica. L’analisi congiunta listostratigrafica e paleontologicva ha consentito di ricostruire la storia deposizionale dei sedimenti, compresa di datazione relativa di alcuni livelli. Infatti le analisi paleontologiche hanno permesso il ritrovamento di fossili alla scala macro e micro, oltre a resti vegetali e di fruttificazioni. Per quanto riguarda la successione di Carmagnola, il sottosuolo indagato è stato associato al Complesso Superiore della successione-tipo villafranchianafino alla profondità di 75,40 m e al Complesso Inferiore fino al termine del sondaggio. La successione di Torino fino alla profondità di 91,50 m presenta facies sabbioso-siltose che mostrano affinità con le Sabbie di Asti, mentre oltre tale profondità e fino al termine del sondaggio è stata riscontrata un’associazione con le Argille di Lugagnano. Il ritrovamento di un livello di fossili eurialini alla profondità di 96 m e i dati bibliografici hanno supportato tale interpretazione. Dalla caratterizzazione delle litologie in relazione ad un possibile ruolo idrogeologico, è evidente che le successioni analizzate, di Carmagnola e Torino, risultano contenere dei livelli con spessori tali da rappresentare dei possibili acquiferi. Tali acquiferi ospitano una falda profonda, da confinata a semiconfinata, e rappresentano potenziali riserve idriche, le cui profondità sono state rilevate in questo lavoro e riportate al capitolo 6. Infine, i sondaggi indagati hanno rappresentato una preziosa fonte di informazioni, solitamente inusuale con queste caratteristiche di continuità e profondità (max 97 m) in contesti di pianura. Queste informazioni potranno avere svariati risvolti e oltre ad una maggiore conoscenza della stratigrafia della pianura piemontese in quei settori, rappresentano ad esempio una fonte per un eventuale reperimento delle risorse idriche.

Analisi stratigrafica e idrogeologica di sondaggi profondi della pianura piemontese (Carmagnola e Torino)

ROMANO, ERICA
2022/2023

Abstract

Il presente lavoro di tesi è finalizzato all’analisi stratigrafica e idrogeologica di due sondaggi profondi della pianura piemontese, situati nelle città di Carmagnola (TF2/1) e Torino (P26/1), rispettivamente presso la località Tetto Frati (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) e presso il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto “Piazza d'Armi”. Lo studio, che ha una connotazione marcatamente multidisciplinare, si compone di tre fasi principali: 1. Descrizione oggettiva dei litotipi che compongono i sondaggi e ricostruzione della litostratigrafia; 2. Analisi micropaleontologiche e paleocarpologiche sui campioni prelevati; 3. Caratterizzazione idrogeologica della successione stratigrafica. L’analisi congiunta listostratigrafica e paleontologicva ha consentito di ricostruire la storia deposizionale dei sedimenti, compresa di datazione relativa di alcuni livelli. Infatti le analisi paleontologiche hanno permesso il ritrovamento di fossili alla scala macro e micro, oltre a resti vegetali e di fruttificazioni. Per quanto riguarda la successione di Carmagnola, il sottosuolo indagato è stato associato al Complesso Superiore della successione-tipo villafranchianafino alla profondità di 75,40 m e al Complesso Inferiore fino al termine del sondaggio. La successione di Torino fino alla profondità di 91,50 m presenta facies sabbioso-siltose che mostrano affinità con le Sabbie di Asti, mentre oltre tale profondità e fino al termine del sondaggio è stata riscontrata un’associazione con le Argille di Lugagnano. Il ritrovamento di un livello di fossili eurialini alla profondità di 96 m e i dati bibliografici hanno supportato tale interpretazione. Dalla caratterizzazione delle litologie in relazione ad un possibile ruolo idrogeologico, è evidente che le successioni analizzate, di Carmagnola e Torino, risultano contenere dei livelli con spessori tali da rappresentare dei possibili acquiferi. Tali acquiferi ospitano una falda profonda, da confinata a semiconfinata, e rappresentano potenziali riserve idriche, le cui profondità sono state rilevate in questo lavoro e riportate al capitolo 6. Infine, i sondaggi indagati hanno rappresentato una preziosa fonte di informazioni, solitamente inusuale con queste caratteristiche di continuità e profondità (max 97 m) in contesti di pianura. Queste informazioni potranno avere svariati risvolti e oltre ad una maggiore conoscenza della stratigrafia della pianura piemontese in quei settori, rappresentano ad esempio una fonte per un eventuale reperimento delle risorse idriche.
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