La corruzione è un fenomeno particolarmente complesso cui far fronte. Nel riportare le principali misure introdotte nell’ambito della prevenzione della corruzione, è stato osservato, in questa sede, che il legislatore italiano ha ricevuto un forte impulso da parte dell’ordinamento sovranazionale, i cui interventi sono stati rafforzati all’aumentare della percezione generale dell’elevata pericolosità di tale fenomeno. Ratificando, con la l. n.116 del 2009, la Convenzione di Merida del 2003, automaticamente l’Italia ha aderito all’obbligo per gli Stati di dotarsi di una dimensione istituzionale, di una struttura competente, che potesse garantire l’obiettivo della prevenzione della corruzione. È sulla base di tali interventi che è stata introdotta la legge anticorruzione n.190/2012, o legge Severino che, per la prima volta, si impone nei confronti della nota maladministration con un modello di prevenzione con protagonisti, fra l’altro, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e il Dipartimento della funzione pubblica (DPF). L’ANAC dispone di strumenti fondamentali nell’ambito della prevenzione della corruzione: il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) figura con il quale l’Autorità si relaziona direttamente sulla base di un legame di collaborazione rapido ed efficace, per il quale può richiedere le necessarie informazioni e documentazioni. L’RPCT rappresenta un punto di riferimento per le amministrazioni nell’attuazione della normativa anticorruzione Il Piano Nazionale Anticorruzione è certamente uno degli strumenti preventivi più significativi predisposti dall’ANAC. Essendo un atto rivolto a tutte le amministrazioni, e contenendo le principali indicazioni in materia corruttiva, permette di dare una direzione nella creazione del più adatto sistema preventivo cui fare riferimento. Inoltre, all’interno del PNA sono contenute apposite indicazioni per la redazione dei Piani Triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTCPT), documenti anch’essi fondamentali nello sviluppo delle linee guida alle quali fare riferimento per prevenire il rischio della corruzione. All’interno del PTCPT, inoltre, è dedicata un’apposita sezione alle misure di trasparenza che le amministrazioni e gli enti preposti devono prevedere, riportando le informazioni necessarie a garantire l'individuazione, la trasmissione, l'elaborazione e la pubblicazione dei dati ai sensi del d. lgs. 33/2013. La trasparenza si inserisce tra i fondamenti nel contrasto al fenomeno corruttivo. Metaforicamente, è come se fosse luce che rimuove dalla penombra i fatti lì portati dalla corruzione. Il legislatore nel corso degli anni ha provveduto a garantire sempre più accessibilità ai documenti e alle informazioni in possesso dalle amministrazioni, così da permettere a chiunque, anche senza un particolare interesse, di poter prendere atto di come sia la realtà dei fatti, della società, e dell’ordinamento nel quale viviamo. Nonostante i numerosi interventi nell’ambito della prevenzione della corruzione, è palese che questa continui a essere fortemente presente nel sistema. Le sole leggi non possono garantire una sufficiente forza del sistema. È doveroso responsabilizzare i cittadini, portandoli a comprendere che non compiere atti corruttivi è il bene, non per la paura delle conseguenze, ma perché è la cosa giusta da fare.

La Pubblica Amministrazione e le misure adottate contro il fenomeno corruttivo

ALLARIO, FEDERICA
2022/2023

Abstract

La corruzione è un fenomeno particolarmente complesso cui far fronte. Nel riportare le principali misure introdotte nell’ambito della prevenzione della corruzione, è stato osservato, in questa sede, che il legislatore italiano ha ricevuto un forte impulso da parte dell’ordinamento sovranazionale, i cui interventi sono stati rafforzati all’aumentare della percezione generale dell’elevata pericolosità di tale fenomeno. Ratificando, con la l. n.116 del 2009, la Convenzione di Merida del 2003, automaticamente l’Italia ha aderito all’obbligo per gli Stati di dotarsi di una dimensione istituzionale, di una struttura competente, che potesse garantire l’obiettivo della prevenzione della corruzione. È sulla base di tali interventi che è stata introdotta la legge anticorruzione n.190/2012, o legge Severino che, per la prima volta, si impone nei confronti della nota maladministration con un modello di prevenzione con protagonisti, fra l’altro, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e il Dipartimento della funzione pubblica (DPF). L’ANAC dispone di strumenti fondamentali nell’ambito della prevenzione della corruzione: il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) figura con il quale l’Autorità si relaziona direttamente sulla base di un legame di collaborazione rapido ed efficace, per il quale può richiedere le necessarie informazioni e documentazioni. L’RPCT rappresenta un punto di riferimento per le amministrazioni nell’attuazione della normativa anticorruzione Il Piano Nazionale Anticorruzione è certamente uno degli strumenti preventivi più significativi predisposti dall’ANAC. Essendo un atto rivolto a tutte le amministrazioni, e contenendo le principali indicazioni in materia corruttiva, permette di dare una direzione nella creazione del più adatto sistema preventivo cui fare riferimento. Inoltre, all’interno del PNA sono contenute apposite indicazioni per la redazione dei Piani Triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTCPT), documenti anch’essi fondamentali nello sviluppo delle linee guida alle quali fare riferimento per prevenire il rischio della corruzione. All’interno del PTCPT, inoltre, è dedicata un’apposita sezione alle misure di trasparenza che le amministrazioni e gli enti preposti devono prevedere, riportando le informazioni necessarie a garantire l'individuazione, la trasmissione, l'elaborazione e la pubblicazione dei dati ai sensi del d. lgs. 33/2013. La trasparenza si inserisce tra i fondamenti nel contrasto al fenomeno corruttivo. Metaforicamente, è come se fosse luce che rimuove dalla penombra i fatti lì portati dalla corruzione. Il legislatore nel corso degli anni ha provveduto a garantire sempre più accessibilità ai documenti e alle informazioni in possesso dalle amministrazioni, così da permettere a chiunque, anche senza un particolare interesse, di poter prendere atto di come sia la realtà dei fatti, della società, e dell’ordinamento nel quale viviamo. Nonostante i numerosi interventi nell’ambito della prevenzione della corruzione, è palese che questa continui a essere fortemente presente nel sistema. Le sole leggi non possono garantire una sufficiente forza del sistema. È doveroso responsabilizzare i cittadini, portandoli a comprendere che non compiere atti corruttivi è il bene, non per la paura delle conseguenze, ma perché è la cosa giusta da fare.
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