In ambito clinico vengono utilizzate radiazioni ionizzanti per il trattamento dei tumori. L’impresa più difficile della radioterapia è quella di riuscire a eliminare completamente le cellule tumorali senza danneggiare sensibilmente i tessuti sani. Sperimentazioni precliniche hanno mostrato che un irraggiamento ad alti ratei di dose (> 40 Gy/s) erogato in una singola frazione del trattamento (200 ms) mantiene la stessa efficacia della radioterapia convenzionale ma riduce i danni ai tessuti sani. Tale è il punto di partenza per la radioterapia FLASH, che sfrutta l’effetto radiobiologico appena descritto. Questa nuova tecnica presenta alcune difficoltà, ad esempio il numero limitato di macchinari in grado di emettere fasci “FLASH”. Al Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, è stato modificato un acceleratore lineare in modo che emettesse fasci di elettroni ad alto rateo di dose. L’obiettivo del lavoro è stato di verificare i parametri dosimetrici in modalità convenzionale e la stabilità del fascio in modalità FLASH dopo la modifica. Le misure dosimetriche sono state fatte con una camera a ionizzazione e un rivelatore al silicio, per alcune si è utilizzato un applicatore di 50 cm di diametro e lungo 40 cm. Lo studio condotto ha permesso di verificare l’energia del fascio in modalità convenzionale e la stabilità degli impulsi erogando fasci ad alto rateo di dose. Inoltre, con l’utilizzo dell’applicatore, è stato osservato un aumento di dose maggiore del 50% all’isocentro.
Misure dosimetriche sul fascio di elettroni di un LINAC
TUMIATTI, ELISA
2022/2023
Abstract
In ambito clinico vengono utilizzate radiazioni ionizzanti per il trattamento dei tumori. L’impresa più difficile della radioterapia è quella di riuscire a eliminare completamente le cellule tumorali senza danneggiare sensibilmente i tessuti sani. Sperimentazioni precliniche hanno mostrato che un irraggiamento ad alti ratei di dose (> 40 Gy/s) erogato in una singola frazione del trattamento (200 ms) mantiene la stessa efficacia della radioterapia convenzionale ma riduce i danni ai tessuti sani. Tale è il punto di partenza per la radioterapia FLASH, che sfrutta l’effetto radiobiologico appena descritto. Questa nuova tecnica presenta alcune difficoltà, ad esempio il numero limitato di macchinari in grado di emettere fasci “FLASH”. Al Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, è stato modificato un acceleratore lineare in modo che emettesse fasci di elettroni ad alto rateo di dose. L’obiettivo del lavoro è stato di verificare i parametri dosimetrici in modalità convenzionale e la stabilità del fascio in modalità FLASH dopo la modifica. Le misure dosimetriche sono state fatte con una camera a ionizzazione e un rivelatore al silicio, per alcune si è utilizzato un applicatore di 50 cm di diametro e lungo 40 cm. Lo studio condotto ha permesso di verificare l’energia del fascio in modalità convenzionale e la stabilità degli impulsi erogando fasci ad alto rateo di dose. Inoltre, con l’utilizzo dell’applicatore, è stato osservato un aumento di dose maggiore del 50% all’isocentro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/148814