È curioso notare come sin dall’antichità la corsa abbia sempre fatto parte della vita della specie umana. Addirittura contribuendo in modo significativo alla sua evoluzione e alla sua sopravvivenza. Inoltre l’essere umano nel corso dei secoli ha imparato a correre e a perfezionare la tecnica correndo semplicemente a piedi nudi o con al massimo il supporto di suole sottili come protezione plantare. Mentre oggi la maggior parte della specie umana corre soltanto più con le scarpe moderne, che solitamente sono caratterizzate da una suola spessa e ammortizzata, con tanto di tallone rialzato. È stato osservato che dopo 50 anni, dall’invenzione della prima scarpa da corsa ammortizzata, circa l’80% dei corridori soffre ancora oggi di lesioni e traumi legati alla corsa. Sostanzialmente quindi, nonostante l’invenzione di calzature specifiche e la sua continua evoluzione, con l’utilizzo di nuovi materiali sempre più efficaci, non si è ancora visto un netto miglioramento sulla percentuale di infortuni. Inoltre è venuto alla luce che le calzature in generale, se non usate in modo corretto, possono modificare la biomeccanica della corsa sotto diversi punti di vista. In più è stato dimostrato che l’uso eccessivo di calzature porta alla perdita graduale della propriocezione, alla debolezza muscolare del piede e al collasso dell’arco plantare, i quali sono facilmente recuperabili attraverso il ritorno alla corsa a piedi nudi. Quindi alla fine di tutto ciò, l’invenzione delle scarpe da corsa hanno portato davvero dei vantaggi all’interno del mondo della corsa? Fanno bene o male? O è meglio tornare a correre scalzi? Per rispondere a queste domande è necessario prima conoscere la tecnica di corsa, in particolare attraverso lo studio della biomeccanica, della cinetica e della cinematica dell’arto inferiore; esaminando le articolazioni, la muscolatura e le componenti corporee che entrano in gioco. Successivamente è necessario comprendere le caratteristiche generali della corsa, come ad esempio i parametri che la caratterizzano, in particolare la frequenza e la lunghezza del passo, e i vari fattori che influenzano le strategie di corsa nelle varie discipline della corsa, classificate in base alla distanza percorsa, per un minor dispendio energetico. Inoltre nell’elaborato verranno analizzate le differenze tra la corsa calzata e la corsa non calzata, oltre allo studio sull’incidenza degli infortuni più comuni durante la corsa.

Tecnica di corsa, calzature e i vantaggi del correre a piedi scalzi.

PERRO, ELENA
2022/2023

Abstract

È curioso notare come sin dall’antichità la corsa abbia sempre fatto parte della vita della specie umana. Addirittura contribuendo in modo significativo alla sua evoluzione e alla sua sopravvivenza. Inoltre l’essere umano nel corso dei secoli ha imparato a correre e a perfezionare la tecnica correndo semplicemente a piedi nudi o con al massimo il supporto di suole sottili come protezione plantare. Mentre oggi la maggior parte della specie umana corre soltanto più con le scarpe moderne, che solitamente sono caratterizzate da una suola spessa e ammortizzata, con tanto di tallone rialzato. È stato osservato che dopo 50 anni, dall’invenzione della prima scarpa da corsa ammortizzata, circa l’80% dei corridori soffre ancora oggi di lesioni e traumi legati alla corsa. Sostanzialmente quindi, nonostante l’invenzione di calzature specifiche e la sua continua evoluzione, con l’utilizzo di nuovi materiali sempre più efficaci, non si è ancora visto un netto miglioramento sulla percentuale di infortuni. Inoltre è venuto alla luce che le calzature in generale, se non usate in modo corretto, possono modificare la biomeccanica della corsa sotto diversi punti di vista. In più è stato dimostrato che l’uso eccessivo di calzature porta alla perdita graduale della propriocezione, alla debolezza muscolare del piede e al collasso dell’arco plantare, i quali sono facilmente recuperabili attraverso il ritorno alla corsa a piedi nudi. Quindi alla fine di tutto ciò, l’invenzione delle scarpe da corsa hanno portato davvero dei vantaggi all’interno del mondo della corsa? Fanno bene o male? O è meglio tornare a correre scalzi? Per rispondere a queste domande è necessario prima conoscere la tecnica di corsa, in particolare attraverso lo studio della biomeccanica, della cinetica e della cinematica dell’arto inferiore; esaminando le articolazioni, la muscolatura e le componenti corporee che entrano in gioco. Successivamente è necessario comprendere le caratteristiche generali della corsa, come ad esempio i parametri che la caratterizzano, in particolare la frequenza e la lunghezza del passo, e i vari fattori che influenzano le strategie di corsa nelle varie discipline della corsa, classificate in base alla distanza percorsa, per un minor dispendio energetico. Inoltre nell’elaborato verranno analizzate le differenze tra la corsa calzata e la corsa non calzata, oltre allo studio sull’incidenza degli infortuni più comuni durante la corsa.
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