Lo stretching è una pratica molto utilizzata nel ciclismo per ricercare un miglioramento della mobilità e della flessibilità muscolare. Oltre a queste caratteristiche, lo stretching, in abbinamento ad un allenamento specifico, è in grado di aumentare le performance in ambito muscolare. Lo studio della correlazione tra stretching e performance parte dall’analisi dell’anatomia del corpo umano, con l’approfondimento della muscolatura coinvolta nella pedalata e le sezioni legamentose maggiormente sollecitate nel gesto atletico. Un approfondimento sulla biomeccanica e sull’aspetto aerodinamico che assume il corpo dell’atleta in sella, permette una maggior concezione della cinetica di pedalata e delle angolazioni ideali per la massima espressione della potenza generata dall’atleta. Le informazioni principali derivano da studi riguardanti i benefici derivati dallo stretching sulla flessibilità muscolare e sull’agevolazione del mantenimento e del miglioramento della posizione in sella in termini di efficacia e prestazioni. Altri autori trattano l’utilizzo dello stretching e il periodo in cui praticarlo evidenziando i benefici ma anche le criticità e i punti deboli di questa pratica. Dai vari studi raccolti possiamo affermare che lo stretching porta un beneficio all’ampiezza di movimento e alla flessibilità muscolare degli atleti, se praticato in sessioni interamente dedicate alla pratica o successivamente all’allenamento o alla competizione. Inoltre, sono stati verificati degli incrementi del picco di potenza e negli sforzi di tipo anaerobico. La tipologia di stretching da utilizzare per questi benefici risulta essere quella di tipo statico, mentre lo stretching dinamico è considerato più efficace nella fase preparatoria e di riscaldamento antecedente all’attività fisica. Gli studi attuali non ci permettono ancora di sapere se lo stretching può essere una metodologia di recupero efficace dopo sforzi intensi e prolungati. Possiamo quindi confermare che lo stretching risulta essere una pratica che agevola lo sviluppo delle performance nel ciclismo, se praticata con continuità e ciclicità, sia sul lato fisiologico che sul lato biomeccanico.
Stretching e performance nel ciclismo: affinità e correlazioni
GIACOSA, ANDREA
2022/2023
Abstract
Lo stretching è una pratica molto utilizzata nel ciclismo per ricercare un miglioramento della mobilità e della flessibilità muscolare. Oltre a queste caratteristiche, lo stretching, in abbinamento ad un allenamento specifico, è in grado di aumentare le performance in ambito muscolare. Lo studio della correlazione tra stretching e performance parte dall’analisi dell’anatomia del corpo umano, con l’approfondimento della muscolatura coinvolta nella pedalata e le sezioni legamentose maggiormente sollecitate nel gesto atletico. Un approfondimento sulla biomeccanica e sull’aspetto aerodinamico che assume il corpo dell’atleta in sella, permette una maggior concezione della cinetica di pedalata e delle angolazioni ideali per la massima espressione della potenza generata dall’atleta. Le informazioni principali derivano da studi riguardanti i benefici derivati dallo stretching sulla flessibilità muscolare e sull’agevolazione del mantenimento e del miglioramento della posizione in sella in termini di efficacia e prestazioni. Altri autori trattano l’utilizzo dello stretching e il periodo in cui praticarlo evidenziando i benefici ma anche le criticità e i punti deboli di questa pratica. Dai vari studi raccolti possiamo affermare che lo stretching porta un beneficio all’ampiezza di movimento e alla flessibilità muscolare degli atleti, se praticato in sessioni interamente dedicate alla pratica o successivamente all’allenamento o alla competizione. Inoltre, sono stati verificati degli incrementi del picco di potenza e negli sforzi di tipo anaerobico. La tipologia di stretching da utilizzare per questi benefici risulta essere quella di tipo statico, mentre lo stretching dinamico è considerato più efficace nella fase preparatoria e di riscaldamento antecedente all’attività fisica. Gli studi attuali non ci permettono ancora di sapere se lo stretching può essere una metodologia di recupero efficace dopo sforzi intensi e prolungati. Possiamo quindi confermare che lo stretching risulta essere una pratica che agevola lo sviluppo delle performance nel ciclismo, se praticata con continuità e ciclicità, sia sul lato fisiologico che sul lato biomeccanico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/148743