Le spore prodotte dai funghi fitopatogeni costituiscono la principale fonte di inoculo attraverso la quale alberi appartenenti a specie forestali suscettibili possono essere infettati. Disporre di dispositivi e metodi di analisi per quantificare la pressione d’inoculo patogeno è fondamentale per poter stimare gli andamenti stagionali e la distribuzione spaziale delle spore prodotte da fitopatogeni. In particolare, le trappole captaspore sono tra i dispositivi più utilizzati per il monitoraggio dell’inoculo patogeno presente in atmosfera. Queste trappole captaspore possono essere attive o passive. Tra le prime si annoverano le capstaspore attive Burkard Spore Trap, mediante le quali le spore vengono captate tramite aspirazione mediante l’ausilio di una pompa, e le captaspore attive Rotorod-Sempler per mezzo delle quali le spore sono captate meccanicamente mediante un braccio rotante. Tra le captaspore passive si annoverano le capsule Petri contenenti terreno agarizzato oppure carta da filtro imbevuta con una soluzione tampone e infine dischi di legno sui quali le spore si possono depositare in base al Wood Disk Exposure (WDE) method. Questa relazione finale si è posta come obiettivo la disamina di alcuni articoli tratti dalla letteratura scientifica internazionale al fine di proporre un’analisi comparativa dell’efficienza di trappole captaspore attive e passive per indagini aerobiologiche su funghi fitopatogeni in ambiente forestale. Sono stati considerati cinque casi studio rappresentativi incentrati su alcuni ascomiceti o basidiomiceti patogeni che causano danni rilevanti in ambienti forestali o agro-forestali. Nei diversi studi sono state utilizzate diverse tipologie di trappole captaspore attive e/o passive. Esaminando nel complesso si evidenzia come le captaspore attive siano più sensibili e precise per la stima dell’andamento stagionale della pressione d’inoculo, riuscendo a captare un numero maggiore di spore disperse nell’aria. L' utilizzo delle trappole captaspore passive si è dimostrato più adatto per la determinazione della distribuzione spaziale dell’inoculo patogeno anche per via del loro minore costo. Inoltre, le trappole captaspore passive non richiedono per la loro installazione corrente elettrica a differenza di quelle attive oltre ad essere meno ingombranti e perciò trasportabili con maggiore facilità.

Analisi comparativa dell'efficienza di trappole captaspore attive e passive per indagini aerobiologiche su funghi fitopatogeni in ambiente forestale

DI FRENZA, FEDERICA
2022/2023

Abstract

Le spore prodotte dai funghi fitopatogeni costituiscono la principale fonte di inoculo attraverso la quale alberi appartenenti a specie forestali suscettibili possono essere infettati. Disporre di dispositivi e metodi di analisi per quantificare la pressione d’inoculo patogeno è fondamentale per poter stimare gli andamenti stagionali e la distribuzione spaziale delle spore prodotte da fitopatogeni. In particolare, le trappole captaspore sono tra i dispositivi più utilizzati per il monitoraggio dell’inoculo patogeno presente in atmosfera. Queste trappole captaspore possono essere attive o passive. Tra le prime si annoverano le capstaspore attive Burkard Spore Trap, mediante le quali le spore vengono captate tramite aspirazione mediante l’ausilio di una pompa, e le captaspore attive Rotorod-Sempler per mezzo delle quali le spore sono captate meccanicamente mediante un braccio rotante. Tra le captaspore passive si annoverano le capsule Petri contenenti terreno agarizzato oppure carta da filtro imbevuta con una soluzione tampone e infine dischi di legno sui quali le spore si possono depositare in base al Wood Disk Exposure (WDE) method. Questa relazione finale si è posta come obiettivo la disamina di alcuni articoli tratti dalla letteratura scientifica internazionale al fine di proporre un’analisi comparativa dell’efficienza di trappole captaspore attive e passive per indagini aerobiologiche su funghi fitopatogeni in ambiente forestale. Sono stati considerati cinque casi studio rappresentativi incentrati su alcuni ascomiceti o basidiomiceti patogeni che causano danni rilevanti in ambienti forestali o agro-forestali. Nei diversi studi sono state utilizzate diverse tipologie di trappole captaspore attive e/o passive. Esaminando nel complesso si evidenzia come le captaspore attive siano più sensibili e precise per la stima dell’andamento stagionale della pressione d’inoculo, riuscendo a captare un numero maggiore di spore disperse nell’aria. L' utilizzo delle trappole captaspore passive si è dimostrato più adatto per la determinazione della distribuzione spaziale dell’inoculo patogeno anche per via del loro minore costo. Inoltre, le trappole captaspore passive non richiedono per la loro installazione corrente elettrica a differenza di quelle attive oltre ad essere meno ingombranti e perciò trasportabili con maggiore facilità.
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