The present thesis represents an in-depth investigation on Curcuma longa, a perennial plant native to South Asia, commonly known as turmeric or Indian saffron. The aim of this research is to explore different aspects related to turmeric, including chemical composition, traditional and culinary uses, therapeutic properties, in modern medicine, cultivation sustainability and future challenges and opportunities. The present study aims to provide an overview of the bioactive properties of turmeric and to examine the potential therapeutic benefits associated with its consumption, including curcumin, a polyphenolic compound thought to be responsible for most of its biological activities. Curcumin has demonstrated potent anti-inflammatory properties, capable of inhibiting the activation of proinflammatory molecules and modulating the signaling pathways involved in the inflammatory response. Additionally, turmeric has shown potential beneficial impact in several health conditions, including gastrointestinal disorders, cardiovascular disease, diabetes, neurodegenerative diseases, and cancer. Epidemiological and experimental studies have suggested that turmeric can contribute to the prevention of these pathologies through its anti-inflammatory, antioxidant and immunomodulatory action. Despite the promising results obtained in vitro and in vivo, some limiting factors, such as the limited bioavailability of curcumin and its rapid elimination from the body, all factors that have cast doubts on the effectiveness of turmeric as a therapeutic agent. Therefore, different strategies have been developed to improve its bioavailability, such as the use of lipid-based formulations, silica hybrid particle carriers, the addition of piperine or the use of nanotechnology. This thesis aims to examine the biological effects and potential therapeutic benefits of Curcuma longa. A systematic review of the scientific literature was conducted to identify relevant studies in cells, animals and, if available, human subjects. The results of the review indicate that Curcuma longa contains a number of bioactive compounds, including curcumin, which is its main component and responsible for its therapeutic effects. Furthermore, turmeric has been investigated for its potential role in the prevention and treatment of several pathological conditions, including cardiovascular disease, diabetes, neurodegenerative diseases, gastrointestinal disorders, and neoplasms. However, much of the available evidence comes from in vitro or animal studies, and additional clinical studies, needed to confirm these therapeutic effects in humans. Despite the promising therapeutic properties of Curcuma longa, it is essential to also consider the possible drug interactions and side effects associated with its use. Continued research on this drug could lead to the development of new therapeutic strategies, targeted food supplements and other pharmaceutical forms containing the active ingredient, thus contributing to improving the health and well-being of the population. In conclusion, Curcuma longa shows significant potential as a source of bioactive compounds with therapeutic properties.

La presente tesi rappresenta un'indagine approfondita sulla Curcuma longa, pianta perenne originaria dell'Asia meridionale, chiamata anche zafferano delle Indie. Lo scopo di questa ricerca è esplorare diversi aspetti legati alla curcuma, tra cui la composizione chimica, usi tradizionali e culinari, proprietà terapeutiche, applicazioni nella medicina moderna, la sostenibilità della coltivazione e le sfide e opportunità future. Il presente studio mira a fornire una panoramica delle proprietà bioattive della curcuma e ad esaminare i potenziali benefici terapeutici associati al suo consumo, tra cui la curcumina, un composto polifenolico ritenuto responsabile della maggior parte delle sue attività biologiche. La curcumina ha dimostrato proprietà antinfiammatorie potenti, in grado di inibire l'attivazione di molecole proinfiammatorie e di modulare le vie di segnalazione coinvolte nella risposta infiammatoria. Inoltre, la curcuma ha mostrato un potenziale impatto benefico in diverse condizioni di salute, tra cui disturbi gastrointestinali, malattie cardiovascolari, diabete, malattie neurodegenerative e cancro. Studi epidemiologici e sperimentali hanno suggerito che la curcuma possa contribuire alla prevenzione di queste patologie attraverso la sua azione antinfiammatoria, antiossidante e immunomodulatoria. Nonostante i promettenti risultati ottenuti in vitro e in vivo, alcuni fattori limitanti, come la biodisponibilità limitata della curcumina e la sua rapida eliminazione dal corpo, tutti fattori che hanno fatto dubitare l’efficacia della curcuma come agente terapeutico. Pertanto, sono state sviluppate diverse strategie per migliorarne la biodisponibilità, come l'uso di formulazioni a base di lipidi, carrier di particelle ibride di silice, l'aggiunta di piperina o l'utilizzo di nanotecnologie. Questa tesi ha lo scopo di esaminare gli effetti biologici e i potenziali benefici terapeutici della Curcuma longa. È stata condotta una revisione sistematica della letteratura scientifica per identificare studi pertinenti condotti su cellule, animali e, se disponibili, su soggetti umani. I risultati della revisione indicano che la Curcuma longa contiene una serie di composti bioattivi, tra cui la curcumina, che è il suo componente principale e responsabile dei suoi effetti terapeutici. Inoltre, la curcuma è stata oggetto di indagini per il suo potenziale ruolo nella prevenzione e nel trattamento di diverse condizioni patologiche, tra cui malattie cardiovascolari, diabete, malattie neurodegenerative, disturbi gastrointestinali e neoplasie. Tuttavia gran parte delle evidenze disponibili proviene da studi in vitro o su animali, e ulteriori studi clinici, necessari per confermare questi effetti terapeutici nell'uomo. Nonostante le promettenti proprietà terapeutiche della Curcuma longa, è fondamentale considerare anche le possibili interazioni farmacologiche e gli effetti collaterali associati al suo utilizzo. La ricerca continua su questa droga potrebbe portare allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, integratori alimentari mirati ed altre forme farmaceutiche contenenti il principio attivo, contribuendo così a migliorare la salute e il benessere della popolazione. In conclusione, la Curcuma longa mostra un potenziale significativo come fonte di composti bioattivi con proprietà terapeutiche.

Proprietà epatoprotettive e antinfiammatorie della curcumina ed interazioni farmacologiche tra la curcumina e farmaci di sintesi.

JABIR, MARIAM
2022/2023

Abstract

La presente tesi rappresenta un'indagine approfondita sulla Curcuma longa, pianta perenne originaria dell'Asia meridionale, chiamata anche zafferano delle Indie. Lo scopo di questa ricerca è esplorare diversi aspetti legati alla curcuma, tra cui la composizione chimica, usi tradizionali e culinari, proprietà terapeutiche, applicazioni nella medicina moderna, la sostenibilità della coltivazione e le sfide e opportunità future. Il presente studio mira a fornire una panoramica delle proprietà bioattive della curcuma e ad esaminare i potenziali benefici terapeutici associati al suo consumo, tra cui la curcumina, un composto polifenolico ritenuto responsabile della maggior parte delle sue attività biologiche. La curcumina ha dimostrato proprietà antinfiammatorie potenti, in grado di inibire l'attivazione di molecole proinfiammatorie e di modulare le vie di segnalazione coinvolte nella risposta infiammatoria. Inoltre, la curcuma ha mostrato un potenziale impatto benefico in diverse condizioni di salute, tra cui disturbi gastrointestinali, malattie cardiovascolari, diabete, malattie neurodegenerative e cancro. Studi epidemiologici e sperimentali hanno suggerito che la curcuma possa contribuire alla prevenzione di queste patologie attraverso la sua azione antinfiammatoria, antiossidante e immunomodulatoria. Nonostante i promettenti risultati ottenuti in vitro e in vivo, alcuni fattori limitanti, come la biodisponibilità limitata della curcumina e la sua rapida eliminazione dal corpo, tutti fattori che hanno fatto dubitare l’efficacia della curcuma come agente terapeutico. Pertanto, sono state sviluppate diverse strategie per migliorarne la biodisponibilità, come l'uso di formulazioni a base di lipidi, carrier di particelle ibride di silice, l'aggiunta di piperina o l'utilizzo di nanotecnologie. Questa tesi ha lo scopo di esaminare gli effetti biologici e i potenziali benefici terapeutici della Curcuma longa. È stata condotta una revisione sistematica della letteratura scientifica per identificare studi pertinenti condotti su cellule, animali e, se disponibili, su soggetti umani. I risultati della revisione indicano che la Curcuma longa contiene una serie di composti bioattivi, tra cui la curcumina, che è il suo componente principale e responsabile dei suoi effetti terapeutici. Inoltre, la curcuma è stata oggetto di indagini per il suo potenziale ruolo nella prevenzione e nel trattamento di diverse condizioni patologiche, tra cui malattie cardiovascolari, diabete, malattie neurodegenerative, disturbi gastrointestinali e neoplasie. Tuttavia gran parte delle evidenze disponibili proviene da studi in vitro o su animali, e ulteriori studi clinici, necessari per confermare questi effetti terapeutici nell'uomo. Nonostante le promettenti proprietà terapeutiche della Curcuma longa, è fondamentale considerare anche le possibili interazioni farmacologiche e gli effetti collaterali associati al suo utilizzo. La ricerca continua su questa droga potrebbe portare allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, integratori alimentari mirati ed altre forme farmaceutiche contenenti il principio attivo, contribuendo così a migliorare la salute e il benessere della popolazione. In conclusione, la Curcuma longa mostra un potenziale significativo come fonte di composti bioattivi con proprietà terapeutiche.
ITA
The present thesis represents an in-depth investigation on Curcuma longa, a perennial plant native to South Asia, commonly known as turmeric or Indian saffron. The aim of this research is to explore different aspects related to turmeric, including chemical composition, traditional and culinary uses, therapeutic properties, in modern medicine, cultivation sustainability and future challenges and opportunities. The present study aims to provide an overview of the bioactive properties of turmeric and to examine the potential therapeutic benefits associated with its consumption, including curcumin, a polyphenolic compound thought to be responsible for most of its biological activities. Curcumin has demonstrated potent anti-inflammatory properties, capable of inhibiting the activation of proinflammatory molecules and modulating the signaling pathways involved in the inflammatory response. Additionally, turmeric has shown potential beneficial impact in several health conditions, including gastrointestinal disorders, cardiovascular disease, diabetes, neurodegenerative diseases, and cancer. Epidemiological and experimental studies have suggested that turmeric can contribute to the prevention of these pathologies through its anti-inflammatory, antioxidant and immunomodulatory action. Despite the promising results obtained in vitro and in vivo, some limiting factors, such as the limited bioavailability of curcumin and its rapid elimination from the body, all factors that have cast doubts on the effectiveness of turmeric as a therapeutic agent. Therefore, different strategies have been developed to improve its bioavailability, such as the use of lipid-based formulations, silica hybrid particle carriers, the addition of piperine or the use of nanotechnology. This thesis aims to examine the biological effects and potential therapeutic benefits of Curcuma longa. A systematic review of the scientific literature was conducted to identify relevant studies in cells, animals and, if available, human subjects. The results of the review indicate that Curcuma longa contains a number of bioactive compounds, including curcumin, which is its main component and responsible for its therapeutic effects. Furthermore, turmeric has been investigated for its potential role in the prevention and treatment of several pathological conditions, including cardiovascular disease, diabetes, neurodegenerative diseases, gastrointestinal disorders, and neoplasms. However, much of the available evidence comes from in vitro or animal studies, and additional clinical studies, needed to confirm these therapeutic effects in humans. Despite the promising therapeutic properties of Curcuma longa, it is essential to also consider the possible drug interactions and side effects associated with its use. Continued research on this drug could lead to the development of new therapeutic strategies, targeted food supplements and other pharmaceutical forms containing the active ingredient, thus contributing to improving the health and well-being of the population. In conclusion, Curcuma longa shows significant potential as a source of bioactive compounds with therapeutic properties.
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