Il presente lavoro si impegna a ricostruire l'intricato percorso autobiografico di Gabriele D'Annunzio poi sfociato nelle Cento e cento e cento e cento pagine del Libro segreto di Gabriele d'Annunzio tentato di morire, pubblicate nel giugno 1935. Ripercorrendo le tappe letterarie del Solus ad solam, della Licenza alla Leda senza cigno, delle Faville del Maglio, del Notturno, e dei numerosi progetti autobiografici poi tramontati, il Fastello della mirra, la Favola breve della mia vita lunga, Memorie, Vita di Gabriele dell'Annunzio maestro di tutte le arti e di tutti i mestieri, e senza tralasciare le annotazioni personali dei Taccuini, si mette in luce come il progetto di un'opera autobiografica risalga ben prima del 1935. Indagando la struttura del Libro segreto e alla luce degli studi sull'autobiografia, risulta evidente come la «rivelazione di me medesimo» non sia del tutto fededegna. D'Annunzio, infatti, viola deliberatamente il patto autobiografico attraverso stratagemmi letterari e stilistici che mirano ad istituire un'atemporalità in cui l'autore, dopo aver negato la sua paternità con le «viventi pagine», affidate all'alter ego Angelo Cocles, si possa presentare come il «postero di se stesso». Il Libro segreto segna, dunque, un caso sui generis nel campo dell'autobiografia, in cui la scrittura è piegata all'autocelebrazione che passa costantemente attraverso il recupero letterario delle opere precedenti, sovrapponendo senza soluzione di continuità l'io lirico e l'io privato.
La «rivelazione di me medesimo»: D'Annunzio e il Libro segreto
GATTO, ELEONORA
2018/2019
Abstract
Il presente lavoro si impegna a ricostruire l'intricato percorso autobiografico di Gabriele D'Annunzio poi sfociato nelle Cento e cento e cento e cento pagine del Libro segreto di Gabriele d'Annunzio tentato di morire, pubblicate nel giugno 1935. Ripercorrendo le tappe letterarie del Solus ad solam, della Licenza alla Leda senza cigno, delle Faville del Maglio, del Notturno, e dei numerosi progetti autobiografici poi tramontati, il Fastello della mirra, la Favola breve della mia vita lunga, Memorie, Vita di Gabriele dell'Annunzio maestro di tutte le arti e di tutti i mestieri, e senza tralasciare le annotazioni personali dei Taccuini, si mette in luce come il progetto di un'opera autobiografica risalga ben prima del 1935. Indagando la struttura del Libro segreto e alla luce degli studi sull'autobiografia, risulta evidente come la «rivelazione di me medesimo» non sia del tutto fededegna. D'Annunzio, infatti, viola deliberatamente il patto autobiografico attraverso stratagemmi letterari e stilistici che mirano ad istituire un'atemporalità in cui l'autore, dopo aver negato la sua paternità con le «viventi pagine», affidate all'alter ego Angelo Cocles, si possa presentare come il «postero di se stesso». Il Libro segreto segna, dunque, un caso sui generis nel campo dell'autobiografia, in cui la scrittura è piegata all'autocelebrazione che passa costantemente attraverso il recupero letterario delle opere precedenti, sovrapponendo senza soluzione di continuità l'io lirico e l'io privato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/148448