Negli ultimi anni sempre più specialisti delle neuroscienze concordano nell'affermare che il modo migliore per misurare l'intelligenza e le potenzialità di adattamento dell'individuo è contare il numero di feedback che il suo sistema nervoso è in grado di ricevere, rielaborare e mettere in pratica.Perché la valutazione sia efficace deve obbligatoriamente contenere una componente valutativa ma anche una informativa che risponda alla domanda anticipatamente posta, impartisca indicazioni aggiuntive e trovi soluzioni agli errori commessi. Quando un individuo incontra un ostacolo nel perseguire il suo obiettivo, riconsidera, solitamente, tutta la situazione stimando quanto possano risultare vantaggiosi ulteriori sforzi o nuovi piani d'azione.È importante ribadire come la tempestività del feedback inviato determinerà la riuscita o meno della performance.Risulta fondamentale saper dare valutazioni nel miglior modo possibile ma, senza dimenticare, che sarà fondamentale anche la capacità di chi lo riceve di farne buon uso (ad esempio se il ricevente non si sentirà in una situazione di agio, la ricezione rimarrà improduttiva).Elaborare e arricchire un feedback di dettagli è il miglior modo per renderlo ottimale; se così non fosse rischierebbe di risultare troppo generico e quindi oscuro per il ricevente, riducendo il grado di apprendimento.Spiegare ed argomentare il perché di un determinato commento aiuterà il destinatario a non fermarsi ad una conoscenza superficiale dell'argomento ma, lo spingerà a migliorare il suo bagaglio culturale e la sua capacità di assimilazione delle richieste effettuate.Come detto precedentemente, non è corretto dare informazioni troppo generiche ma neanche troppo minuziose; si rischierebbe infatti di compromettere il risultato generale proiettato al futuro focalizzandosi erroneamente su obiettivi immediati e non sulle corrette strategie. I feedback frequenti risultano necessari ma, se troppo assidui, potrebbero impedire al ricevente di metabolizzare le nuove indicazioni fornite rischiando così di ridurre le sue abilità di auto-analisi e correlatamente, rischiare che esso trovi appoggio sulle fonti esterne come unica sorgente di conoscenza sulla performance. La scelta della tipologia di valutazione deve essere strettamente correlata alle peculiarità caratteriali del ricevente; se esso percepirà da parte del mittente simpatia ed empatia, a sua volta coglierà la valutazione più positivamente e ottimisticamente, svolgendo, di conseguenza, il suo compito in modo proattivo. Nel momento in cui si riceve un feedback da parte del nostro interlocutore, bisogna prestare massima attenzione alle parole ed espressioni; stanchezza scarsa concentrazione potrebbero rendere inefficace la trasmissione di indicazioni. La rielaborazione delle nozioni apprese deve essere sulla totalità delle indicazioni fornite e non solo sulle parti risultate più convincenti; così da comprendere il più possibile la prospettiva altrui. Quando una conversazione è giunta al termine, sarà bene ricapitolare all'emittente quanto detto con lo scopo di assicurarsi che la comprensione sia stata efficiente, evitando incomprensioni e dimostrando all'interlocutore l'interesse per la sua opinione.
In un mondo di feedback: studi e ricerche sugli strumenti di valutazione in azienda
CORTELLO, GAIA
2018/2019
Abstract
Negli ultimi anni sempre più specialisti delle neuroscienze concordano nell'affermare che il modo migliore per misurare l'intelligenza e le potenzialità di adattamento dell'individuo è contare il numero di feedback che il suo sistema nervoso è in grado di ricevere, rielaborare e mettere in pratica.Perché la valutazione sia efficace deve obbligatoriamente contenere una componente valutativa ma anche una informativa che risponda alla domanda anticipatamente posta, impartisca indicazioni aggiuntive e trovi soluzioni agli errori commessi. Quando un individuo incontra un ostacolo nel perseguire il suo obiettivo, riconsidera, solitamente, tutta la situazione stimando quanto possano risultare vantaggiosi ulteriori sforzi o nuovi piani d'azione.È importante ribadire come la tempestività del feedback inviato determinerà la riuscita o meno della performance.Risulta fondamentale saper dare valutazioni nel miglior modo possibile ma, senza dimenticare, che sarà fondamentale anche la capacità di chi lo riceve di farne buon uso (ad esempio se il ricevente non si sentirà in una situazione di agio, la ricezione rimarrà improduttiva).Elaborare e arricchire un feedback di dettagli è il miglior modo per renderlo ottimale; se così non fosse rischierebbe di risultare troppo generico e quindi oscuro per il ricevente, riducendo il grado di apprendimento.Spiegare ed argomentare il perché di un determinato commento aiuterà il destinatario a non fermarsi ad una conoscenza superficiale dell'argomento ma, lo spingerà a migliorare il suo bagaglio culturale e la sua capacità di assimilazione delle richieste effettuate.Come detto precedentemente, non è corretto dare informazioni troppo generiche ma neanche troppo minuziose; si rischierebbe infatti di compromettere il risultato generale proiettato al futuro focalizzandosi erroneamente su obiettivi immediati e non sulle corrette strategie. I feedback frequenti risultano necessari ma, se troppo assidui, potrebbero impedire al ricevente di metabolizzare le nuove indicazioni fornite rischiando così di ridurre le sue abilità di auto-analisi e correlatamente, rischiare che esso trovi appoggio sulle fonti esterne come unica sorgente di conoscenza sulla performance. La scelta della tipologia di valutazione deve essere strettamente correlata alle peculiarità caratteriali del ricevente; se esso percepirà da parte del mittente simpatia ed empatia, a sua volta coglierà la valutazione più positivamente e ottimisticamente, svolgendo, di conseguenza, il suo compito in modo proattivo. Nel momento in cui si riceve un feedback da parte del nostro interlocutore, bisogna prestare massima attenzione alle parole ed espressioni; stanchezza scarsa concentrazione potrebbero rendere inefficace la trasmissione di indicazioni. La rielaborazione delle nozioni apprese deve essere sulla totalità delle indicazioni fornite e non solo sulle parti risultate più convincenti; così da comprendere il più possibile la prospettiva altrui. Quando una conversazione è giunta al termine, sarà bene ricapitolare all'emittente quanto detto con lo scopo di assicurarsi che la comprensione sia stata efficiente, evitando incomprensioni e dimostrando all'interlocutore l'interesse per la sua opinione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/148398