La violenza maschile contro le donne è un fenomeno molto grave ed è sempre più in denunciata. Colpisce milioni di donne in tutto il mondo di tutte le età e di ogni ceto sociale e ha radici antichissime, le quali nelle varie epoche hanno dominato il modo di intendere il rapporto uomo-donna. È un fenomeno talmente radicato da permeare le nostre istituzioni e le nostre riproduzioni sociali, culturali, economiche e politiche. Bisogna essere consapevoli del fatto che la violenza contro le donne è fondata sulla disuguaglianza di potere tra maschi e femmine, ancora oggi questa convinzione vede la donna subordinata all'uomo, adibita alle cure della casa e della famiglia. Pertanto, quando la donna osa ribellarsi, ecco che l'uomo rivendica il proprio potere nella relazione all'interno delle mura domestiche ed è proprio nelle mura di casa che, partner o ex partner, hanno comportamenti violenti nei loro confronti. La violenza è intesa come: «ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata» Essa rimane un indicatore evidente di malessere e asimmetria nelle relazioni che si manifesta all'interno della famiglia, contesto che viene spesso identificato come luogo di protezione dove le persone cercano amore, accoglienza e sicurezza. Secondo l'ultimo rapporto Eures sono state 3000 le denunce per atti di violenza , parliamo di diversi tipi di violenza esistenti dalle forme più conosciute come: la violenza fisica e/o sessuale, a quelle meno visibili come la violenza economica e/o psicologica. Negli ultimi anni la questione della violenza è emersa sempre più, grazie al riconoscimento come problema sociale, non più confinato nella sfera privata. Inizialmente fu il movimento femminista a fare emergere il problema. L'attenzione è poi cresciuta in maniera esponenziale, portando alla nascita nel tempo Associazioni e Centri antiviolenza per permettere un graduale recupero della libertà e dell'autonomia delle donne. Il frutto del mio elaborato è proprio quello di conoscere e approfondire gli interventi finalizzati al superamento della violenza, con un focus verso un aspetto poco conosciuto come i programmi di intervento rivolti agli autori di violenza. Negli anni si è lavorato molto per creare reti di servizi specifici per le donne, tuttavia è evidente quanto sia importante prendere in esame anche gli uomini maltrattanti, soprattutto in termini di responsabilità. Tra gli obiettivi di questi programmi, che si sono diffusi in primis all'estero e poi in Italia dagli ultimi quindici anni, vi è proprio quello di riconoscerli responsabili dei comportamenti violenti, facendo capire loro la sofferenza che hanno creato nelle vittime. In particolare nel primo capitolo, si tratterà il fenomeno della violenza maschile, riportando alle radici di quest'ultima e alla sua definizione, individuando le diverse tipologie e il suo ciclo. Successivamente, il secondo capitolo il mio lavoro si concentrerà sull'uomo maltrattante, cercando di capire chi sono questi uomini, quali sono i diversi tipi di maschi violenti e cosa li spinge a comportarsi cosi. Nel terzo e ultimo capitolo si darà spazio ai programmi di intervento nati prima negli Stati Uniti tra gli anni Settanta e Ottanta, come il programma Emerge e il programma Duluth,
L'Uomo violento: programmi di intervento in Italia e all'estero.
BALLACCHINO DEORSOLA, FRANCESCA
2018/2019
Abstract
La violenza maschile contro le donne è un fenomeno molto grave ed è sempre più in denunciata. Colpisce milioni di donne in tutto il mondo di tutte le età e di ogni ceto sociale e ha radici antichissime, le quali nelle varie epoche hanno dominato il modo di intendere il rapporto uomo-donna. È un fenomeno talmente radicato da permeare le nostre istituzioni e le nostre riproduzioni sociali, culturali, economiche e politiche. Bisogna essere consapevoli del fatto che la violenza contro le donne è fondata sulla disuguaglianza di potere tra maschi e femmine, ancora oggi questa convinzione vede la donna subordinata all'uomo, adibita alle cure della casa e della famiglia. Pertanto, quando la donna osa ribellarsi, ecco che l'uomo rivendica il proprio potere nella relazione all'interno delle mura domestiche ed è proprio nelle mura di casa che, partner o ex partner, hanno comportamenti violenti nei loro confronti. La violenza è intesa come: «ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata» Essa rimane un indicatore evidente di malessere e asimmetria nelle relazioni che si manifesta all'interno della famiglia, contesto che viene spesso identificato come luogo di protezione dove le persone cercano amore, accoglienza e sicurezza. Secondo l'ultimo rapporto Eures sono state 3000 le denunce per atti di violenza , parliamo di diversi tipi di violenza esistenti dalle forme più conosciute come: la violenza fisica e/o sessuale, a quelle meno visibili come la violenza economica e/o psicologica. Negli ultimi anni la questione della violenza è emersa sempre più, grazie al riconoscimento come problema sociale, non più confinato nella sfera privata. Inizialmente fu il movimento femminista a fare emergere il problema. L'attenzione è poi cresciuta in maniera esponenziale, portando alla nascita nel tempo Associazioni e Centri antiviolenza per permettere un graduale recupero della libertà e dell'autonomia delle donne. Il frutto del mio elaborato è proprio quello di conoscere e approfondire gli interventi finalizzati al superamento della violenza, con un focus verso un aspetto poco conosciuto come i programmi di intervento rivolti agli autori di violenza. Negli anni si è lavorato molto per creare reti di servizi specifici per le donne, tuttavia è evidente quanto sia importante prendere in esame anche gli uomini maltrattanti, soprattutto in termini di responsabilità. Tra gli obiettivi di questi programmi, che si sono diffusi in primis all'estero e poi in Italia dagli ultimi quindici anni, vi è proprio quello di riconoscerli responsabili dei comportamenti violenti, facendo capire loro la sofferenza che hanno creato nelle vittime. In particolare nel primo capitolo, si tratterà il fenomeno della violenza maschile, riportando alle radici di quest'ultima e alla sua definizione, individuando le diverse tipologie e il suo ciclo. Successivamente, il secondo capitolo il mio lavoro si concentrerà sull'uomo maltrattante, cercando di capire chi sono questi uomini, quali sono i diversi tipi di maschi violenti e cosa li spinge a comportarsi cosi. Nel terzo e ultimo capitolo si darà spazio ai programmi di intervento nati prima negli Stati Uniti tra gli anni Settanta e Ottanta, come il programma Emerge e il programma Duluth,File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/148288