Tra i differenti temi economici che sono stati trattati durante gli ultimi anni, ma ancora oggi attuali, risulta importante quello relativo alla corporate governance. Essa è definita come l'insieme delle regole societarie finalizzate all'implementazione di una precisa gestione dell'impresa. Inoltre è intesa anche come un sistema in grado di compensare gli interessi divergenti dei soci di minoranza, dei soci facenti parte degli organi di controllo e anche quelli degli amministratori di una società. Quindi, per poter raggiungere i propri obiettivi, un sistema di corporate governance efficace comprende i seguenti elementi: compliance, performance aziendale, risk management e il knowledge, inteso come l'insieme delle risorse umane e strategiche, sulla base della conoscenza e dell'abilità. La corporate governance inoltre, recentemente, ha assunto una posizione di rilevante interesse per i singoli Stati membri dell'Unione Europea. In Italia, più precisamente, si è dovuto attendere l'anno 1999 per la costituzione del Comitato per la corporate governance delle società quotate, promossa dalla Borsa italiana S.p.A, il quale ha redatto il primo codice di autodisciplina delle società precedentemente citate, ovvero il Codice Preda. E' necessario sottolineare che i principi su cui si basa il diritto societario italiano sono differenti da quelli anglosassoni. In particolare, il capitalismo italiano si diffonde con un capitalismo familiare, sottolineando esclusivamente la figura dell'imprenditore e della propria famiglia. Proprio per questo le imprese nate e sviluppate in Italia sono quasi tutte di piccole o medie dimensioni, nelle quali prevale un limitato sviluppo del mercato azionario, considerato marginale e speculativo. E' infatti importante evidenziare il fatto che l'Italia sia caratterizzata da una preponderante intermediazione dello Stato nell'economia e da un debole ruolo degli investitori istituzionali. La presente relazione compilativa ha l'obiettivo di approfondire il tema relativo alla corporate governance e, nel dettaglio, affrontare il caso collegato alla banca Intesa Sanpaolo. Il primo capitolo è dedicato all'inquadramento dei principali modelli di governance, argomentando le principali caratteristiche di ognuno. Il secondo capitolo invece si concentra prevalentemente sul cambiamento di governance effettuato dall'Intesa Sanpaolo, sottolineando le differenze tra il precedente modello dualistico e l'attuale modello monistico. Infine vengono esposte le conclusioni derivanti dall'approfondimento delle varie tematiche sopra citate.
Modelli di governance: il caso "Intesa Sanpaolo"
NEMINI, BEATRICE
2018/2019
Abstract
Tra i differenti temi economici che sono stati trattati durante gli ultimi anni, ma ancora oggi attuali, risulta importante quello relativo alla corporate governance. Essa è definita come l'insieme delle regole societarie finalizzate all'implementazione di una precisa gestione dell'impresa. Inoltre è intesa anche come un sistema in grado di compensare gli interessi divergenti dei soci di minoranza, dei soci facenti parte degli organi di controllo e anche quelli degli amministratori di una società. Quindi, per poter raggiungere i propri obiettivi, un sistema di corporate governance efficace comprende i seguenti elementi: compliance, performance aziendale, risk management e il knowledge, inteso come l'insieme delle risorse umane e strategiche, sulla base della conoscenza e dell'abilità. La corporate governance inoltre, recentemente, ha assunto una posizione di rilevante interesse per i singoli Stati membri dell'Unione Europea. In Italia, più precisamente, si è dovuto attendere l'anno 1999 per la costituzione del Comitato per la corporate governance delle società quotate, promossa dalla Borsa italiana S.p.A, il quale ha redatto il primo codice di autodisciplina delle società precedentemente citate, ovvero il Codice Preda. E' necessario sottolineare che i principi su cui si basa il diritto societario italiano sono differenti da quelli anglosassoni. In particolare, il capitalismo italiano si diffonde con un capitalismo familiare, sottolineando esclusivamente la figura dell'imprenditore e della propria famiglia. Proprio per questo le imprese nate e sviluppate in Italia sono quasi tutte di piccole o medie dimensioni, nelle quali prevale un limitato sviluppo del mercato azionario, considerato marginale e speculativo. E' infatti importante evidenziare il fatto che l'Italia sia caratterizzata da una preponderante intermediazione dello Stato nell'economia e da un debole ruolo degli investitori istituzionali. La presente relazione compilativa ha l'obiettivo di approfondire il tema relativo alla corporate governance e, nel dettaglio, affrontare il caso collegato alla banca Intesa Sanpaolo. Il primo capitolo è dedicato all'inquadramento dei principali modelli di governance, argomentando le principali caratteristiche di ognuno. Il secondo capitolo invece si concentra prevalentemente sul cambiamento di governance effettuato dall'Intesa Sanpaolo, sottolineando le differenze tra il precedente modello dualistico e l'attuale modello monistico. Infine vengono esposte le conclusioni derivanti dall'approfondimento delle varie tematiche sopra citate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/148269