Il termine fake news ¿nasce alla fine del XIX secolo, negli Stati Uniti, per descrivere una storia inventata, di solito in ambito politico, utilizzata per danneggiare una persona o una istituzione¿ [Merriam- Webster 2017]1. In questo caso si parla dell'origine del termine e la si pone in tempi recenti, eppure l'uso di ¿notizie false¿ è sempre esistito. Con il passare del tempo, però queste notizie false sono mutate, si sono evolute. L'argomentazione è così strutturata: nel primo capitolo vengono esposte le parole chiave utili per una maggiore comprensione del tema e, di conseguenza la loro definizione (come avviene ad esempio per la parola fake news). Qui si citano le definizioni trovate sui manuali o sui testi che analizzano l'argomento. Inoltre vengono menzionati gli autori e la letteratura che si può reperire, in particolare, sulle credenze, ad esempio Durkheim, e sulla comunicazione, che include vari autori che si concentrano soprattutto sul tema dell'opinione pubblica. Infine si vuole provare ad analizzare i diversi termini ed, in conclusione, evidenziare possibili somiglianze e/o differenze concettuali. Procedendo con la lettura, all'interno del secondo capitolo troviamo il centro della tesi, ovvero il ruolo delle fake news oggi, le funzioni delle fake news, prestando attenzione soprattutto all'effetto manipolatorio, la loro correlazione al tema della reputazione ed il confronto tra i due temi sulla loro importanza a livello sociale. La domanda da porsi è: "È vero che siamo in balia delle fake news e crediamo, ci fidiamo di qualsiasi notizia, senza alcun dubbio?" ed, inoltre, "È possibile riconoscere una fake news?", "È possibile che le fake news siano nate con l'arrivo del web?". Qui si collega, dunque l'interesse nel descrivere l'ambiente digitale, appunto perché è il "luogo" in cui le false credenze si diffondono più rapidamente. Nel terzo capitolo si vuole, invece, analizzare qualche caso particolare di fake news riguardante, se è possibile il tema migratorio, ma non prima di aver analizzato quali possono essere le conseguenze di un fatto sociale come le fake news. Per concludere, l'ultimo capitolo, le conclusioni, include un breve riassunto delle risposte a cui si è arrivati attraverso la lettura ed, infine, una menzione alle misure create dalle istituzioni pubbliche per evitare che le bufale restino immuni alla verità.

Fake news. L'era delle false credenze e della reputazione

ROMANO, VITTORIA
2018/2019

Abstract

Il termine fake news ¿nasce alla fine del XIX secolo, negli Stati Uniti, per descrivere una storia inventata, di solito in ambito politico, utilizzata per danneggiare una persona o una istituzione¿ [Merriam- Webster 2017]1. In questo caso si parla dell'origine del termine e la si pone in tempi recenti, eppure l'uso di ¿notizie false¿ è sempre esistito. Con il passare del tempo, però queste notizie false sono mutate, si sono evolute. L'argomentazione è così strutturata: nel primo capitolo vengono esposte le parole chiave utili per una maggiore comprensione del tema e, di conseguenza la loro definizione (come avviene ad esempio per la parola fake news). Qui si citano le definizioni trovate sui manuali o sui testi che analizzano l'argomento. Inoltre vengono menzionati gli autori e la letteratura che si può reperire, in particolare, sulle credenze, ad esempio Durkheim, e sulla comunicazione, che include vari autori che si concentrano soprattutto sul tema dell'opinione pubblica. Infine si vuole provare ad analizzare i diversi termini ed, in conclusione, evidenziare possibili somiglianze e/o differenze concettuali. Procedendo con la lettura, all'interno del secondo capitolo troviamo il centro della tesi, ovvero il ruolo delle fake news oggi, le funzioni delle fake news, prestando attenzione soprattutto all'effetto manipolatorio, la loro correlazione al tema della reputazione ed il confronto tra i due temi sulla loro importanza a livello sociale. La domanda da porsi è: "È vero che siamo in balia delle fake news e crediamo, ci fidiamo di qualsiasi notizia, senza alcun dubbio?" ed, inoltre, "È possibile riconoscere una fake news?", "È possibile che le fake news siano nate con l'arrivo del web?". Qui si collega, dunque l'interesse nel descrivere l'ambiente digitale, appunto perché è il "luogo" in cui le false credenze si diffondono più rapidamente. Nel terzo capitolo si vuole, invece, analizzare qualche caso particolare di fake news riguardante, se è possibile il tema migratorio, ma non prima di aver analizzato quali possono essere le conseguenze di un fatto sociale come le fake news. Per concludere, l'ultimo capitolo, le conclusioni, include un breve riassunto delle risposte a cui si è arrivati attraverso la lettura ed, infine, una menzione alle misure create dalle istituzioni pubbliche per evitare che le bufale restino immuni alla verità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/148266