Lo spazio è elemento fondamentale nei percorsi di integrazione, per questo il disagio abitativo degli immigrati non può essere considerato né residuale né transitorio e non può essere trattato solo attraverso una logica emergenziale dominata dal particolarismo, ma necessita di una profonda innovazione delle politiche. Intersecando le politiche della casa con quelle dell'immigrazione si prova a delineare un quadro che metta in mostra i limiti e le problematicità nei confronti della popolazione immigrata. Viene introdotta una nuova prospettiva sempre più sperimentata in questi ultimi anni: il social housing, uno strumento che si rivolge a quella fascia di popolazione, la cosiddetta fascia grigia, che si colloca a confine con le situazioni di disagio economico dei ceti più bassi ed è composta da coloro che non sono in grado di sostenere i prezzi degli affitti sul libero mercato, né accedere ad un'abitazione di proprietà. I progetti di abitare sociale sono innovativi sia dal punto di vista dei tipi di attori coinvolti che comprendono sia il settore pubblico che quello privato, sia per i metodi utilizzati che uniscono progettazione urbana a quella sociale. L' obiettivo principale di un intervento di social housing è quello di ottenere benefici sociali e quindi di accompagnare le persone durante una fase di fragilità economica e psicologica, offrendo residenze temporanee a prezzi accessibili. Questi obiettivi sembrano essere ideali per andare incontro al disagio della popolazione straniera aiutandoli in un percorso di integrazione efficace. L'elaborato prosegue con un focus sul lavoro svolto in questi ultimi anni dalla fondazione bancaria la Compagnia di San Paolo in Piemonte e in Liguria e con l'approfondimento del progetto di condominio solidale "A casa di zia Jessy" finanziato dalla stessa Compagnia di San Paolo il quale all'interno delle residenze temporanee ha ospitato in maggioranza nuclei composti da persone straniere. L'ultima parte è dedicata allo studio di un progetto di housing sociale nato ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, voluto e gestito dalla cooperativa sociale CrescereInsieme.​

Immigrazione e disagio abitativo: come l'housing sociale interviene nelle dinamiche di integrazione​.

BRUNO, FEDERICA
2018/2019

Abstract

Lo spazio è elemento fondamentale nei percorsi di integrazione, per questo il disagio abitativo degli immigrati non può essere considerato né residuale né transitorio e non può essere trattato solo attraverso una logica emergenziale dominata dal particolarismo, ma necessita di una profonda innovazione delle politiche. Intersecando le politiche della casa con quelle dell'immigrazione si prova a delineare un quadro che metta in mostra i limiti e le problematicità nei confronti della popolazione immigrata. Viene introdotta una nuova prospettiva sempre più sperimentata in questi ultimi anni: il social housing, uno strumento che si rivolge a quella fascia di popolazione, la cosiddetta fascia grigia, che si colloca a confine con le situazioni di disagio economico dei ceti più bassi ed è composta da coloro che non sono in grado di sostenere i prezzi degli affitti sul libero mercato, né accedere ad un'abitazione di proprietà. I progetti di abitare sociale sono innovativi sia dal punto di vista dei tipi di attori coinvolti che comprendono sia il settore pubblico che quello privato, sia per i metodi utilizzati che uniscono progettazione urbana a quella sociale. L' obiettivo principale di un intervento di social housing è quello di ottenere benefici sociali e quindi di accompagnare le persone durante una fase di fragilità economica e psicologica, offrendo residenze temporanee a prezzi accessibili. Questi obiettivi sembrano essere ideali per andare incontro al disagio della popolazione straniera aiutandoli in un percorso di integrazione efficace. L'elaborato prosegue con un focus sul lavoro svolto in questi ultimi anni dalla fondazione bancaria la Compagnia di San Paolo in Piemonte e in Liguria e con l'approfondimento del progetto di condominio solidale "A casa di zia Jessy" finanziato dalla stessa Compagnia di San Paolo il quale all'interno delle residenze temporanee ha ospitato in maggioranza nuclei composti da persone straniere. L'ultima parte è dedicata allo studio di un progetto di housing sociale nato ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, voluto e gestito dalla cooperativa sociale CrescereInsieme.​
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