The present thesis focuses on the mineralogical characterization of samples from the Ultramafic Massif of Monti Pelati (Baldissero Canavese, TO), with the objective of investigating the origin of magnesite and opal mineralizations associated with widespread alteration of peridotites. The study aims to highlight elements useful for validating one of the most common hypotheses proposed by various authors regarding the genetic mechanism of these mineralizations. The study was divided into three phases: field activities with the description of outcrops, sample collection, macroscopic and microscopic observations, and SEM-EDS analysis. The investigations revealed a series of mineralogical and petrographic elements indicating that the magnesite and opal mineralizations are derived from the hydrolysis (likely facilitated by the presence of CO2) of olivine present in the peridotites of the Ultramafic Massif of Monti Pelati. The actual presence of CO2 could not be confirmed due to the absence of fluid inclusions in the observed samples, which would have allowed for the verification of this gaseous phase. In total, around ten outcrops were examined (seven described in detail), twelve hand samples were analyzed, ten thin sections were examined under an optical microscope and SEM-EDS, and 554 semi-quantitative analyses were conducted with the EDS microprobe. The replacement process seems attributable to the circulation of aqueous fluids that, by leaching magnesium from olivine, caused the precipitation of magnesite while leaving the residual silica in place, which aggregated to form opal. The main indication regarding the formation mechanism of the deposits comes from the accessory minerals identified through SEM-EDS analysis, which play a crucial role in suggesting the origin of the deposits. In the analyzed samples, only relict minerals from the primary peridotite were found, while typical minerals of a potential hydrothermal phase (such as sulfides, fluorides, and borates) were not identified. This lack of a more abundant mineral variety suggests that the examined samples might derive from a primitive rock equally poor in species, which, during the alteration process, generated a limited amount of new phases. It is reasonable to support, as suggested by Lensch (1968) and authors Piolti (1897) and Mié and Natale (1978) for similar mineralizations affecting the peridotites of the Lanzo Ultramafic Massif, that these mineralizations result from a surface alteration process by meteoric waters.
Il presente lavoro di Tesi verte sulla caratterizzazione mineralogica di campioni provenienti dal Massiccio Ultrabasico dei Monti Pelati (Baldissero Canavese, TO), con l'obiettivo di indagare l'origine delle mineralizzazioni a magnesite e opale associate a una diffusa alterazione delle peridotiti. Lo studio vuole evidenziare elementi utili per validare una delle ipotesi più diffuse formulate da vari autori relative al meccanismo genetico di tali mineralizzazioni. Lo studio si è articolato in tre fasi: attività di campo con descrizione degli affioramenti, raccolta dei campioni, osservazioni macroscopiche, microscopiche e mediante Sem-EDS. Le indagini condotte hanno rivelato una serie di elementi mineralogici e petrografici che attestano la derivazione delle mineralizzazioni a magnesite e opale dall'idrolisi (probabilmente favorita dalla presenza della CO2) dell'olivina presente nelle peridotiti del Massiccio Ultrabasico dei Monti Pelati. La presenza reale della CO2 non è stata confermata a causa dell’assenza di inclusioni fluide nei campioni osservati, che avrebbero permesso di verificare la presenza di questa fase gassosa. Nella totalità sono stati esaminati una decina di affioramenti (sette descritti in dettaglio), sono stati esaminati 12 campioni a mano, sono state controllate al microscopio ottico e al SEM EDS 10 sezioni sottili e sono state effettuate 554 analisi semiquantitative alla microsonda EDS. Il processo di sostituzione sembra attribuibile alla circolazione di fluidi acquosi che, lisciviando il magnesio dall'olivina, hanno provocato la precipitazione della magnesite lasciando in loco la silice residua, la quale si è aggregata formando opale. L’indicazione principale riguardo al meccanismo di formazione dei giacimenti viene dai minerali accessori identificati tramite analisi SEM-EDS, i quali rivestono un ruolo cruciale nel suggerire l'origine dei depositi. Nei campioni analizzati, sono stati rinvenuti esclusivamente minerali relitti della peridotite primaria, mentre non è stata identificata la presenza di minerali tipici di una eventuale fase idrotermale (come solfuri, fluoruri e borati). Questa mancanza di una più abbondante varietà mineralogica suggerisce che i campioni esaminati potrebbero dunque derivare da una roccia primitiva altrettanto povera di specie, la quale, durante il processo di alterazione, ha generato una quantità limitata di nuove fasi. Si può ragionevolmente propendere, come suggerito da Lensch (1968) e dagli autori Piolti (1897) e Mié e Natale (1978) per le analoghe mineralizzazioni che interessano le peridotiti del Massiccio Ultrabasico di Lanzo, che tali mineralizzazioni siano il risultato di un processo di alterazione superficiale ad opera di acque meteoriche.
Studio geologico-mineralogico delle mineralizzazioni a magnesite e ___________ opale dei Monti Pelati (Baldissero Canavese, TO)
GIORDANO, EMMANUELE
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro di Tesi verte sulla caratterizzazione mineralogica di campioni provenienti dal Massiccio Ultrabasico dei Monti Pelati (Baldissero Canavese, TO), con l'obiettivo di indagare l'origine delle mineralizzazioni a magnesite e opale associate a una diffusa alterazione delle peridotiti. Lo studio vuole evidenziare elementi utili per validare una delle ipotesi più diffuse formulate da vari autori relative al meccanismo genetico di tali mineralizzazioni. Lo studio si è articolato in tre fasi: attività di campo con descrizione degli affioramenti, raccolta dei campioni, osservazioni macroscopiche, microscopiche e mediante Sem-EDS. Le indagini condotte hanno rivelato una serie di elementi mineralogici e petrografici che attestano la derivazione delle mineralizzazioni a magnesite e opale dall'idrolisi (probabilmente favorita dalla presenza della CO2) dell'olivina presente nelle peridotiti del Massiccio Ultrabasico dei Monti Pelati. La presenza reale della CO2 non è stata confermata a causa dell’assenza di inclusioni fluide nei campioni osservati, che avrebbero permesso di verificare la presenza di questa fase gassosa. Nella totalità sono stati esaminati una decina di affioramenti (sette descritti in dettaglio), sono stati esaminati 12 campioni a mano, sono state controllate al microscopio ottico e al SEM EDS 10 sezioni sottili e sono state effettuate 554 analisi semiquantitative alla microsonda EDS. Il processo di sostituzione sembra attribuibile alla circolazione di fluidi acquosi che, lisciviando il magnesio dall'olivina, hanno provocato la precipitazione della magnesite lasciando in loco la silice residua, la quale si è aggregata formando opale. L’indicazione principale riguardo al meccanismo di formazione dei giacimenti viene dai minerali accessori identificati tramite analisi SEM-EDS, i quali rivestono un ruolo cruciale nel suggerire l'origine dei depositi. Nei campioni analizzati, sono stati rinvenuti esclusivamente minerali relitti della peridotite primaria, mentre non è stata identificata la presenza di minerali tipici di una eventuale fase idrotermale (come solfuri, fluoruri e borati). Questa mancanza di una più abbondante varietà mineralogica suggerisce che i campioni esaminati potrebbero dunque derivare da una roccia primitiva altrettanto povera di specie, la quale, durante il processo di alterazione, ha generato una quantità limitata di nuove fasi. Si può ragionevolmente propendere, come suggerito da Lensch (1968) e dagli autori Piolti (1897) e Mié e Natale (1978) per le analoghe mineralizzazioni che interessano le peridotiti del Massiccio Ultrabasico di Lanzo, che tali mineralizzazioni siano il risultato di un processo di alterazione superficiale ad opera di acque meteoriche.File | Dimensione | Formato | |
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