La mobilità attiva è conosciuta come strumento cruciale per raggiungere i livelli settimanali di attività fisica raccomandati dall'OMS, che previene le malattie e promuove la salute. Questa tesi si propone di esaminare le abitudini di mobilità in un campione della popolazione studentesca dell'Università di Torino attraverso un questionario somministrato agli studenti della laurea magistrale in Scienze dell'Educazione Motoria e delle Attività Adattate. Lo studio ha permesso di analizzare i fattori personali ed ambientali che possono condizionare le migliori scelte di mobilità attiva e perciò di salute. Gli studenti, anche provenienti da diverse aree del Piemonte, hanno partecipato allo studio in modo volontario ed anonimo, rispondendo ad una versione tradotta e adattata del questionario TPAQ. La somministrazione è avvenuta online attraverso un Form Google accessibile tramite scansione di un codice QR. Dei 76 studenti che hanno partecipato allo studio, il 57,9% è di sesso femminile (n=44) e l’età media è di 23,9 ± 4,0 anni. Pur trattandosi di uno studio pilota, i 76 questionari ricevuti descrivono in modo trasversale una situazione ad oggi non ancora ben conosciuta. Mentre la camminata viene percepita positivamente come attività di svago, esistono ancora diversi ostacoli verso l'uso della bicicletta come mezzo quotidiano di trasporto, probabilmente dovuti alle non ancora sufficienti strutture a livello universitario e, più in generale, urbano che ne sostengono l’uso. Ciò implica che le strategie dovrebbero non solo mirare a migliorare le infrastrutture, ma anche a modificare le percezioni e ad abbattere le barriere culturali e psicologiche che frenano tale mobilità. Nonostante l'assenza di correlazione tra la mobilità attiva e le condizioni ambientali, agire in modo più incisivo sulla qualità dell’ambiente urbano (ad es., sicurezza delle strade, disponibilità di percorsi ciclabili e pedonali, qualità dell'aria, aumento del verde pubblico) operando verso una sempre più efficace azione di prevenzione primaria ambientale, può offrire ulteriori spunti per promuovere mobilità attiva che promuove salute.
La mobilità attiva tra gli studenti universitari di Scienze dell’Educazione Motoria e delle Attività Adattate. Le scelte che promuovono salute.
PICCO, MARCO
2022/2023
Abstract
La mobilità attiva è conosciuta come strumento cruciale per raggiungere i livelli settimanali di attività fisica raccomandati dall'OMS, che previene le malattie e promuove la salute. Questa tesi si propone di esaminare le abitudini di mobilità in un campione della popolazione studentesca dell'Università di Torino attraverso un questionario somministrato agli studenti della laurea magistrale in Scienze dell'Educazione Motoria e delle Attività Adattate. Lo studio ha permesso di analizzare i fattori personali ed ambientali che possono condizionare le migliori scelte di mobilità attiva e perciò di salute. Gli studenti, anche provenienti da diverse aree del Piemonte, hanno partecipato allo studio in modo volontario ed anonimo, rispondendo ad una versione tradotta e adattata del questionario TPAQ. La somministrazione è avvenuta online attraverso un Form Google accessibile tramite scansione di un codice QR. Dei 76 studenti che hanno partecipato allo studio, il 57,9% è di sesso femminile (n=44) e l’età media è di 23,9 ± 4,0 anni. Pur trattandosi di uno studio pilota, i 76 questionari ricevuti descrivono in modo trasversale una situazione ad oggi non ancora ben conosciuta. Mentre la camminata viene percepita positivamente come attività di svago, esistono ancora diversi ostacoli verso l'uso della bicicletta come mezzo quotidiano di trasporto, probabilmente dovuti alle non ancora sufficienti strutture a livello universitario e, più in generale, urbano che ne sostengono l’uso. Ciò implica che le strategie dovrebbero non solo mirare a migliorare le infrastrutture, ma anche a modificare le percezioni e ad abbattere le barriere culturali e psicologiche che frenano tale mobilità. Nonostante l'assenza di correlazione tra la mobilità attiva e le condizioni ambientali, agire in modo più incisivo sulla qualità dell’ambiente urbano (ad es., sicurezza delle strade, disponibilità di percorsi ciclabili e pedonali, qualità dell'aria, aumento del verde pubblico) operando verso una sempre più efficace azione di prevenzione primaria ambientale, può offrire ulteriori spunti per promuovere mobilità attiva che promuove salute.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/148094