THE LIFE PROJECT IN DISABILITY The orientation of social policies targeted to people with disabilities has highlighted important changes, including a different approach to the world of disability. There is the attempt to abandon a sectoral approach, fragmented to a single segment of the life experience of the individual, to have a broader and more complete view. It is no longer sufficient to think of a goal (to learn a specific skill or autonomy), in the sole instrumental view, without having defined its "ecological" validity (which overall benefit can be provided, how can it be spent in the environment of present life and future). A broader concept is introduced, the Life Project, namely achieving a high level of quality of life in the Community. Speaking of welfare, alongside the absence of disease and the satisfaction of basic needs, the psychological and relational aspects should be considered that were taken into account only in part (an effective social integration through leisure activities, integration of work that can guarantee a certain economic independence, a change of thinking in society towards disability). The World Health Organization, specifies in the ICF (International Classification Functioning) three objectives that must characterize the Life project of each disabled individual: - Strengthening of capacity, skills and activities of the subject; - Social participation of the disabled person, in relation to which he will be able to deploy his expertise in the contexts of life; - Assessment of the contextual facilitating factors that are the whole background of life and conduct of the existence of an individual. The Life Project is constructed with the benefit of resources that need to be put in synergy. All those who cooperate, a disabled person, his family, educational institution, health care, social assistance services, express their skills in a different perspective through a synergistic networking. An effort is required of the entire group to continuously drive consolidation, thereby maintaining the communicative relations for the continuous sharing of meanings related to the activities that are undertaken. This should avoid the fragmentation of interventions, the self referencing of the institutions and the waste of ever scarce resources, and in parallel provide reassurance for the disabled person and his family. It appears important to take distance from the dependency of assistance that has prevailed in the past in interventions to people with disabilities, to strengthen methods of intervention aimed at achieving the broadest possible level of autonomy consistent with the pathology and deficits.
ABSTRACT IL PROGETTO DI VITA NELLE DISABILITÀ L'orientamento delle politiche sociali rivolte alle persone disabili ha evidenziato importanti cambiamenti, tra cui un approccio diverso al mondo della disabilità. Si tenta di abbandonare un approccio settoriale, frammentario cioè ad un singolo segmento di esperienza di vita dell'individuo, per avere una visione più ampia e completa. Non è più sufficiente pensare ad un obiettivo (l'apprendimento di una specifica competenza o autonomia), nella sola visione strumentale, senza che sia definita una sua validità ¿ecologica¿ (quale vantaggio complessivo può procurare, come può essere speso nell'ambiente di vita attuale e futuro). Si introduce un concetto più ampio, quello di Progetto di vita, cioè il raggiungimento di un livello elevato di qualità della vita nell'ambiente comunitario. Parlando di benessere occorre considerare accanto all'assenza di malattie e alla soddisfazione dei bisogni primari, alcuni aspetti psicologici e relazionali che venivano presi in considerazione solo parzialmente (una reale integrazione sociale attraverso attività di tempo libero, un'integrazione lavorativa che possa garantire una certa indipendenza economica, un cambiamento di pensiero nella società nei confronti della disabilità). L'Organizzazione mondiale della Sanità nell'ICF (International Classification Functioning) specifica tre obiettivi che devono connotare il Progetto di vita di ogni soggetto disabile: - Potenziamento delle capacità, competenze e attività del soggetto - Partecipazione sociale del soggetto disabile, in rapporto alla quale egli potrà spendere nei contesti di vita le sue competenze - Valutazione dei fattori contestuali facilitanti che rappresentano l'intero background della vita e della conduzione dell'esistenza di un individuo Il Progetto di vita si costruisce fruendo di risorse che devono necessariamente essere poste in sinergia. Tutti coloro che vi collaborano: persona disabile, la sua famiglia, istituzione scolastica, sanitaria, servizi socio assistenziali esprimono le proprie competenze differenziate in una prospettiva sinergica attraverso un lavoro di rete. E' richiesto all'intero gruppo uno sforzo di continua ricomposizione ad unità, mantenendo vive le relazioni comunicative per la condivisione costante dei significati relativi a ciò che si sta compiendo. Ciò dovrebbe preservare dalla frammentarietà degli interventi, dall'autoreferenzialità delle istituzioni e da uno spreco di risorse sempre carenti, svolgendo parallelamente un'azione rassicurante per la persona disabile e la famiglia. Appare importante uscire da una dipendenza assistenziale che in passato ha prevalso negli interventi verso le persone con disabilità, per consolidare modalità di intervento finalizzate al raggiungimento più ampio possibile di livelli di autonomia compatibili con la patologia e i deficit.
Il progetto di vita nelle disabilità
GAFFINO, NADIA
2008/2009
Abstract
ABSTRACT IL PROGETTO DI VITA NELLE DISABILITÀ L'orientamento delle politiche sociali rivolte alle persone disabili ha evidenziato importanti cambiamenti, tra cui un approccio diverso al mondo della disabilità. Si tenta di abbandonare un approccio settoriale, frammentario cioè ad un singolo segmento di esperienza di vita dell'individuo, per avere una visione più ampia e completa. Non è più sufficiente pensare ad un obiettivo (l'apprendimento di una specifica competenza o autonomia), nella sola visione strumentale, senza che sia definita una sua validità ¿ecologica¿ (quale vantaggio complessivo può procurare, come può essere speso nell'ambiente di vita attuale e futuro). Si introduce un concetto più ampio, quello di Progetto di vita, cioè il raggiungimento di un livello elevato di qualità della vita nell'ambiente comunitario. Parlando di benessere occorre considerare accanto all'assenza di malattie e alla soddisfazione dei bisogni primari, alcuni aspetti psicologici e relazionali che venivano presi in considerazione solo parzialmente (una reale integrazione sociale attraverso attività di tempo libero, un'integrazione lavorativa che possa garantire una certa indipendenza economica, un cambiamento di pensiero nella società nei confronti della disabilità). L'Organizzazione mondiale della Sanità nell'ICF (International Classification Functioning) specifica tre obiettivi che devono connotare il Progetto di vita di ogni soggetto disabile: - Potenziamento delle capacità, competenze e attività del soggetto - Partecipazione sociale del soggetto disabile, in rapporto alla quale egli potrà spendere nei contesti di vita le sue competenze - Valutazione dei fattori contestuali facilitanti che rappresentano l'intero background della vita e della conduzione dell'esistenza di un individuo Il Progetto di vita si costruisce fruendo di risorse che devono necessariamente essere poste in sinergia. Tutti coloro che vi collaborano: persona disabile, la sua famiglia, istituzione scolastica, sanitaria, servizi socio assistenziali esprimono le proprie competenze differenziate in una prospettiva sinergica attraverso un lavoro di rete. E' richiesto all'intero gruppo uno sforzo di continua ricomposizione ad unità, mantenendo vive le relazioni comunicative per la condivisione costante dei significati relativi a ciò che si sta compiendo. Ciò dovrebbe preservare dalla frammentarietà degli interventi, dall'autoreferenzialità delle istituzioni e da uno spreco di risorse sempre carenti, svolgendo parallelamente un'azione rassicurante per la persona disabile e la famiglia. Appare importante uscire da una dipendenza assistenziale che in passato ha prevalso negli interventi verso le persone con disabilità, per consolidare modalità di intervento finalizzate al raggiungimento più ampio possibile di livelli di autonomia compatibili con la patologia e i deficit.File | Dimensione | Formato | |
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