Il 15 luglio 2022 è entrato definitivamente in vigore il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, così come modificato, da ultimo, dal D.lgs. n. 83/2022. Uno degli aspetti più rilevanti è rappresentato dall’introduzione, ad opera dell’art. 375 CCII, del secondo comma dell’art. 2086 cod. civ., il quale dispone l’obbligo di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva di uno stato di crisi e della perdita di continuità aziendale. Con gli ultimi interventi normativi il legislatore riforma l’originaria disciplina che regola la crisi d’impresa e delle procedure concorsuali rendendo ancora più centrare il concetto di crisi e di adeguatezza degli assetti societari. Con questo sistema diventa fondamentale per l’impresa implementare una corretta struttura organizzativa, la quale permetta di identificare in modo chiaro i ruoli e le funzioni di ciascuna funzione aziendale, nonché sviluppare un efficace sistema di pianificazione, programmazione e controllo al fine di rilevare potenziali indizi di crisi e produrre le informazioni necessarie per evitare che una eventuale situazione critica, potenzialmente sanabile, si propaghi ulteriormente. In quest’ottica considerando l’attuale imprevedibilità dello scenario macroeconomico numerosi eventi possono diventare estremamente pericolosi, soprattutto per quelle imprese che non dispongono al loro interno delle risorse necessarie per predisporre un sistema di gestione dei rischi aziendali. A tal proposito, oltre all’istituzione di adeguati assetti societari è necessario che all’interno delle imprese venga predisposto un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi adeguato alle caratteristiche dell’azienda. Negli ultimi anni la tematica del rischio nell’attività d’impresa è diventata sempre più rilevante, mettendo in luce il ruolo svolto dal risk management nell’individuare i principali fattori di rischio che possono incidere sullo svolgimento delle funzioni aziendali ed elaborare le strategie più opportune per farvi fronte. Per l’implementazione di un efficace sistema di gestione dei rischi aziendali, le imprese possono fare riferimento a diversi modelli, quali, ad esempio il framework “Entreprise Risk Management” elaborato dal COSO (Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission). In base alle nuove disposizioni introdotte dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza disporre di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili e un sistema di controllo e gestione dei rischi è diventato, per le società di qualsiasi dimensione, un dovere esplicito posto dal legislatore. Inoltre, è necessario che le imprese adottino un approccio preventivo alla gestione delle proprie attività e della crisi d’impresa, in quanto l’inosservanza delle attuali disposizioni comporta una grave violazione dei doveri degli organi sociali.

ASSETTI AZIENDALI E RISK MANAGEMENT ALLA LUCE DEL CODICE DELLA CRISI D'IMPRESA

MANDRILE, GIORGIA
2022/2023

Abstract

Il 15 luglio 2022 è entrato definitivamente in vigore il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, così come modificato, da ultimo, dal D.lgs. n. 83/2022. Uno degli aspetti più rilevanti è rappresentato dall’introduzione, ad opera dell’art. 375 CCII, del secondo comma dell’art. 2086 cod. civ., il quale dispone l’obbligo di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva di uno stato di crisi e della perdita di continuità aziendale. Con gli ultimi interventi normativi il legislatore riforma l’originaria disciplina che regola la crisi d’impresa e delle procedure concorsuali rendendo ancora più centrare il concetto di crisi e di adeguatezza degli assetti societari. Con questo sistema diventa fondamentale per l’impresa implementare una corretta struttura organizzativa, la quale permetta di identificare in modo chiaro i ruoli e le funzioni di ciascuna funzione aziendale, nonché sviluppare un efficace sistema di pianificazione, programmazione e controllo al fine di rilevare potenziali indizi di crisi e produrre le informazioni necessarie per evitare che una eventuale situazione critica, potenzialmente sanabile, si propaghi ulteriormente. In quest’ottica considerando l’attuale imprevedibilità dello scenario macroeconomico numerosi eventi possono diventare estremamente pericolosi, soprattutto per quelle imprese che non dispongono al loro interno delle risorse necessarie per predisporre un sistema di gestione dei rischi aziendali. A tal proposito, oltre all’istituzione di adeguati assetti societari è necessario che all’interno delle imprese venga predisposto un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi adeguato alle caratteristiche dell’azienda. Negli ultimi anni la tematica del rischio nell’attività d’impresa è diventata sempre più rilevante, mettendo in luce il ruolo svolto dal risk management nell’individuare i principali fattori di rischio che possono incidere sullo svolgimento delle funzioni aziendali ed elaborare le strategie più opportune per farvi fronte. Per l’implementazione di un efficace sistema di gestione dei rischi aziendali, le imprese possono fare riferimento a diversi modelli, quali, ad esempio il framework “Entreprise Risk Management” elaborato dal COSO (Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission). In base alle nuove disposizioni introdotte dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza disporre di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili e un sistema di controllo e gestione dei rischi è diventato, per le società di qualsiasi dimensione, un dovere esplicito posto dal legislatore. Inoltre, è necessario che le imprese adottino un approccio preventivo alla gestione delle proprie attività e della crisi d’impresa, in quanto l’inosservanza delle attuali disposizioni comporta una grave violazione dei doveri degli organi sociali.
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