Nell'ambito della comunicazione umana, le espressioni facciali sono considerate uno dei canali comunicativi più efficaci ed efficienti per segnalare le proprie emozioni e per comprendere lo stato emotivo altrui. Già a parti primi giorni di vita, i bambini sono in grado di interagire socialmente con i genitori attraverso le interazioni facciali. Diversi studi hanno mostrato la presenza del fenomeno dell’imitazione già dalla nascita; infatti, i neonati sono in grado di imitare i movimenti oro-facciali (es. protrusione della lingua, apertura della bocca) di altri individui. Sebbene questo fenomeno sia alla base dello sviluppo della mimica facciale (replicazione entro 1 secondo - Mimica Facciale Rapida, MFR - o tra 1 e 5 secondi - Mimica Facciale Ritardata, MFRt - dell'espressione percepita), le prime evidenze della presenza di quest’ultima si hanno intorno ai 5 mesi di età, momento i cui i bambini sembrano iniziare a rispondere a stimoli multimodali (audio-visivi) artificiali (video). Lo scopo del presente studio è investigare la presenza della MFR e della MFRt nei bambini in età pre-verbale (minori di 3 anni), in un contesto naturalistico (l'asilo nido) durante le interazioni spontanee di gioco sociale (durante le quali si esprime il mood ludico attraverso sorrisi e risate) con i coetanei. Sono stati raccolti dati video da Febbraio a Maggio 2022 in due sezioni dell'asilo nido "Armando Melis" di Torino: Sassolini (N= 10, 10 - 18 mesi di età) e Lavanda (N= 18; 18 - 30 mesi di età). Nei soggetti studiati è stata dimostrata la presenza della MFR, ma non della MFRt. Analizzando separatamente le espressioni facciali visive (sorrisi/aperture bocca; segnali unimodali) e la risata (segnale multimodale), è stata evidenziata la presenza MFR solo per i segnali unimodali, ma non per quello multimodale. Tale risultato può essere legato al fatto che la stimolazione della risata in contesto sociale emerge in uno stadio successivo dello sviluppo del bambino (intorno ai 30-36 mesi d'età). Nei soggetti di studio, la MFR non è associata a un maggior successo della sessione ludica (maggior durata della sessione) e non è modulata socialmente. E' possibile che in questa fase di sviluppo del bambino, la MFR sia coinvolta nella sincronizzazione dei comportamenti dei soggetti interagenti e nella condivisione del mood ludico. I processi di modulazione, infatti, si manifestano probabilmente nel momento in cui i bambini iniziano a i) creare specifiche relazioni inter-individuali, ii) acquisire competenza sociale e iii) aumentare la loro rete sociale.

Gioco sociale, segnali ludici e mimica facciale nei bambini sotto i tre anni

SCIANNA, CHIARA
2021/2022

Abstract

Nell'ambito della comunicazione umana, le espressioni facciali sono considerate uno dei canali comunicativi più efficaci ed efficienti per segnalare le proprie emozioni e per comprendere lo stato emotivo altrui. Già a parti primi giorni di vita, i bambini sono in grado di interagire socialmente con i genitori attraverso le interazioni facciali. Diversi studi hanno mostrato la presenza del fenomeno dell’imitazione già dalla nascita; infatti, i neonati sono in grado di imitare i movimenti oro-facciali (es. protrusione della lingua, apertura della bocca) di altri individui. Sebbene questo fenomeno sia alla base dello sviluppo della mimica facciale (replicazione entro 1 secondo - Mimica Facciale Rapida, MFR - o tra 1 e 5 secondi - Mimica Facciale Ritardata, MFRt - dell'espressione percepita), le prime evidenze della presenza di quest’ultima si hanno intorno ai 5 mesi di età, momento i cui i bambini sembrano iniziare a rispondere a stimoli multimodali (audio-visivi) artificiali (video). Lo scopo del presente studio è investigare la presenza della MFR e della MFRt nei bambini in età pre-verbale (minori di 3 anni), in un contesto naturalistico (l'asilo nido) durante le interazioni spontanee di gioco sociale (durante le quali si esprime il mood ludico attraverso sorrisi e risate) con i coetanei. Sono stati raccolti dati video da Febbraio a Maggio 2022 in due sezioni dell'asilo nido "Armando Melis" di Torino: Sassolini (N= 10, 10 - 18 mesi di età) e Lavanda (N= 18; 18 - 30 mesi di età). Nei soggetti studiati è stata dimostrata la presenza della MFR, ma non della MFRt. Analizzando separatamente le espressioni facciali visive (sorrisi/aperture bocca; segnali unimodali) e la risata (segnale multimodale), è stata evidenziata la presenza MFR solo per i segnali unimodali, ma non per quello multimodale. Tale risultato può essere legato al fatto che la stimolazione della risata in contesto sociale emerge in uno stadio successivo dello sviluppo del bambino (intorno ai 30-36 mesi d'età). Nei soggetti di studio, la MFR non è associata a un maggior successo della sessione ludica (maggior durata della sessione) e non è modulata socialmente. E' possibile che in questa fase di sviluppo del bambino, la MFR sia coinvolta nella sincronizzazione dei comportamenti dei soggetti interagenti e nella condivisione del mood ludico. I processi di modulazione, infatti, si manifestano probabilmente nel momento in cui i bambini iniziano a i) creare specifiche relazioni inter-individuali, ii) acquisire competenza sociale e iii) aumentare la loro rete sociale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/147914