Le lingue hanno una struttura, che tende a cementificarsi nel tempo, dalla quale si creano delle varietà linguistiche che mutano nel tempo e nello spazio. Le varietà prendono forma attraverso modalità differenti e con tempi differenti, più o meno rapidamente nascono e allo stesso modo si trasformano. Le motivazioni di tali cambiamenti sono le più diverse: un processo migratorio, l'influenza del dialetto, le influenze culturali, le mode musicali, i gerghi specifici di un contesto lavorativo o di un gruppo sociale, l'introduzione di nuove tecnologie. La tesi che verrà sviluppata vuole prendere in esame il linguaggio giovanile, la varietà espressiva relativa ad un gruppo preciso di parlanti, cioè i giovani, categoria compresa tra i 13 e i 24 anni. Ci concentreremo in particolare sulla fascia d'età compresa tra i 13 e i 19 anni in quanto fascia più mutevole dal punto di vista linguistico e più gruppale, a differenza dell'intervallo 20 – 24 anni che tende maggiormente all'italiano standard e fa sfumare l'aspetto del gruppo e della solidità dello stesso, data anche dall'uso di un linguaggio comune. Vedremo come cambiano a livello territoriale le influenze: ritroviamo costanti le influenze musicali e tecnologiche, ma diverse le influenze dialettali e/o territoriali. Nel primo capitolo analizzeremo il gergo e il suo rapporto con la lingua, le trasformazioni e il gruppo di parlanti. Sottolineeremo il passaggio dal termine gergo al termine linguaggio per definire al meglio l'identità del parlato dei giovani. In seguito, verranno analizzati i dati raccolti dalla somministrazione di alcuni questionari e dal dialogo con alcuni studenti e studentesse dell'IIS Copernico Luxemburg di Torino e dell'IIS Aldo Moro di Rivarolo Canavese. Si metteranno a confronto le risposte dei due contesti partendo dal dato di differenzia territoriale. Ad entrambi i gruppi è stato somministrato lo stesso questionario relativo alle provenienze ed abitudini linguistiche e ad alcune parole o espressioni utilizzate tra i giovani. Infine, visti gli esiti della ricerca, si ritaglierà uno spazio specifico per il linguaggio giovanile dei ragazzi volpianesi e paesi limitrofi che hanno evidenziato una specificità interessante chiamata da loro “dialetto volpianese”. Un ulteriore aspetto su cui concentreremo la nostra attenzione sarà la forma, quella che nella parola identifichiamo come significante: non tanto o solo la trasformazione lessicale di alcune parole, ma soprattutto la presenza di parole utilizzate come tali per la loro forma.. Più volte, nelle interviste di approfondimento realizzate con alcuni soggetti alla domanda “perché dite così? Perché usate questa parola?” la risposta è stata “perché si usa, perché ci piace”. Molto spesso attraverso un confronto si è giunti al significato della parola utilizzata, in altri casi si è evidenziato l'uso per la forma della stessa. Proprio per questo concentreremo anche la nostra attenzione sulla musica trap e sulla costruzione dei testi e i temi veicolati. Nelle canzoni trap troviamo tante parole utilizzate con il ruolo di intercalari o senza significato e tante parole “nuove” che si rifanno al mondo che i trapper vogliono rappresentare e a cui molti giovani si rifanno. La trap è un sottogenere dell'hip hop nato del Sud degli USA alla fine degli anni 90, legata alle tematiche relative a dipendenze da droghe e alcool.Ci concentreremo molto sull'aspetto musicale per carpire il modello a cui si rifà parte del linguaggio giovanile
Il linguaggio giovanile: differenze e continuità nel contesto urbano e provinciale
TOFFANIN, GIULIA
2018/2019
Abstract
Le lingue hanno una struttura, che tende a cementificarsi nel tempo, dalla quale si creano delle varietà linguistiche che mutano nel tempo e nello spazio. Le varietà prendono forma attraverso modalità differenti e con tempi differenti, più o meno rapidamente nascono e allo stesso modo si trasformano. Le motivazioni di tali cambiamenti sono le più diverse: un processo migratorio, l'influenza del dialetto, le influenze culturali, le mode musicali, i gerghi specifici di un contesto lavorativo o di un gruppo sociale, l'introduzione di nuove tecnologie. La tesi che verrà sviluppata vuole prendere in esame il linguaggio giovanile, la varietà espressiva relativa ad un gruppo preciso di parlanti, cioè i giovani, categoria compresa tra i 13 e i 24 anni. Ci concentreremo in particolare sulla fascia d'età compresa tra i 13 e i 19 anni in quanto fascia più mutevole dal punto di vista linguistico e più gruppale, a differenza dell'intervallo 20 – 24 anni che tende maggiormente all'italiano standard e fa sfumare l'aspetto del gruppo e della solidità dello stesso, data anche dall'uso di un linguaggio comune. Vedremo come cambiano a livello territoriale le influenze: ritroviamo costanti le influenze musicali e tecnologiche, ma diverse le influenze dialettali e/o territoriali. Nel primo capitolo analizzeremo il gergo e il suo rapporto con la lingua, le trasformazioni e il gruppo di parlanti. Sottolineeremo il passaggio dal termine gergo al termine linguaggio per definire al meglio l'identità del parlato dei giovani. In seguito, verranno analizzati i dati raccolti dalla somministrazione di alcuni questionari e dal dialogo con alcuni studenti e studentesse dell'IIS Copernico Luxemburg di Torino e dell'IIS Aldo Moro di Rivarolo Canavese. Si metteranno a confronto le risposte dei due contesti partendo dal dato di differenzia territoriale. Ad entrambi i gruppi è stato somministrato lo stesso questionario relativo alle provenienze ed abitudini linguistiche e ad alcune parole o espressioni utilizzate tra i giovani. Infine, visti gli esiti della ricerca, si ritaglierà uno spazio specifico per il linguaggio giovanile dei ragazzi volpianesi e paesi limitrofi che hanno evidenziato una specificità interessante chiamata da loro “dialetto volpianese”. Un ulteriore aspetto su cui concentreremo la nostra attenzione sarà la forma, quella che nella parola identifichiamo come significante: non tanto o solo la trasformazione lessicale di alcune parole, ma soprattutto la presenza di parole utilizzate come tali per la loro forma.. Più volte, nelle interviste di approfondimento realizzate con alcuni soggetti alla domanda “perché dite così? Perché usate questa parola?” la risposta è stata “perché si usa, perché ci piace”. Molto spesso attraverso un confronto si è giunti al significato della parola utilizzata, in altri casi si è evidenziato l'uso per la forma della stessa. Proprio per questo concentreremo anche la nostra attenzione sulla musica trap e sulla costruzione dei testi e i temi veicolati. Nelle canzoni trap troviamo tante parole utilizzate con il ruolo di intercalari o senza significato e tante parole “nuove” che si rifanno al mondo che i trapper vogliono rappresentare e a cui molti giovani si rifanno. La trap è un sottogenere dell'hip hop nato del Sud degli USA alla fine degli anni 90, legata alle tematiche relative a dipendenze da droghe e alcool.Ci concentreremo molto sull'aspetto musicale per carpire il modello a cui si rifà parte del linguaggio giovanileFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/147685