Anche gli ambienti confinati negli edifici ad uso lavorativo generico possono essere causa di esposizione prolungata a specifici fattori di rischio chimici, fisici e biologici che possono determinare l’insorgenza di effetti sulla salute degli occupanti e determinare l’insorgenza di patologie. Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo di effettuare la valutazione del rischio biologico in un ambiente di lavoro ad uso generico. Non essendo disponibili in letteratura metodi per la valutazione del rischio biologico in questi ambienti di lavoro, obiettivo specifico è stato l’adattamento del metodo Bio-Ritmo, creato da ARPA Liguria e INAIL che non è mai stato applicato in ambienti lavorativi generici. Con questo scopo l’algoritmo è stato quindi applicato in un caso studio attuato negli ambienti lavorativi presenti nel complesso della Nuvola Lavazza. In un primo sopralluogo conoscitivo degli ambienti è stata fatta una valutazione in base al tipo di attività di lavoro svolte, per individuare i locali di maggiore interesse. Sono stati selezionati tre ambienti, il museo, il bistrot adibito a mensa per i dipendenti e un ufficio organizzato come open-space con le postazioni per i dipendenti. È stato effettuato un sopralluogo per la raccolta dei dati e delle informazioni da impiegare nella valutazione del rischio biologico. Sono state quindi opportunamente modificate, adattandole al nuovo contesto ed impiegate nel caso studio, le schede per la raccolta dati e le check-list del metodo Bio-Ritmo. Quindi si è proceduto al calcolo del rischio utilizzando l’algoritmo previsto dal metodo Bio-Ritmo, attuando un riadattamento del metodo per ogni ambiente lavorativo considerato. I risultati nei tre ambienti ricadono in un range di punteggio dell’indicatore di rischio 0,5 a 2 che corrisponde ai livelli di rischio “accettabile” e “basso”. Per effettuare il monitoraggio del rischio biologico tra i tre ambienti analizzati è stato selezionato l’ufficio open-space, considerato di maggiore interesse per il punteggio più alto dell’algoritmo. Pertanto in questo ambiente è stato effettuato un campionamento d’aria e di alcune superfici per valutare il livello di contaminazione.Per il campionamento dell’aria è stato utilizzato il S.A.S., mentre per il campionamento delle superfici sono state utilizzate le piastre da contatto, i prelievi sono stati effettuati nei punti ritenuti maggiormente critici ed è stata effettuata una valutazione esclusivamente quantitativa della contaminazione batterica e fungina. Dal momento che non esistono limiti di esposizione negli ambienti di lavoro per i contaminanti biologici con i quali confrontare i risultati, sono stati calcolati gli indici di contaminazione microbica seguendo alcune indicazioni bibliografiche quale unico strumento disponibile per valutare il grado di contaminazione presente. I risultati ottenuti confermano che la contaminazione microbica dell’aria nell’ ufficio è molto bassa con valori di IGCM<500 UFC/cm 3 . L’unico ambiente dov’è stata rilevata una contaminazione intermedia di classe A con valori di IGCM>1000 UFC/cm 3 è stato il bagno di servizio dell’open-space. Tutti i campionamenti presentano valori di IA<1(indice di amplificazione), ovvero inferiori a quelli esterni. È stato possibile quindi estendere l’applicazione del metodo Bio-Ritmo agli ambienti lavorativi ad uso generico analizzati consentendo di attuare una valutazione del rischio biologico approfondita.
Salubrità e sostenibilità degli edifici a uso lavorativo generico: valutazione del Rischio Biologico
POLUZZI, ELEONORA
2023/2024
Abstract
Anche gli ambienti confinati negli edifici ad uso lavorativo generico possono essere causa di esposizione prolungata a specifici fattori di rischio chimici, fisici e biologici che possono determinare l’insorgenza di effetti sulla salute degli occupanti e determinare l’insorgenza di patologie. Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo di effettuare la valutazione del rischio biologico in un ambiente di lavoro ad uso generico. Non essendo disponibili in letteratura metodi per la valutazione del rischio biologico in questi ambienti di lavoro, obiettivo specifico è stato l’adattamento del metodo Bio-Ritmo, creato da ARPA Liguria e INAIL che non è mai stato applicato in ambienti lavorativi generici. Con questo scopo l’algoritmo è stato quindi applicato in un caso studio attuato negli ambienti lavorativi presenti nel complesso della Nuvola Lavazza. In un primo sopralluogo conoscitivo degli ambienti è stata fatta una valutazione in base al tipo di attività di lavoro svolte, per individuare i locali di maggiore interesse. Sono stati selezionati tre ambienti, il museo, il bistrot adibito a mensa per i dipendenti e un ufficio organizzato come open-space con le postazioni per i dipendenti. È stato effettuato un sopralluogo per la raccolta dei dati e delle informazioni da impiegare nella valutazione del rischio biologico. Sono state quindi opportunamente modificate, adattandole al nuovo contesto ed impiegate nel caso studio, le schede per la raccolta dati e le check-list del metodo Bio-Ritmo. Quindi si è proceduto al calcolo del rischio utilizzando l’algoritmo previsto dal metodo Bio-Ritmo, attuando un riadattamento del metodo per ogni ambiente lavorativo considerato. I risultati nei tre ambienti ricadono in un range di punteggio dell’indicatore di rischio 0,5 a 2 che corrisponde ai livelli di rischio “accettabile” e “basso”. Per effettuare il monitoraggio del rischio biologico tra i tre ambienti analizzati è stato selezionato l’ufficio open-space, considerato di maggiore interesse per il punteggio più alto dell’algoritmo. Pertanto in questo ambiente è stato effettuato un campionamento d’aria e di alcune superfici per valutare il livello di contaminazione.Per il campionamento dell’aria è stato utilizzato il S.A.S., mentre per il campionamento delle superfici sono state utilizzate le piastre da contatto, i prelievi sono stati effettuati nei punti ritenuti maggiormente critici ed è stata effettuata una valutazione esclusivamente quantitativa della contaminazione batterica e fungina. Dal momento che non esistono limiti di esposizione negli ambienti di lavoro per i contaminanti biologici con i quali confrontare i risultati, sono stati calcolati gli indici di contaminazione microbica seguendo alcune indicazioni bibliografiche quale unico strumento disponibile per valutare il grado di contaminazione presente. I risultati ottenuti confermano che la contaminazione microbica dell’aria nell’ ufficio è molto bassa con valori di IGCM<500 UFC/cm 3 . L’unico ambiente dov’è stata rilevata una contaminazione intermedia di classe A con valori di IGCM>1000 UFC/cm 3 è stato il bagno di servizio dell’open-space. Tutti i campionamenti presentano valori di IA<1(indice di amplificazione), ovvero inferiori a quelli esterni. È stato possibile quindi estendere l’applicazione del metodo Bio-Ritmo agli ambienti lavorativi ad uso generico analizzati consentendo di attuare una valutazione del rischio biologico approfondita.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
846929_tesieleonorapoluzzi20241.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.93 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.93 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/147612