Il ruolo degli esperti ha assunto una posizione centrale nella nostra società, in particolare nelle dinamiche socio-politiche e nel dibattito pubblico scaturiti dall'esplosione della pandemia di Covid-19. Questo scenario ha messo in luce la necessità di una riflessione approfondita sul modo in cui le competenze tecniche si intrecciano con la dimensione istituzionale e la società civile. Nel dibattito contemporaneo, il tema al centro della riflessione riguarda il rapporto emblematico tra esperti e il contesto in cui questi agiscono e la conseguente produzione di nuove forme di inclusione ed esclusione nelle reti, dinamiche di coordinamento e conflitto. Questo elaborato si propone di indagare, attraverso un approccio simbolico ai fenomeni urbani e la lente interpretativa dell’Urban Political Ecology, il ruolo dinamico e in evoluzione degli esperti e del loro sapere nel contesto torinese. Il caso studio osservato empiricamente riguarda la “Rete delle Portinerie di comunità”, una rete di presidi di welfare di comunità culturali e sociali, situati a Porta Palazzo, sul Lungo Dora Savona e a Borgo San Paolo, e definiti best practices dall’European Social Found dell’Unione Europea. L'attenzione sarà principalmente volta all'analisi dell'evoluzione della figura dell'“attivatore di comunità”, all’utilizzo dello strumento del “Portale dei saperi” e agli impatti socio-spaziali derivanti dall'introduzione di modelli innovativi di prossimità. L'obiettivo di questo lavoro, dunque, non consiste solo nel comprendere il cambiamento attuale, ma anche nell’evidenziare possibili applicazioni pratiche, contribuendo così al dibattito sulle politiche urbane e come si riflettono nella dimensione spaziale. La metodologia adottata include una fase di ricerca sul campo, che si è svolta durante l’esperienza di tirocinio curriculare, includendo momenti di osservazione partecipante, la stesura di note etnografiche, la realizzazione di interviste e l’analisi di dati e documenti. Questo lavoro si struttura in tre capitoli principali. Il primo capitolo, fornisce un inquadramento teorico volto ad esplorare il panorama delle disuguaglianze urbane complesse e delle trasformazioni della geografia sociale. Prosegue con una rassegna di alcune delle principali prospettive teoriche riguardanti il ruolo delle professioni e dell’expertise e l’evoluzione del concetto di innovazione sociale, con un focus sulla Multi-Level Perspective, sulla Teoria della Ciambella e sulla Teoria del Cambiamento. Il secondo capitolo si focalizza sul contesto torinese, tra “riprese” e “resistenze”. La prima parte approfondisce, attraverso un approccio multilivello, l’evoluzione dei principali modelli di governance urbana, delle politiche e degli strumenti per la città. La seconda parte affronta da un lato le “riprese”, di cui l’ultimo ciclo è rappresentato dal Covid-19 e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, esaminando tre aspetti fondamentali: economia e disuguaglianze, qualità della vita e sostenibilità; dall’altro “le resistenze” sul fronte del conflitto sociale tra cui il diritto all'abitare, l'immigrazione, le dismissioni industriali, le vertenze sindacali e gli ambientalismi. Il terzo capitolo costituisce il cuore della ricerca, concentrandosi sul caso studio della “Rete delle Portinerie di Comunità”, attraverso l’esplorazione dei processi progettuali, delle modalità di comunicazione adottate e del ruolo ricoperto dagli “attivatori di comunità”.

Expertise e innovazione sociale nelle trasformazioni urbane. Il caso studio della Rete delle Portinerie di comunità

LACICERCHIA, ELISA
2022/2023

Abstract

Il ruolo degli esperti ha assunto una posizione centrale nella nostra società, in particolare nelle dinamiche socio-politiche e nel dibattito pubblico scaturiti dall'esplosione della pandemia di Covid-19. Questo scenario ha messo in luce la necessità di una riflessione approfondita sul modo in cui le competenze tecniche si intrecciano con la dimensione istituzionale e la società civile. Nel dibattito contemporaneo, il tema al centro della riflessione riguarda il rapporto emblematico tra esperti e il contesto in cui questi agiscono e la conseguente produzione di nuove forme di inclusione ed esclusione nelle reti, dinamiche di coordinamento e conflitto. Questo elaborato si propone di indagare, attraverso un approccio simbolico ai fenomeni urbani e la lente interpretativa dell’Urban Political Ecology, il ruolo dinamico e in evoluzione degli esperti e del loro sapere nel contesto torinese. Il caso studio osservato empiricamente riguarda la “Rete delle Portinerie di comunità”, una rete di presidi di welfare di comunità culturali e sociali, situati a Porta Palazzo, sul Lungo Dora Savona e a Borgo San Paolo, e definiti best practices dall’European Social Found dell’Unione Europea. L'attenzione sarà principalmente volta all'analisi dell'evoluzione della figura dell'“attivatore di comunità”, all’utilizzo dello strumento del “Portale dei saperi” e agli impatti socio-spaziali derivanti dall'introduzione di modelli innovativi di prossimità. L'obiettivo di questo lavoro, dunque, non consiste solo nel comprendere il cambiamento attuale, ma anche nell’evidenziare possibili applicazioni pratiche, contribuendo così al dibattito sulle politiche urbane e come si riflettono nella dimensione spaziale. La metodologia adottata include una fase di ricerca sul campo, che si è svolta durante l’esperienza di tirocinio curriculare, includendo momenti di osservazione partecipante, la stesura di note etnografiche, la realizzazione di interviste e l’analisi di dati e documenti. Questo lavoro si struttura in tre capitoli principali. Il primo capitolo, fornisce un inquadramento teorico volto ad esplorare il panorama delle disuguaglianze urbane complesse e delle trasformazioni della geografia sociale. Prosegue con una rassegna di alcune delle principali prospettive teoriche riguardanti il ruolo delle professioni e dell’expertise e l’evoluzione del concetto di innovazione sociale, con un focus sulla Multi-Level Perspective, sulla Teoria della Ciambella e sulla Teoria del Cambiamento. Il secondo capitolo si focalizza sul contesto torinese, tra “riprese” e “resistenze”. La prima parte approfondisce, attraverso un approccio multilivello, l’evoluzione dei principali modelli di governance urbana, delle politiche e degli strumenti per la città. La seconda parte affronta da un lato le “riprese”, di cui l’ultimo ciclo è rappresentato dal Covid-19 e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, esaminando tre aspetti fondamentali: economia e disuguaglianze, qualità della vita e sostenibilità; dall’altro “le resistenze” sul fronte del conflitto sociale tra cui il diritto all'abitare, l'immigrazione, le dismissioni industriali, le vertenze sindacali e gli ambientalismi. Il terzo capitolo costituisce il cuore della ricerca, concentrandosi sul caso studio della “Rete delle Portinerie di Comunità”, attraverso l’esplorazione dei processi progettuali, delle modalità di comunicazione adottate e del ruolo ricoperto dagli “attivatori di comunità”.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/147519