La scelta di porre fine alla propria vita, anche quando si affacciano numerose opportunità future, può apparire incomprensibile ma è importante riconoscere che i pensieri suicidali possono colpire chiunque. Spesso, per i giovani, il fattore scatenante di tali pensieri è legato a delusioni, la fine di relazioni o altri eventi che provocano sentimenti di vergogna, sconfitta e incapacità di andare avanti. In risposta a tali sentimenti, i giovani spesso manifestano il loro disagio attraverso comportamenti autolesionistici, uso eccessivo di droghe, isolamento sociale e tentativi di suicidio. Il suicidio rappresenta l'estremo tentativo di comunicare il proprio dolore al mondo, anche se talvolta può essere un argomento delicato da affrontare. Nonostante le preoccupazioni di alcuni adulti che temono che parlare di suicidio con i giovani possa indurli a considerare questa opzione, la realtà è che affrontare apertamente il tema del suicidio può ridurre il rischio e contribuire alla prevenzione. Questo studio si concentra sull'analisi delle dinamiche legate all'adolescenza, una fase della vita caratterizzata da molte sfide. Nel primo capitolo, si esamina il concetto di disagio giovanile, con particolare attenzione al disagio evolutivo che è tipico dell'adolescenza. Si esaminano anche esiti patologici di questo disagio, tra cui la fobia scolastica, il bullismo (compreso il cyberbullismo), le dipendenze e l'eco-ansia. Il secondo capitolo si concentra sulle teorie sociologiche e psicologiche che cercano di spiegare il fenomeno del suicidio, a partire da Durkheim fino a opinioni di autori contemporanei. Vengono anche esaminati il "modello integrato motivazionale-volitivo" e altre teorie psicologiche recenti. In conclusione, viene esaminata la suicidologia come disciplina relativamente giovane. Il terzo capitolo esplora i dati epidemiologici relativi al suicidio giovanile e l'impatto della pandemia da Covid-19 sulla salute mentale dei giovani. Vengono analizzati i fattori di rischio, i fattori precipitanti e i fattori protettivi, con un focus sull'autolesionismo adolescenziale come forma di comunicazione tra sé e gli altri. Sono, infine, esaminati gli strumenti utilizzati per valutare il rischio suicidario. Il quarto capitolo si concentra sulla prevenzione del suicidio, con particolare enfasi sulla prevenzione giovanile. Si affrontano miti comuni sul suicidio e si esaminano le dimensioni della prevenzione. Si discute del ruolo cruciale della scuola nella prevenzione e della funzione dell'assistente sociale come agente di cambiamento. Vengono anche presentate linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la creazione di programmi nazionali di prevenzione. Nel quinto e ultimo capitolo, si esamina un progetto di prevenzione nato da una collaborazione tra università di Germania e Australia, che mira a sensibilizzare e prevenire il suicidio giovanile attraverso la creazione di un MOOC di semplice consultazione. Si analizzano gli effetti positivi di questo corso e si presenta un progetto pilota simile sviluppato nell'ambito italiano(come prima sede di sperimentazione il comune di Moncalieri). Nello specifico il progetto, oggetto del mio tirocinio curriculare, ha il fine costruire una rete di cosiddetti gatekeeper, come insegnanti, genitori, medici curanti, giovani studenti che, operando in raccordo ai servizi sociali locali, opereranno nelle proprie comunità in ottica preventiva.
Il suicidio giovanile. Analisi del fenomeno tra rischi, protezione e prevenzione.
ARENA, GIULIA
2022/2023
Abstract
La scelta di porre fine alla propria vita, anche quando si affacciano numerose opportunità future, può apparire incomprensibile ma è importante riconoscere che i pensieri suicidali possono colpire chiunque. Spesso, per i giovani, il fattore scatenante di tali pensieri è legato a delusioni, la fine di relazioni o altri eventi che provocano sentimenti di vergogna, sconfitta e incapacità di andare avanti. In risposta a tali sentimenti, i giovani spesso manifestano il loro disagio attraverso comportamenti autolesionistici, uso eccessivo di droghe, isolamento sociale e tentativi di suicidio. Il suicidio rappresenta l'estremo tentativo di comunicare il proprio dolore al mondo, anche se talvolta può essere un argomento delicato da affrontare. Nonostante le preoccupazioni di alcuni adulti che temono che parlare di suicidio con i giovani possa indurli a considerare questa opzione, la realtà è che affrontare apertamente il tema del suicidio può ridurre il rischio e contribuire alla prevenzione. Questo studio si concentra sull'analisi delle dinamiche legate all'adolescenza, una fase della vita caratterizzata da molte sfide. Nel primo capitolo, si esamina il concetto di disagio giovanile, con particolare attenzione al disagio evolutivo che è tipico dell'adolescenza. Si esaminano anche esiti patologici di questo disagio, tra cui la fobia scolastica, il bullismo (compreso il cyberbullismo), le dipendenze e l'eco-ansia. Il secondo capitolo si concentra sulle teorie sociologiche e psicologiche che cercano di spiegare il fenomeno del suicidio, a partire da Durkheim fino a opinioni di autori contemporanei. Vengono anche esaminati il "modello integrato motivazionale-volitivo" e altre teorie psicologiche recenti. In conclusione, viene esaminata la suicidologia come disciplina relativamente giovane. Il terzo capitolo esplora i dati epidemiologici relativi al suicidio giovanile e l'impatto della pandemia da Covid-19 sulla salute mentale dei giovani. Vengono analizzati i fattori di rischio, i fattori precipitanti e i fattori protettivi, con un focus sull'autolesionismo adolescenziale come forma di comunicazione tra sé e gli altri. Sono, infine, esaminati gli strumenti utilizzati per valutare il rischio suicidario. Il quarto capitolo si concentra sulla prevenzione del suicidio, con particolare enfasi sulla prevenzione giovanile. Si affrontano miti comuni sul suicidio e si esaminano le dimensioni della prevenzione. Si discute del ruolo cruciale della scuola nella prevenzione e della funzione dell'assistente sociale come agente di cambiamento. Vengono anche presentate linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la creazione di programmi nazionali di prevenzione. Nel quinto e ultimo capitolo, si esamina un progetto di prevenzione nato da una collaborazione tra università di Germania e Australia, che mira a sensibilizzare e prevenire il suicidio giovanile attraverso la creazione di un MOOC di semplice consultazione. Si analizzano gli effetti positivi di questo corso e si presenta un progetto pilota simile sviluppato nell'ambito italiano(come prima sede di sperimentazione il comune di Moncalieri). Nello specifico il progetto, oggetto del mio tirocinio curriculare, ha il fine costruire una rete di cosiddetti gatekeeper, come insegnanti, genitori, medici curanti, giovani studenti che, operando in raccordo ai servizi sociali locali, opereranno nelle proprie comunità in ottica preventiva.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/147487