Il presente studio è stato sviluppato nell’ambito di un progetto di ricerca che ha visto la collaborazione fra Laboratorio di Lichenologia del DBIOS (Università di Torino) e dell’Ente di Gestione dei Parchi Reali del Piemonte. La ricerca è stata dedicata all’ampliamento della conoscenza della diversità lichenica nel Parco “La Mandria”, in precedenza limitata a soli viali di tigli rilevati nel 2008. In particolare, le indagini sono andate ad interessare i principali ambienti dell’area protetta (querco-carpineti, alneti planiziali, querceti di rovere, robinieti, rimboschimenti a quercia rossa) e diversi substrati (alberi, legno morto e rocce). Sono stati inoltre definiti e rilevati alcuni plot permanenti finalizzati a un sistema di monitoraggio diacronico della diversità lichenica. Per il raggiungimento di tali obiettivi, a partire dalla primavera del 2022, sono state effettuate diverse giornate di lavoro in campo dedicate al campionamento dei licheni epifiti in 41 plot 20×20 m2, stratificati secondo le diverse tipologie forestali dell’area e selezionati con approccio randomizzato. La diversità rupicola è stata caratterizzata mediante 10 rilievi 50×50 cm2, prevalentemente distribuiti su superfici lapidee di origine antropica (pavimentazioni, muretti, statue). Lo studio ha complessivamente censito 97 taxa, di cui 89 identificati a livello specifico, con una presenza dominante di entità sinantropiche e nitrofile. Esemplari della maggior parte delle specie sono stati inseriti nella sezione Lichenes dell’Erbario dell’Università di Torino. Per quel che riguarda i licheni epifiti sono stati censiti 73 taxa, arricchendo fortemente la conoscenza floristica rispetto alle indagini del 2008 e andando a rilevare la presenza di alcune specie tipiche di zone meno urbanizzate ed eutrofizzate, comprese alcune generalmente presenti nella fascia montana, come Hypogymnia farinacea e Pseudevernia furfuracea var. ceratea. Lo studio degli indici ecologici e dei tratti funzionali di ogni taxon ha però sottolineato come le comunità epifite risultino scarsamente strutturate rispetto alla diversità delle nicchie indagate, con una diversità particolarmente concentrata sulle chiome, così suggerendo che la vegetazione lichenica presente oggi nel parco non rappresenti che un primo stadio di ricolonizzazione successivo ad un periodo di forte impoverimento dovuto alla prossimità dell’area urbana di Torino. Per quel che riguarda i diversi habitat e forofiti considerati, i querco-carpineti (9160) hanno mostrato le comunità licheniche più ricche, con una media di 12 specie per plot rilevato, mediana a 10 e massimi valori intorno a 30. Per quanto riguarda gli alberi individuati per il monitoraggio a lungo termine (n=15), il totale dei taxa osservati è stato pari a 13, un numero estremamente limitato, dovuto alla considerazione della sola fascia di tronco compresa fra 100 e 150 cm. I taxa lichenici rupicoli rinvenuti sono stati 24 (di cui 22 crostosi), distribuiti in comunità fortemente diversificate. In particolare, merita una segnalazione una comunità lichenica rilevata nel letto di un rio, caratterizzata da due delle sette entità qui per la prima volta segnalate per il Piemonte. In generale, la biodiversità lichenica è risultata correlata all’eterogeneità di (micro-)nicchie disponibili.
Biodiversità lichenica nel Parco Naturale “La Mandria”
DI MARTINO, SIMONE
2021/2022
Abstract
Il presente studio è stato sviluppato nell’ambito di un progetto di ricerca che ha visto la collaborazione fra Laboratorio di Lichenologia del DBIOS (Università di Torino) e dell’Ente di Gestione dei Parchi Reali del Piemonte. La ricerca è stata dedicata all’ampliamento della conoscenza della diversità lichenica nel Parco “La Mandria”, in precedenza limitata a soli viali di tigli rilevati nel 2008. In particolare, le indagini sono andate ad interessare i principali ambienti dell’area protetta (querco-carpineti, alneti planiziali, querceti di rovere, robinieti, rimboschimenti a quercia rossa) e diversi substrati (alberi, legno morto e rocce). Sono stati inoltre definiti e rilevati alcuni plot permanenti finalizzati a un sistema di monitoraggio diacronico della diversità lichenica. Per il raggiungimento di tali obiettivi, a partire dalla primavera del 2022, sono state effettuate diverse giornate di lavoro in campo dedicate al campionamento dei licheni epifiti in 41 plot 20×20 m2, stratificati secondo le diverse tipologie forestali dell’area e selezionati con approccio randomizzato. La diversità rupicola è stata caratterizzata mediante 10 rilievi 50×50 cm2, prevalentemente distribuiti su superfici lapidee di origine antropica (pavimentazioni, muretti, statue). Lo studio ha complessivamente censito 97 taxa, di cui 89 identificati a livello specifico, con una presenza dominante di entità sinantropiche e nitrofile. Esemplari della maggior parte delle specie sono stati inseriti nella sezione Lichenes dell’Erbario dell’Università di Torino. Per quel che riguarda i licheni epifiti sono stati censiti 73 taxa, arricchendo fortemente la conoscenza floristica rispetto alle indagini del 2008 e andando a rilevare la presenza di alcune specie tipiche di zone meno urbanizzate ed eutrofizzate, comprese alcune generalmente presenti nella fascia montana, come Hypogymnia farinacea e Pseudevernia furfuracea var. ceratea. Lo studio degli indici ecologici e dei tratti funzionali di ogni taxon ha però sottolineato come le comunità epifite risultino scarsamente strutturate rispetto alla diversità delle nicchie indagate, con una diversità particolarmente concentrata sulle chiome, così suggerendo che la vegetazione lichenica presente oggi nel parco non rappresenti che un primo stadio di ricolonizzazione successivo ad un periodo di forte impoverimento dovuto alla prossimità dell’area urbana di Torino. Per quel che riguarda i diversi habitat e forofiti considerati, i querco-carpineti (9160) hanno mostrato le comunità licheniche più ricche, con una media di 12 specie per plot rilevato, mediana a 10 e massimi valori intorno a 30. Per quanto riguarda gli alberi individuati per il monitoraggio a lungo termine (n=15), il totale dei taxa osservati è stato pari a 13, un numero estremamente limitato, dovuto alla considerazione della sola fascia di tronco compresa fra 100 e 150 cm. I taxa lichenici rupicoli rinvenuti sono stati 24 (di cui 22 crostosi), distribuiti in comunità fortemente diversificate. In particolare, merita una segnalazione una comunità lichenica rilevata nel letto di un rio, caratterizzata da due delle sette entità qui per la prima volta segnalate per il Piemonte. In generale, la biodiversità lichenica è risultata correlata all’eterogeneità di (micro-)nicchie disponibili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/147453