Il presente lavoro intende analizzare lo scenario sempre più frenetico dell'economia digitale che possiamo oramai definire data driven. In questo particolare momento storico e anche sicuramente in futuro, i dati svolgeranno un ruolo centrale sia per la competitività tra aziende sia nella generazione di valore/profitto poiché attraverso la raccolta e l'analisi di una grande quantità di dati offrono servizi sempre più personalizzati, migliorano l'operatività, indirizzano le strategie e conducono alla creazione di nuovi business. In questa corsa galoppante verso il mercato digitale e il «tutto online», cambia anche il modo in cui i dati personali circolano e vengono utilizzati. Le aziende, infatti, ricorrono a operazioni mirate per creare valore, utilizzando i dati personali raccolti. Questo fenomeno è alimentato dall’aumento dei contratti basati sullo scambio e la rielaborazione dei dati personali. In questo scenario, si pone la questione se alcuni modelli di business, come ad esempio il modello «zero price» adottato da Meta, siano conformi al GDPR e alla normativa che tutela il consumatore. Questo modello, infatti, non prevede un servizio digitale gratuito, poiché il “prezzo” è costituito dai nostri dati, che vengono utilizzati dal titolare per generare profitti attraverso la profilazione e la rivendita dei dati agli inserzionisti. Infatti, il «paradosso della privacy», è rappresentato dal fatto che una gran parte degli interessati afferma di essere molto attenta alla propria privacy ma allo stesso tempo è pronta a rinunciarci per un «utilità» anche di poco valore con la scusa di «non aver nulla da nascondere». Al contrario, prendendo in prestito le parole di Edward Snowden, che così ha ben riassunto in un «cinguettio»: «affermare che non si è interessati al diritto alla privacy perché non si ha nulla da nascondere è come dire che non si è interessati alla libertà di parola perché non si ha nulla da dire», e si rischia di trovarsi immersi in un sistema di sorveglianza di massa se non vi sono tutele e argini nei confronti delle grandi piattaforme. In questo contesto, è difficile bilanciare il diritto alla protezione dei dati personali, incentivato dal GDPR all’art. 1, e la libertà d’impresa, garantita dalla Costituzione e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Di recente, è emerso un nuovo tipo di operazione, utilizzata inizialmente da alcuni editori e successivamente anche da alcune grandi piattaforme, denominata «pay or consent». Con questo modello, l’utente/consumatore sembra avere una scelta: concedere l’utilizzo dei dati per la profilazione e altre finalità, oppure pagare un abbonamento con una cessione quasi nulla o nulla di dati personali. Molti specialisti del settore temono che la privacy possa diventare un lusso che non tutti possono permettersi. Tale modello è stato oggetto di un parere del Board dei Garanti europei che non l'hanno vietato ma hanno indicato alcuni stringerti requisiti per essere compliant al GDPR.
La commercializzazione dei dati personali
RUGGIRELLO, CALOGERO
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro intende analizzare lo scenario sempre più frenetico dell'economia digitale che possiamo oramai definire data driven. In questo particolare momento storico e anche sicuramente in futuro, i dati svolgeranno un ruolo centrale sia per la competitività tra aziende sia nella generazione di valore/profitto poiché attraverso la raccolta e l'analisi di una grande quantità di dati offrono servizi sempre più personalizzati, migliorano l'operatività, indirizzano le strategie e conducono alla creazione di nuovi business. In questa corsa galoppante verso il mercato digitale e il «tutto online», cambia anche il modo in cui i dati personali circolano e vengono utilizzati. Le aziende, infatti, ricorrono a operazioni mirate per creare valore, utilizzando i dati personali raccolti. Questo fenomeno è alimentato dall’aumento dei contratti basati sullo scambio e la rielaborazione dei dati personali. In questo scenario, si pone la questione se alcuni modelli di business, come ad esempio il modello «zero price» adottato da Meta, siano conformi al GDPR e alla normativa che tutela il consumatore. Questo modello, infatti, non prevede un servizio digitale gratuito, poiché il “prezzo” è costituito dai nostri dati, che vengono utilizzati dal titolare per generare profitti attraverso la profilazione e la rivendita dei dati agli inserzionisti. Infatti, il «paradosso della privacy», è rappresentato dal fatto che una gran parte degli interessati afferma di essere molto attenta alla propria privacy ma allo stesso tempo è pronta a rinunciarci per un «utilità» anche di poco valore con la scusa di «non aver nulla da nascondere». Al contrario, prendendo in prestito le parole di Edward Snowden, che così ha ben riassunto in un «cinguettio»: «affermare che non si è interessati al diritto alla privacy perché non si ha nulla da nascondere è come dire che non si è interessati alla libertà di parola perché non si ha nulla da dire», e si rischia di trovarsi immersi in un sistema di sorveglianza di massa se non vi sono tutele e argini nei confronti delle grandi piattaforme. In questo contesto, è difficile bilanciare il diritto alla protezione dei dati personali, incentivato dal GDPR all’art. 1, e la libertà d’impresa, garantita dalla Costituzione e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Di recente, è emerso un nuovo tipo di operazione, utilizzata inizialmente da alcuni editori e successivamente anche da alcune grandi piattaforme, denominata «pay or consent». Con questo modello, l’utente/consumatore sembra avere una scelta: concedere l’utilizzo dei dati per la profilazione e altre finalità, oppure pagare un abbonamento con una cessione quasi nulla o nulla di dati personali. Molti specialisti del settore temono che la privacy possa diventare un lusso che non tutti possono permettersi. Tale modello è stato oggetto di un parere del Board dei Garanti europei che non l'hanno vietato ma hanno indicato alcuni stringerti requisiti per essere compliant al GDPR.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/147398