Il lavoro femminile nell'antichità è sempre stato difficile da approfondire a causa della scarsità e della varietà delle fonti disponibili. La medicina, in particolare, è stata tradizionalmente una professione dominata dagli uomini, e le informazioni sulle donne che l'hanno praticata sono limitate. Questo studio si propone di analizzare le testimonianze riguardanti le mediche e le ostetriche dell'antichità per ricostruire il loro profilo professionale e sociale. Nella prima sezione, ho scelto di esaminare le fonti letterarie che menzionano le professioniste della medicina, le quali rappresentano un corpus eterogeneo e limitato, comprensivo di favole, racconti epici e mitologici, trattati filosofici, scritti tecnici di medicina e trattati naturalistici. L'obiettivo è comprendere la rappresentazione delle donne impegnate nella medicina in tali testi; esse appaiono frequentemente associate a pratiche magico-religiose, alla farmacologia, a contesti geografici remoti e all'ostetricia, con rare eccezioni in cui emergono come professioniste mediche a pieno titolo. Le figure femminili hanno attraversato diverse trasformazioni nel corso dei secoli; a partire dal IV secolo, hanno iniziato a beneficiare di una maggiore autonomia, ampliata ulteriormente con l'integrazione della cultura greca nell'Impero Romano. Questi mutamenti sono riflessi anche nella letteratura del tempo, ma anche nelle iscrizioni. Il nucleo centrale di questo studio è l'analisi delle testimonianze epigrafiche, che offrono una prospettiva diversa rispetto alla letteratura, poiché sono testi che sono stati composti con obiettivi diversi; si può comunque notare che in alcuni casi le due tipologie fonti si integrano e forniscono informazioni simili e concordanti. Attraverso le iscrizioni, analizzate mediante una precisa scelta terminologica, si può ottenere una comprensione più accurata di chi fossero queste donne, del loro status sociale, della loro educazione, del periodo in cui agiscono, della loro provenienza e del loro ambito di intervento. L'obiettivo è approfondire la conoscenza delle mediche e delle ostetriche dell'antichità, cercando di ricostruire la loro vita e di dimostrare che il loro ruolo non è stato marginale soprattutto nel trattamento delle patologie femminili, nonostante i pregiudizi che da sempre hanno circondato le donne nella storia.

Donne che curano nel mondo greco attraverso la documentazione epigrafica

RIZZO, CARLA
2023/2024

Abstract

Il lavoro femminile nell'antichità è sempre stato difficile da approfondire a causa della scarsità e della varietà delle fonti disponibili. La medicina, in particolare, è stata tradizionalmente una professione dominata dagli uomini, e le informazioni sulle donne che l'hanno praticata sono limitate. Questo studio si propone di analizzare le testimonianze riguardanti le mediche e le ostetriche dell'antichità per ricostruire il loro profilo professionale e sociale. Nella prima sezione, ho scelto di esaminare le fonti letterarie che menzionano le professioniste della medicina, le quali rappresentano un corpus eterogeneo e limitato, comprensivo di favole, racconti epici e mitologici, trattati filosofici, scritti tecnici di medicina e trattati naturalistici. L'obiettivo è comprendere la rappresentazione delle donne impegnate nella medicina in tali testi; esse appaiono frequentemente associate a pratiche magico-religiose, alla farmacologia, a contesti geografici remoti e all'ostetricia, con rare eccezioni in cui emergono come professioniste mediche a pieno titolo. Le figure femminili hanno attraversato diverse trasformazioni nel corso dei secoli; a partire dal IV secolo, hanno iniziato a beneficiare di una maggiore autonomia, ampliata ulteriormente con l'integrazione della cultura greca nell'Impero Romano. Questi mutamenti sono riflessi anche nella letteratura del tempo, ma anche nelle iscrizioni. Il nucleo centrale di questo studio è l'analisi delle testimonianze epigrafiche, che offrono una prospettiva diversa rispetto alla letteratura, poiché sono testi che sono stati composti con obiettivi diversi; si può comunque notare che in alcuni casi le due tipologie fonti si integrano e forniscono informazioni simili e concordanti. Attraverso le iscrizioni, analizzate mediante una precisa scelta terminologica, si può ottenere una comprensione più accurata di chi fossero queste donne, del loro status sociale, della loro educazione, del periodo in cui agiscono, della loro provenienza e del loro ambito di intervento. L'obiettivo è approfondire la conoscenza delle mediche e delle ostetriche dell'antichità, cercando di ricostruire la loro vita e di dimostrare che il loro ruolo non è stato marginale soprattutto nel trattamento delle patologie femminili, nonostante i pregiudizi che da sempre hanno circondato le donne nella storia.
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