It is evident how in the last decade there has been an exponential growth in the use of emojis in Computer-Mediated Communication, becoming an intrinsic component of digital communication and enriching written language with visual emotional expressions, sometimes replacing the prosody typical of face-to-face communication. However, their peculiarity lies in being inherently ambiguous, and this ambiguity raises several questions about how they are interpreted by individuals. This thesis delves into the world of emojis, aiming to explore and analyze variations in their usage through an in-depth analysis. Initially, it traces the history of emojis from their origins to the standardization by the Unicode Consortium, examining their multiple functions, including their role in replacing non-verbal behavior in CMC. It then addresses ethical issues, such as the inclusion of skin tone modifiers, analyzing how their usage may vary based on geographic area, and the role of gender in emojis, examining how it has contributed to overcoming the binary concept of gender. Subsequently, there is an in-depth exploration of the ambiguity of emojis, specifically examining how user characteristics such as age, gender, personality, geographic origin, and culture influence their interpretation and usage. The role of emojis in expressing irony, sarcasm, and sexual ambiguity is also examined. The analysis finally explains the new emoji trends and the conventional meanings attributed to them by Generation Z, including the phenomenon of the "laughing chair" emoji. The thesis concludes with an empirical study in which numerous data were manually collected from Twitter to analyze differences in the use of skin tone modifiers for two different emojis. The study's goal is to understand the purposes for which skin tone modifiers are used and whether they vary depending on the chosen emoji, while also examining any underlying meanings. This analysis provides further evidence of the complexity of emojis and the challenges that users sometimes face in their interpretation.
È evidente come nell’ultimo decennio ci sia stata una crescita esponenziale dell’utilizzo delle emoji nella Computer-Mediated Communication, diventando una componente intrinseca della comunicazione digitale e arricchendo il linguaggio scritto con espressioni emotive visive, talvolta sostituendo la prosodia tipica delle comunicazioni faccia a faccia. Tuttavia, una loro peculiarità è proprio l’essere intrinsecamente ambigue, tale ambiguità solleva diversi interrogativi su come queste vengano interpretate dagli individui. Questa tesi si immerge nell’universo delle emoji proponendosi di esplorarne e analizzarne le variazioni nell’utilizzo attraverso un’analisi approfondita. Inizialmente si ripercorre la storia delle emoji partendo dalla loro origine fino alla standardizzazione del consorzio Unicode, esaminandone le molteplici funzioni, compreso il loro ruolo nella sostituzione del comportamento non verbale nella CMC. Si procede affrontandone le questioni etiche quali l’inserimento dei modificatori del tono della pelle, analizzando come l’utilizzo di questi possa variare in base all’area geografica, e del genere nelle emoji, esaminando come abbia contribuito a superare la concezione binaria del genere. In seguito si presenta un approfondimento sull’ambiguità delle emoji, esaminando più precisamente come le caratteristiche degli utenti come età, genere, personalità, area geografica di provenienza e cultura ne influenzino l’interpretazione e l’utilizzo. Viene inoltre esaminato il ruolo delle emoji nell’espressione dell’ironia, del sarcasmo e dell’ambiguità sessuale. L’analisi spiega infine le nuove tendenze emoji e i significati convenzionali attribuiti ad esse dalla generazione Z, incluso il fenomeno dell’emoji della sedia per ridere. La tesi si conclude con uno studio empirico nel quale sono stati raccolti manualmente numerosi dati da Twitter, al fine di andare ad analizzare le differenze nell’uso dei modificatori del tono della pelle per due diverse emoji. L’obiettivo dello studio è comprendere gli scopi con cui vengono utilizzati i modificatori dei toni di pelle e se questi variano in base all’emoji scelta, analizzandone gli eventuali significati retrostanti. Questa analisi fornisce un’ulteriore prova della complessità delle emoji e delle sfide che talvolta gli utenti affrontano nella loro interpretazione.
Fenomenologia e analisi multidimensionale delle emoji: dall’ambiguità ai molteplici utilizzi in diverse contestualità
ABRATE, LETIZIA
2022/2023
Abstract
È evidente come nell’ultimo decennio ci sia stata una crescita esponenziale dell’utilizzo delle emoji nella Computer-Mediated Communication, diventando una componente intrinseca della comunicazione digitale e arricchendo il linguaggio scritto con espressioni emotive visive, talvolta sostituendo la prosodia tipica delle comunicazioni faccia a faccia. Tuttavia, una loro peculiarità è proprio l’essere intrinsecamente ambigue, tale ambiguità solleva diversi interrogativi su come queste vengano interpretate dagli individui. Questa tesi si immerge nell’universo delle emoji proponendosi di esplorarne e analizzarne le variazioni nell’utilizzo attraverso un’analisi approfondita. Inizialmente si ripercorre la storia delle emoji partendo dalla loro origine fino alla standardizzazione del consorzio Unicode, esaminandone le molteplici funzioni, compreso il loro ruolo nella sostituzione del comportamento non verbale nella CMC. Si procede affrontandone le questioni etiche quali l’inserimento dei modificatori del tono della pelle, analizzando come l’utilizzo di questi possa variare in base all’area geografica, e del genere nelle emoji, esaminando come abbia contribuito a superare la concezione binaria del genere. In seguito si presenta un approfondimento sull’ambiguità delle emoji, esaminando più precisamente come le caratteristiche degli utenti come età, genere, personalità, area geografica di provenienza e cultura ne influenzino l’interpretazione e l’utilizzo. Viene inoltre esaminato il ruolo delle emoji nell’espressione dell’ironia, del sarcasmo e dell’ambiguità sessuale. L’analisi spiega infine le nuove tendenze emoji e i significati convenzionali attribuiti ad esse dalla generazione Z, incluso il fenomeno dell’emoji della sedia per ridere. La tesi si conclude con uno studio empirico nel quale sono stati raccolti manualmente numerosi dati da Twitter, al fine di andare ad analizzare le differenze nell’uso dei modificatori del tono della pelle per due diverse emoji. L’obiettivo dello studio è comprendere gli scopi con cui vengono utilizzati i modificatori dei toni di pelle e se questi variano in base all’emoji scelta, analizzandone gli eventuali significati retrostanti. Questa analisi fornisce un’ulteriore prova della complessità delle emoji e delle sfide che talvolta gli utenti affrontano nella loro interpretazione.File | Dimensione | Formato | |
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