Questa tesi esamina il ruolo e l'evoluzione della radiodiffusione durante il regime fascista in Italia. Attraverso un'analisi approfondita della storia della radiodiffusione, si indagano le trasformazioni sociali, culturali e politiche scaturite dall'uso propagandistico della radio. L'analisi si concentra sulle istituzioni chiave che hanno plasmato il panorama radiofonico fascista, partendo dall'Unione Radiofonica Italiana (URI) e il suo ruolo iniziale nel contesto mediatico del XX secolo, fino alla trasformazione nell'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR). Si esplora poi l'Ente Radio Rurale (ERR) e il suo impatto sulla politica di ruralizzazione, nonché l'adattamento dell'EIAR durante il periodo bellico e il suo contributo alla propaganda fascista. Successivamente, si approfondisce il concetto di propaganda nel contesto fascista: partendo dall'ideologia e dai suoi principi guida, si esamina come il regime abbia utilizzato la radio per diffondere i suoi messaggi, esaltando concetti come nazionalismo, culto del duce e mito di Roma. Si applica un focus sui messaggi propagandistici veicolati attraverso la radio e il controllo esercitato sulle fonti d'informazione. Infine, si esplorano casi specifici che illustrano l'influenza della radio sulla società italiana durante il fascismo. Partendo dall'interesse del regime per l'educazione dei giovani, vengono esaminate iniziative come Radio Scuola e Radio Rurale, che miravano a plasmare le menti dei giovani secondo gli ideali fascisti. Inoltre, viene indagato il ruolo dello sport come strumento di propaganda, con particolare attenzione al suo uso per promuovere valori militari e di disciplina, e alla radiocronaca di Carosio durante i mondiali del 1934, che sottolineava il prestigio e la forza dell'Italia fascista sulla scena internazionale. Si esamina la figura mediatica di Mussolini e il suo impatto sulla mobilitazione delle masse attraverso la radio, analizzando i discorsi del duce, la manipolazione dell'informazione e l'utilizzo del linguaggio per consolidare il consenso. Infine, si analizza il ruolo del teatro e della musica nella programmazione radiofonica, con un focus sugli eventi ufficiali e le cerimonie fasciste, nonché sul controllo esercitato sulle tematiche. In conclusione, lo studio analizza il ruolo della radio nella costruzione del consenso e nell'orientamento dell'opinione pubblica verso il regime fascista, esaminando le strategie e le tattiche impiegate per consolidare il potere politico. L'approfondimento del rapporto tra media e politica offre spunti significativi per tracciare parallelismi e identificare le lezioni da applicare al presente. L'analisi delle dinamiche tra un regime totalitario come quello fascista e i media rivela i rischi per la democrazia e i diritti umani quando i media subiscono pressioni politiche o vengono manipolati per fini autoritari. D’altra parte, una migliore comprensione di questo rapporto può arricchire il dibattito sulla responsabilità dei media e il loro ruolo nella società contemporanea. Esaminare in modo critico l'interazione tra media e politica fornisce spunti fondamentali per riflettere sul ruolo dei media nella promozione della democrazia, della libertà di informazione e dei diritti umani nel contesto attuale.

Ascoltando il fascismo: educazione, sport, arte e politica nella programmazione radiofonica.

PERNA, GIULIANA FRANCESCA
2022/2023

Abstract

Questa tesi esamina il ruolo e l'evoluzione della radiodiffusione durante il regime fascista in Italia. Attraverso un'analisi approfondita della storia della radiodiffusione, si indagano le trasformazioni sociali, culturali e politiche scaturite dall'uso propagandistico della radio. L'analisi si concentra sulle istituzioni chiave che hanno plasmato il panorama radiofonico fascista, partendo dall'Unione Radiofonica Italiana (URI) e il suo ruolo iniziale nel contesto mediatico del XX secolo, fino alla trasformazione nell'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR). Si esplora poi l'Ente Radio Rurale (ERR) e il suo impatto sulla politica di ruralizzazione, nonché l'adattamento dell'EIAR durante il periodo bellico e il suo contributo alla propaganda fascista. Successivamente, si approfondisce il concetto di propaganda nel contesto fascista: partendo dall'ideologia e dai suoi principi guida, si esamina come il regime abbia utilizzato la radio per diffondere i suoi messaggi, esaltando concetti come nazionalismo, culto del duce e mito di Roma. Si applica un focus sui messaggi propagandistici veicolati attraverso la radio e il controllo esercitato sulle fonti d'informazione. Infine, si esplorano casi specifici che illustrano l'influenza della radio sulla società italiana durante il fascismo. Partendo dall'interesse del regime per l'educazione dei giovani, vengono esaminate iniziative come Radio Scuola e Radio Rurale, che miravano a plasmare le menti dei giovani secondo gli ideali fascisti. Inoltre, viene indagato il ruolo dello sport come strumento di propaganda, con particolare attenzione al suo uso per promuovere valori militari e di disciplina, e alla radiocronaca di Carosio durante i mondiali del 1934, che sottolineava il prestigio e la forza dell'Italia fascista sulla scena internazionale. Si esamina la figura mediatica di Mussolini e il suo impatto sulla mobilitazione delle masse attraverso la radio, analizzando i discorsi del duce, la manipolazione dell'informazione e l'utilizzo del linguaggio per consolidare il consenso. Infine, si analizza il ruolo del teatro e della musica nella programmazione radiofonica, con un focus sugli eventi ufficiali e le cerimonie fasciste, nonché sul controllo esercitato sulle tematiche. In conclusione, lo studio analizza il ruolo della radio nella costruzione del consenso e nell'orientamento dell'opinione pubblica verso il regime fascista, esaminando le strategie e le tattiche impiegate per consolidare il potere politico. L'approfondimento del rapporto tra media e politica offre spunti significativi per tracciare parallelismi e identificare le lezioni da applicare al presente. L'analisi delle dinamiche tra un regime totalitario come quello fascista e i media rivela i rischi per la democrazia e i diritti umani quando i media subiscono pressioni politiche o vengono manipolati per fini autoritari. D’altra parte, una migliore comprensione di questo rapporto può arricchire il dibattito sulla responsabilità dei media e il loro ruolo nella società contemporanea. Esaminare in modo critico l'interazione tra media e politica fornisce spunti fondamentali per riflettere sul ruolo dei media nella promozione della democrazia, della libertà di informazione e dei diritti umani nel contesto attuale.
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