Today, the European Union is an area without borders, within which millions of people can move and meet in freedom, creating a melting pot of languages, cultures and ethnic groups. The coexistence of many languages in Europe is, in fact, an important part of the common heritage of the European Union, which has always considered its cultural and linguistic diversity as one of the core points of its essence. The reflection of this diversity can be found, in fact, in multilingualism, which is regarded as a fundamental value of the EU and is also reflected in its motto: 'United in diversity'. In this multilingual European Union, there are 24 official languages and they all have equal value and dignity, which presents us with an enormous linguistic challenge. Indeed, all Union legislation must be available in each of the official languages, most meetings are interpreted in all languages, and members of the institutions may use any of them during their speeches. Likewise, EU citizens have the right to communicate with the European institutions in any of the 24 official languages. But while multilingualism is an indispensable value, it can also pose serious problems from a legal point of view, as there is no single legal basis to refer to. Thus, one may be confronted with inconsistencies in legislation and cases of linguistic divergences in the different language versions of documents, which may cause problems of interpretation. These issues are addressed and resolved by the Court of Justice of the European Union, the official interpreter of EU law. The aim of this thesis is therefore to analyse the divergences that arise when translating European legislation, in particular directives and regulations, and to examine the interpretation methods that the Court of Justice applies to overcome them. It will focus on a comparative analysis of a corpus of judgments, identifying in them some linguistic divergences between the various versions and analysing their typology, causes and the reconciliation methods used to resolve them.
L’Unione Europea è oggi uno spazio senza frontiere, dentro al quale milioni di persone si possono muovere e incontrare in libertà, creando un melting pot di lingue, culture ed etnie. La coesistenza di molte lingue in Europa è, infatti, una parte importante del patrimonio comune dell’Unione Europea, che ha sempre considerato la sua diversità culturale e linguistica come uno dei punti cardine della sua essenza. Il riflesso di questa diversità si può ritrovare, infatti, nel multilinguismo, considerato come valore fondamentale dell’UE e riportato anche nel proprio motto: “Uniti nella diversità”. In questa Unione Europea multilingue le lingue ufficiali sono 24 e hanno tutte pari valore e dignità, il che ci pone davanti ad un’enorme sfida linguistica. Infatti, tutta la legislazione dell’Unione deve essere disponibile in ciascuna delle lingue ufficiali, la maggior parte delle riunioni è interpretata in tutte le lingue e i membri delle istituzioni possono utilizzare una qualsiasi di esse durante i loro interventi. Allo stesso modo, i cittadini dell’UE hanno il diritto di comunicare con le istituzioni europee in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali. Ma se da una parte il multilinguismo è un valore imprescindibile, dall’altra può porre gravi problemi dal punto di vista di giuridico, in quanto vi è l’impossibilità di avere un’unica base giuridica a cui far riferimento. Ci si può trovare quindi davanti a delle incongruenze nella legislazione e a casi di divergenze linguistiche nelle diverse versioni linguistiche dei documenti, che possono causare problemi di interpretazione. Tali problematiche sono affrontate e risolte dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, interprete ufficiale del diritto dell’Unione. Lo scopo di questa tesi è quindi quello di analizzare le divergenze che emergono durante la traduzione della legislazione europea, in particolare di direttive e regolamenti, e analizzare i metodi di interpretazione che la Corte di Giustizia applica per superarli. Ci si concentrerà su un’analisi comparativa di un corpus di sentenze, identificando in esse alcune divergenze linguistiche tra le varie versioni e analizzandone la tipologia, le cause e i metodi di riconciliazione adoperati per risolverle.
Multilinguismo in Unione Europea. Principali difficoltà e strategie traduttive in materia di divergenze linguistiche.
BOSSO, VIRGINIA
2022/2023
Abstract
L’Unione Europea è oggi uno spazio senza frontiere, dentro al quale milioni di persone si possono muovere e incontrare in libertà, creando un melting pot di lingue, culture ed etnie. La coesistenza di molte lingue in Europa è, infatti, una parte importante del patrimonio comune dell’Unione Europea, che ha sempre considerato la sua diversità culturale e linguistica come uno dei punti cardine della sua essenza. Il riflesso di questa diversità si può ritrovare, infatti, nel multilinguismo, considerato come valore fondamentale dell’UE e riportato anche nel proprio motto: “Uniti nella diversità”. In questa Unione Europea multilingue le lingue ufficiali sono 24 e hanno tutte pari valore e dignità, il che ci pone davanti ad un’enorme sfida linguistica. Infatti, tutta la legislazione dell’Unione deve essere disponibile in ciascuna delle lingue ufficiali, la maggior parte delle riunioni è interpretata in tutte le lingue e i membri delle istituzioni possono utilizzare una qualsiasi di esse durante i loro interventi. Allo stesso modo, i cittadini dell’UE hanno il diritto di comunicare con le istituzioni europee in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali. Ma se da una parte il multilinguismo è un valore imprescindibile, dall’altra può porre gravi problemi dal punto di vista di giuridico, in quanto vi è l’impossibilità di avere un’unica base giuridica a cui far riferimento. Ci si può trovare quindi davanti a delle incongruenze nella legislazione e a casi di divergenze linguistiche nelle diverse versioni linguistiche dei documenti, che possono causare problemi di interpretazione. Tali problematiche sono affrontate e risolte dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, interprete ufficiale del diritto dell’Unione. Lo scopo di questa tesi è quindi quello di analizzare le divergenze che emergono durante la traduzione della legislazione europea, in particolare di direttive e regolamenti, e analizzare i metodi di interpretazione che la Corte di Giustizia applica per superarli. Ci si concentrerà su un’analisi comparativa di un corpus di sentenze, identificando in esse alcune divergenze linguistiche tra le varie versioni e analizzandone la tipologia, le cause e i metodi di riconciliazione adoperati per risolverle.File | Dimensione | Formato | |
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