Il lavoro si basa sul rilevamento geologico di dettaglio e stesura di una carta degli affioramenti finalizzata al completamento di una carta geologico-petrografica interpretativa alla scala 1:10.000. Lo studio petrografico, è stato eseguito sui campioni più rappresentativi riferiti a rocce plutoniche, filoni, miloniti a ridosso della Linea del Canavese e campioni della Zona Ivrea-Verbano. Analisi paleomagnetiche sono state effettuate su provini riferiti alla massa intrusiva ed ai filoni. Il Plutone di Miagliano è intruso nella Zona Ivrea-Verbano e si colloca in prossimità tra due importanti lineamenti tettonici; la linea del Canavese a NW e la Linea della Cremosina a S, SE. I contatti con la Zona Ivrea-Verbano, dove osservabili (l'area di rilevamento è coperta per il 90% da depositi quaternari) sono obliterati dalla tettonica fragile e solo raramente vengono preservate piccole porzioni in cui è possibile osservare l'originario contatto intrusivo netto e discordante. Il plutone è suddivisibile essenzialmente in due masse distinte: una principale, ed una minore con caratteristiche petrografiche differenti. La massa principale, presenta una natura concentrica con rocce via via più basiche dal nucleo verso la periferia. L'analisi petrografica ha evidenziato una mineralogia abbastanza monotona , con litotipi costituiti da Tonaliti e Gabbri. In particolare, una periferia di Gabbri ad Orneblenda e Biotite, un settore intermedio di Tonaliti a grana media tendente al minuto con locali intercalazioni di Tonalite a grana fine, ed un nucleo centrale di Leucotonalite a fenocristalli millimetrici di Orneblenda pecilitica con subordinata Biotite. La Zona Ivrea-Verbano a contatto con l'intrusivo risulta parzialmente iniettata e fortemente fratturata.Il rilevamento ha evidenziato la presenza di orizzonti di cumulo (flow layers) in particolare nelle vicinanze dei contatti tra la Tonalite a grana medio\minuta e la Leucotonalite a grana media. Tali strutture presentano un immersione di 330º e sono inclinate di circa 60º. Le analisi paleomagnetiche effettuate sui campioni di rocce plutoniche e sui filoni intrusi nella Zona Ivrea-Verbano riportano una direzione ed inclinazione del campo magnetico che sembra in accordo con una rotazione di circa 60º verso NW come evidenziato dai dati di terreno. Tale rotazione che ha coinvolto la zona Ivrea-Verbano, avvenuta apparentemente in senso opposto alla rotazione della zona Sesia Lanzo (verso SE) ha un'età di tetto di circa 33-30 Ma, età di raffreddamento della massa intrusiva. Dal rilevamento e dallo studio petrografico sono emerse evidenze di una tettonica attiva durante le fasi di raffreddamento del Plutone, con direzione concorde alla Linea del Canavese (N 40 E). Le evidenze strutturali mostrano come la massa plutonica principale sia nel settore meridionale dislocata preferenzialmente secondo un sistema con direzione N 70 - 80 E. Tale evidenze strutturali si sono attribuite ad una riattivazione della linea della Cremosina dopo il raffreddamento della massa intrusiva. Nella guida delle discontinuità hanno avuto importanza decisiva i contatti tra i differenti litotipi magmatici ed i contatti tra gli orizzonti di cumulo. La massa minore presenta essenzialmente due diversi litotipi;
studio geologico-petrografico del plutone di Miagliano (BI)
SOGNO FORTUNA, LORENZO
2008/2009
Abstract
Il lavoro si basa sul rilevamento geologico di dettaglio e stesura di una carta degli affioramenti finalizzata al completamento di una carta geologico-petrografica interpretativa alla scala 1:10.000. Lo studio petrografico, è stato eseguito sui campioni più rappresentativi riferiti a rocce plutoniche, filoni, miloniti a ridosso della Linea del Canavese e campioni della Zona Ivrea-Verbano. Analisi paleomagnetiche sono state effettuate su provini riferiti alla massa intrusiva ed ai filoni. Il Plutone di Miagliano è intruso nella Zona Ivrea-Verbano e si colloca in prossimità tra due importanti lineamenti tettonici; la linea del Canavese a NW e la Linea della Cremosina a S, SE. I contatti con la Zona Ivrea-Verbano, dove osservabili (l'area di rilevamento è coperta per il 90% da depositi quaternari) sono obliterati dalla tettonica fragile e solo raramente vengono preservate piccole porzioni in cui è possibile osservare l'originario contatto intrusivo netto e discordante. Il plutone è suddivisibile essenzialmente in due masse distinte: una principale, ed una minore con caratteristiche petrografiche differenti. La massa principale, presenta una natura concentrica con rocce via via più basiche dal nucleo verso la periferia. L'analisi petrografica ha evidenziato una mineralogia abbastanza monotona , con litotipi costituiti da Tonaliti e Gabbri. In particolare, una periferia di Gabbri ad Orneblenda e Biotite, un settore intermedio di Tonaliti a grana media tendente al minuto con locali intercalazioni di Tonalite a grana fine, ed un nucleo centrale di Leucotonalite a fenocristalli millimetrici di Orneblenda pecilitica con subordinata Biotite. La Zona Ivrea-Verbano a contatto con l'intrusivo risulta parzialmente iniettata e fortemente fratturata.Il rilevamento ha evidenziato la presenza di orizzonti di cumulo (flow layers) in particolare nelle vicinanze dei contatti tra la Tonalite a grana medio\minuta e la Leucotonalite a grana media. Tali strutture presentano un immersione di 330º e sono inclinate di circa 60º. Le analisi paleomagnetiche effettuate sui campioni di rocce plutoniche e sui filoni intrusi nella Zona Ivrea-Verbano riportano una direzione ed inclinazione del campo magnetico che sembra in accordo con una rotazione di circa 60º verso NW come evidenziato dai dati di terreno. Tale rotazione che ha coinvolto la zona Ivrea-Verbano, avvenuta apparentemente in senso opposto alla rotazione della zona Sesia Lanzo (verso SE) ha un'età di tetto di circa 33-30 Ma, età di raffreddamento della massa intrusiva. Dal rilevamento e dallo studio petrografico sono emerse evidenze di una tettonica attiva durante le fasi di raffreddamento del Plutone, con direzione concorde alla Linea del Canavese (N 40 E). Le evidenze strutturali mostrano come la massa plutonica principale sia nel settore meridionale dislocata preferenzialmente secondo un sistema con direzione N 70 - 80 E. Tale evidenze strutturali si sono attribuite ad una riattivazione della linea della Cremosina dopo il raffreddamento della massa intrusiva. Nella guida delle discontinuità hanno avuto importanza decisiva i contatti tra i differenti litotipi magmatici ed i contatti tra gli orizzonti di cumulo. La massa minore presenta essenzialmente due diversi litotipi;File | Dimensione | Formato | |
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