Many studies have confirmed that domestic dogs (Canis familiaris) have remarkable social and cognitive skills probably due to the thousands year cohabitation with our species and this has given the convergence of the communicative systems. It's also been reported that there are similar behaviours between dogs and children younger than three years old and this could be explained by the fact that the environment of the human infants is often shared by pet dogs in the house and they are exposed to the same human stimuli and maybe this gives the possibility to develop similar skills to respond to people behaviour. Recent researches have shown that some human communicative signals, like the eye contact and the infant direct speech, influence the social learning in children. The presence of these ostensive signals, that specify the addressee to whom the communication is addressed, makes it easy the acquisition of information but can also direct to a non correct interpretation of the situation and the children learn something wrong. Ever since Topál et al., (2008) have demonstrated that dogs also commit the same error in a communicative contest in which the gaze and the voice are used, the aim of this study is to investigate which aspect of the communication between human and dog is more important to influence the dogs' choices in a task and if the person identity (owner vs. stranger) influences the animal's choice. It was used the quantity food choice task utilized by Prato- Previde et al., (2008) but with some variations. 76 pet dogs were tested in three different conditions: 1)choice between two equally small quantities of food with the influence of a person, 2) free choice between a large and a small food quantity, 3) choice between a large and a small amount of food with the influence of a person. The sample was divided in five groups and each of them witnessed to a variation of the behaviour shown by the person: movement, movement and voice, movement and gaze, movement with voice and gaze displayed by the experimenter or by the owner. The comparison among the dogs' choices for each condition of the first four groups shows that at the basis of dog's behaviour there is not simply a mechanism of local enhancement, that's why they only follow the human movement, but dogs are sensitive to the gaze and the voice especially when they are combined with the movement in the complete procedure. Dogs tend to follow the human cue more often when the quantity of food is the same while, if it's different, they prefer the large quantity in spite of the influence of the person and independently from any signals shown. We obtain the same results for the group tested by the owner who influence the dogs more than the experimenter when there is the same quantity of food but not when the choice is counterproductive. With the owner, dogs choose the large quantity of food less often than in the independent choice situation; it does not happen with the experimenter. It has also been observed that dogs look more at the person when the quantity of food is the same than when the amount of food is different, but this difference disappeared with the group tested with all the communicative signals in which dogs look at the experimenter for the same time in both conditions. In general, this last procedure gets the animal attention much more confirming the dog's sensitivity for specific human communicative signals.
Diversi lavori hanno evidenziato che ci sono dei comportamenti simili tra il cane domestico e i bambini di età inferiore ai tre anni e questo può essere spiegato dal fatto che il loro ambiente sociale è spesso condiviso dal cane che vive in casa, che è pertanto esposto agli stessi stimoli umani, dando così l'occasione, forse, di sviluppare capacità simili in risposta al comportamento delle persone. Recenti ricerche hanno dimostrato che alcuni segnali comunicativi, come il contatto visivo e il tono di voce infantile, influenzano l'apprendimento sociale nei bambini. La presenza di questi stimoli chiarificatori, che specificano il destinatario al quale ci si rivolge, facilita l'acquisizione di informazioni, ma può anche portare in alcuni casi a una sbagliata interpretazione della situazione, al punto che i bambini imparano qualcosa che non è corretto. Dal momento che Topál et al. (2009) hanno dimostrato che anche i cani presentano la stessa tendenza a commettere un errore in un contesto comunicativo in cui si ricorre allo sguardo e alla voce, in questa ricerca si è voluto in primo luogo valutare quale aspetto della comunicazione tra cane e uomo sia più significativo nell'influenzare la scelta del cane in un compito e se, a parità di segnali emessi, l'identità della persona (proprietario vs. estraneo) sia un fattore che influenza la scelta dell'animale. Si è utilizzata una versione modificata del test di scelta tra quantità di cibo differenti utilizzato da Prato-Previde et al. (2008). Settantasei cani domestici sono stati testati in tre condizioni diverse: 1) scelta tra due quantità di cibo ugualmente piccole con influenza di una persona, 2) scelta libera tra tanto e poco cibo, 3) scelta tra tanto e poco cibo con influenza di una persona. Il campione è stato diviso in cinque gruppi a ciascuno dei quali è stata presentata una variante del comportamento esibito dalla persona: movimento, movimento e voce, movimento e sguardo, movimento con voce e sguardo eseguito dallo sperimentatore o dal padrone. Confrontando le scelte effettuate dai cani dei primi quattro gruppi per ciascuna condizione si è visto che alla base del comportamento dei cani non vi è semplicemente un meccanismo di local enhancement, per cui si limitano a seguire solo il movimento umano, ma che i cani sono sensibili allo sguardo e alla voce soprattutto se combinati con il movimento nella procedura completa. Si è visto che i cani tendono a seguire l'indicazione umana più spesso quando la quantità di cibo è la stessa, mentre se è diversa preferiscono il piatto più abbondante nonostante l'influenza della persona e indipendentemente dal segnale esibito. Quest'ultimo risultato vale anche per il gruppo testato dal proprietario, che esercita un' influenza maggiore sul cane rispetto all'estraneo quando c'è un'uguale quantità di cibo, ma non quando la scelta indicata è controproducente. Inoltre, con il padrone diminuisce la preferenza per il tanto rispetto alla condizione di scelta libera; con l'estraneo no. Si è visto anche che i cani guardano per più tempo la persona in presenza di quantità di cibo uguali rispetto a quando sono diverse, ma tale differenza scompare nel gruppo testato con tutti i comportamenti comunicativi insieme, in cui i cani guardano a lungo lo sperimentatore in entrambe le circostanze. In generale, è quest'ultima procedura quella che attira maggiormente l'attenzione degli animali confermando la sensibilità dei cani verso specifici segnali comunicativi umani.
Effetto di differenti segnali comunicativi umani sulle scelte del cane domestico (Canis familiaris)
MILETTO PETRAZZINI, MARIA ELENA
2008/2009
Abstract
Diversi lavori hanno evidenziato che ci sono dei comportamenti simili tra il cane domestico e i bambini di età inferiore ai tre anni e questo può essere spiegato dal fatto che il loro ambiente sociale è spesso condiviso dal cane che vive in casa, che è pertanto esposto agli stessi stimoli umani, dando così l'occasione, forse, di sviluppare capacità simili in risposta al comportamento delle persone. Recenti ricerche hanno dimostrato che alcuni segnali comunicativi, come il contatto visivo e il tono di voce infantile, influenzano l'apprendimento sociale nei bambini. La presenza di questi stimoli chiarificatori, che specificano il destinatario al quale ci si rivolge, facilita l'acquisizione di informazioni, ma può anche portare in alcuni casi a una sbagliata interpretazione della situazione, al punto che i bambini imparano qualcosa che non è corretto. Dal momento che Topál et al. (2009) hanno dimostrato che anche i cani presentano la stessa tendenza a commettere un errore in un contesto comunicativo in cui si ricorre allo sguardo e alla voce, in questa ricerca si è voluto in primo luogo valutare quale aspetto della comunicazione tra cane e uomo sia più significativo nell'influenzare la scelta del cane in un compito e se, a parità di segnali emessi, l'identità della persona (proprietario vs. estraneo) sia un fattore che influenza la scelta dell'animale. Si è utilizzata una versione modificata del test di scelta tra quantità di cibo differenti utilizzato da Prato-Previde et al. (2008). Settantasei cani domestici sono stati testati in tre condizioni diverse: 1) scelta tra due quantità di cibo ugualmente piccole con influenza di una persona, 2) scelta libera tra tanto e poco cibo, 3) scelta tra tanto e poco cibo con influenza di una persona. Il campione è stato diviso in cinque gruppi a ciascuno dei quali è stata presentata una variante del comportamento esibito dalla persona: movimento, movimento e voce, movimento e sguardo, movimento con voce e sguardo eseguito dallo sperimentatore o dal padrone. Confrontando le scelte effettuate dai cani dei primi quattro gruppi per ciascuna condizione si è visto che alla base del comportamento dei cani non vi è semplicemente un meccanismo di local enhancement, per cui si limitano a seguire solo il movimento umano, ma che i cani sono sensibili allo sguardo e alla voce soprattutto se combinati con il movimento nella procedura completa. Si è visto che i cani tendono a seguire l'indicazione umana più spesso quando la quantità di cibo è la stessa, mentre se è diversa preferiscono il piatto più abbondante nonostante l'influenza della persona e indipendentemente dal segnale esibito. Quest'ultimo risultato vale anche per il gruppo testato dal proprietario, che esercita un' influenza maggiore sul cane rispetto all'estraneo quando c'è un'uguale quantità di cibo, ma non quando la scelta indicata è controproducente. Inoltre, con il padrone diminuisce la preferenza per il tanto rispetto alla condizione di scelta libera; con l'estraneo no. Si è visto anche che i cani guardano per più tempo la persona in presenza di quantità di cibo uguali rispetto a quando sono diverse, ma tale differenza scompare nel gruppo testato con tutti i comportamenti comunicativi insieme, in cui i cani guardano a lungo lo sperimentatore in entrambe le circostanze. In generale, è quest'ultima procedura quella che attira maggiormente l'attenzione degli animali confermando la sensibilità dei cani verso specifici segnali comunicativi umani.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
335064_ostensivecommunicationm.elenadefinitivo.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.27 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.27 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/14724