Lo sviluppo rurale è oggi al centro dei dibattiti internazionali sullo sviluppo, soprattutto in termini di sfide e potenzialità che esso presenta per il Sud Globale, in cui il settore agricolo costituisce ancora la base di sostentamento per la maggior parte della popolazione e la povertà nelle aree rurali rimane elevata (Zamponi,2014). Le strategie di sviluppo rurale adottate dai differenti Stati hanno un forte legame con crescita economica, sicurezza alimentare e riduzione della povertà. In particolare, in Africa sub-sahariana il ripensamento delle strategie di sviluppo rurale diventa di fondamentale importanza se si considera che è nel continente africano che si concentra la maggior parte dei poveri, la cui economia è prioritariamente basata sull’agricoltura, sia di sussistenza che commerciale, e che il 63% della popolazione del continente è ancora rurale. Per approfondire tali tematiche questo elaborato ripercorre brevemente la storia dello sviluppo rurale, con un’analisi dal contesto europeo, passando per quello latino-americano ed africano, mettendo sotto la lente di ingrandimento i principali attori di questo processo: le organizzazioni contadine. I movimenti contadini, come evidenziato nella tesi, hanno spesso preso origine dai movimenti sociali, come i movimenti delle comunità indigene dell’America Latina, o dai movimenti indipendentisti come i movimenti sviluppatisi in Africa per contrastare la colonizzazione e avviare il processo di indipendenza e il post-colonialismo (Houtzager,2000). Le lotte politiche e sociali portate avanti da questi movimenti nel corso della storia hanno infatti evidenziato la necessità di istituire delle organizzazioni più formali e strutturate per meglio rappresentare i contadini. Lo scopo di questo lavoro è stato quindi quello di esplorare e analizzare se le federazioni nel Sud Globale possano fungere da strumento efficace per promuovere lo sviluppo rurale. Il caso studio preso in considerazione è stato quello dell’orticoltura periurbana e urbana di Niamey, capitale del Niger. In particolare, si è affrontato il tema di come la Federazione delle cooperative orticole del Niger (FCMN-NIYA) possa contribuire alla creazione di opportunità economiche sostenibili, migliorare l'accesso ai servizi di base, promuovere la partecipazione democratica e rafforzare la resilienza delle comunità rurali presenti nell’area.

Movimenti e federazioni contadine come promotori dello sviluppo rurale in Africa occidentale: il caso studio degli orti urbani e periurbani a Niamey (Niger)

DI STEFANO, ENRICO
2022/2023

Abstract

Lo sviluppo rurale è oggi al centro dei dibattiti internazionali sullo sviluppo, soprattutto in termini di sfide e potenzialità che esso presenta per il Sud Globale, in cui il settore agricolo costituisce ancora la base di sostentamento per la maggior parte della popolazione e la povertà nelle aree rurali rimane elevata (Zamponi,2014). Le strategie di sviluppo rurale adottate dai differenti Stati hanno un forte legame con crescita economica, sicurezza alimentare e riduzione della povertà. In particolare, in Africa sub-sahariana il ripensamento delle strategie di sviluppo rurale diventa di fondamentale importanza se si considera che è nel continente africano che si concentra la maggior parte dei poveri, la cui economia è prioritariamente basata sull’agricoltura, sia di sussistenza che commerciale, e che il 63% della popolazione del continente è ancora rurale. Per approfondire tali tematiche questo elaborato ripercorre brevemente la storia dello sviluppo rurale, con un’analisi dal contesto europeo, passando per quello latino-americano ed africano, mettendo sotto la lente di ingrandimento i principali attori di questo processo: le organizzazioni contadine. I movimenti contadini, come evidenziato nella tesi, hanno spesso preso origine dai movimenti sociali, come i movimenti delle comunità indigene dell’America Latina, o dai movimenti indipendentisti come i movimenti sviluppatisi in Africa per contrastare la colonizzazione e avviare il processo di indipendenza e il post-colonialismo (Houtzager,2000). Le lotte politiche e sociali portate avanti da questi movimenti nel corso della storia hanno infatti evidenziato la necessità di istituire delle organizzazioni più formali e strutturate per meglio rappresentare i contadini. Lo scopo di questo lavoro è stato quindi quello di esplorare e analizzare se le federazioni nel Sud Globale possano fungere da strumento efficace per promuovere lo sviluppo rurale. Il caso studio preso in considerazione è stato quello dell’orticoltura periurbana e urbana di Niamey, capitale del Niger. In particolare, si è affrontato il tema di come la Federazione delle cooperative orticole del Niger (FCMN-NIYA) possa contribuire alla creazione di opportunità economiche sostenibili, migliorare l'accesso ai servizi di base, promuovere la partecipazione democratica e rafforzare la resilienza delle comunità rurali presenti nell’area.
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