Nel calcio ogni ruolo è caratterizzato da un modello prestativo diverso. In particolare il ruolo del portiere presenta compiti e caratteristiche differenti rispetto agli ulteriori dieci giocatori in campo. Solo negli ultimi anni, in coincidenza con l’evoluzione del ruolo, da statico a più dinamico, la letteratura scientifica si è interessata a questo atleta ed alle sue prestazioni sportive, per cui molteplici sono oggi gli articoli specifici e di riferimento. Tra i numerosi gesti tecnici contenuti nel modello prestativo del portiere il più allenato, studiato e commentato è il tuffo, tanto da interessarne anche la biomeccanica, al fine di migliorarne, anche attraverso lo studio del movimento e della specifica azione motoria, l’efficienza ed efficacia. L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare la gestualità del tuffo su distanze lunghe utilizzando il cosiddetto passo accostato o passetto e spinta, con lo scopo di ricercare differenze biomeccaniche nei vari campionati giovanili. Più nello specifico, lo scopo del seguente lavoro è quello di verificare e ricercare se sussistono differenze significative nella tecnica del gesto esaminato tra gli estremi difensori appartenenti al gruppo élite (partecipanti ad un campionato nazionale) e sub-élite (partecipanti ad un campionato provinciale o regionale). Sono stati studiati e messi in relazione tre categorie di atleti differenti: Under 15, Under 17, Under 19, per un totale di 28 ragazzi, 14 élite e 14 sub-élite. Attraverso l’utilizzo di uno smartphone Apple iPhone 12 mini, di uno smartphone Apple iPhone 8, di una video camera GoPro Hero 12 Black e di marker è stata effettuata un’analisi biomeccanica dei portieri in questione. Sono state studiate le ampiezze articolari di entrambe le ginocchia, sia omolaterale che controlaterale al tuffo, e la distanza della stance (tra malleolo interno del piede destro e sinistro) durante quattro tipologie di tuffo: alta a dx, alta a sx, bassa a dx e bassa a sx. Per ogni tipologia di tuffo sono stati effettuati cinque tiri, identificando e tenendo in considerazione i tuffi con esito positivo (parata) e quelli con esito negativo (goal). Sono stati eseguiti tre tipi di analisi statistiche differenti, ognuna con uno scopo ben preciso: • La prima volta ad indagare differenze significative tra élite e sub-élite, suddivisi per categorie d’età; • La seconda con lo scopo di indagare la presenza di differenze all’interno di uno stesso macrogruppo élite o sub-élite, suddiviso sempre per categorie d’età, ricercando significatività tra i tiri terminati con goal o con parata del portiere; • La terza analisi per ricercare delle differenze all’interno di una stessa categoria di livello competitivo élite o sub-élite tra tutte le varie categorie di età. Effettuando le tre diverse analisi statistiche è stato osservato un livello di significatività per quanto riguarda le differenze di ampiezza del ginocchio sia omolaterale che controlaterale e della stance tra élite e sub-élite di qualsiasi fascia d’età. È stato osservato, inoltre, per quanto riguarda le categorie U15 e U17 che una minore ampiezza del ginocchio omolaterale al tuffo ed una maggiore ampiezza del ginocchio della gamba controlaterale può fare la differenza tra goal subito o parata.

Biomeccanica del portiere: differenze tra élite e sub-élite nel calcio giovanile

LI VOLSI, DAMIANO
2023/2024

Abstract

Nel calcio ogni ruolo è caratterizzato da un modello prestativo diverso. In particolare il ruolo del portiere presenta compiti e caratteristiche differenti rispetto agli ulteriori dieci giocatori in campo. Solo negli ultimi anni, in coincidenza con l’evoluzione del ruolo, da statico a più dinamico, la letteratura scientifica si è interessata a questo atleta ed alle sue prestazioni sportive, per cui molteplici sono oggi gli articoli specifici e di riferimento. Tra i numerosi gesti tecnici contenuti nel modello prestativo del portiere il più allenato, studiato e commentato è il tuffo, tanto da interessarne anche la biomeccanica, al fine di migliorarne, anche attraverso lo studio del movimento e della specifica azione motoria, l’efficienza ed efficacia. L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare la gestualità del tuffo su distanze lunghe utilizzando il cosiddetto passo accostato o passetto e spinta, con lo scopo di ricercare differenze biomeccaniche nei vari campionati giovanili. Più nello specifico, lo scopo del seguente lavoro è quello di verificare e ricercare se sussistono differenze significative nella tecnica del gesto esaminato tra gli estremi difensori appartenenti al gruppo élite (partecipanti ad un campionato nazionale) e sub-élite (partecipanti ad un campionato provinciale o regionale). Sono stati studiati e messi in relazione tre categorie di atleti differenti: Under 15, Under 17, Under 19, per un totale di 28 ragazzi, 14 élite e 14 sub-élite. Attraverso l’utilizzo di uno smartphone Apple iPhone 12 mini, di uno smartphone Apple iPhone 8, di una video camera GoPro Hero 12 Black e di marker è stata effettuata un’analisi biomeccanica dei portieri in questione. Sono state studiate le ampiezze articolari di entrambe le ginocchia, sia omolaterale che controlaterale al tuffo, e la distanza della stance (tra malleolo interno del piede destro e sinistro) durante quattro tipologie di tuffo: alta a dx, alta a sx, bassa a dx e bassa a sx. Per ogni tipologia di tuffo sono stati effettuati cinque tiri, identificando e tenendo in considerazione i tuffi con esito positivo (parata) e quelli con esito negativo (goal). Sono stati eseguiti tre tipi di analisi statistiche differenti, ognuna con uno scopo ben preciso: • La prima volta ad indagare differenze significative tra élite e sub-élite, suddivisi per categorie d’età; • La seconda con lo scopo di indagare la presenza di differenze all’interno di uno stesso macrogruppo élite o sub-élite, suddiviso sempre per categorie d’età, ricercando significatività tra i tiri terminati con goal o con parata del portiere; • La terza analisi per ricercare delle differenze all’interno di una stessa categoria di livello competitivo élite o sub-élite tra tutte le varie categorie di età. Effettuando le tre diverse analisi statistiche è stato osservato un livello di significatività per quanto riguarda le differenze di ampiezza del ginocchio sia omolaterale che controlaterale e della stance tra élite e sub-élite di qualsiasi fascia d’età. È stato osservato, inoltre, per quanto riguarda le categorie U15 e U17 che una minore ampiezza del ginocchio omolaterale al tuffo ed una maggiore ampiezza del ginocchio della gamba controlaterale può fare la differenza tra goal subito o parata.
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