Embodied cognition: esplorazione del legame tra identità di genere, esperienza corporea e processi cognitivi

The purpose of this work is to demonstrate that the body and the resulting experience inevitably influence the construction of cognitive processes, perception, and individual identity. In particular, by arguing against both the dualistic mind-body approach and the classical cognitive theory of the computational mind, our aim is to show that every form of cognition is necessarily embodied, and that experience also varies based on gender identity. The primary objective is to analyze the presence of embodied experiences related to gender perception and social attribution. Drawing from both philosophy of mind and cultural studies concerning the embodiment of gender and the oppression of bodies, and citing experimental studies in the medical-psychological field, we investigate how possessing a female or male body influences major cognitive processes and self-construction. Emphasis is primarily placed on the pre-reflective level of motor behavior and the sense of agency and how they are linked to the internalization of gender norms. Most of the studies reviewed indeed find a significant influence of experiences related to one's own gendered and gendered body on the formation and construction of one's identity. Another fascinating point to consider is the theory of the cyborg body, which provides insight into the future by offering a broader perspective on the framing of the socio-bio-technological body.

Lo scopo di questo elaborato è quello di dimostrare che il corpo e l’esperienza che ne deriva influenzano inevitabilmente la costruzione dei processi cognitivi, della percezione e dell’identità dell’individuo; in particolare, argomentando sia contro l’approccio dualistico mente-corpo sia contro la teoria cognitivista classica della mente computazionale, ci interessa dimostrare che ogni forma di cognizione è necessariamente incorporata, e che l’esperienza differisce anche sulla base dell’appartenenza di genere. L’obiettivo primario è analizzare la presenza di esperienze incorporate dovute alla percezione e all’attribuzione sociale del genere. Affiancando la filosofia della mente e i cultural studies, riguardanti l’embodizzazione del genere e l’oppressione dei corpi, e citando anche studi sperimentali di ambito medico-psicologico, viene indagato quanto il possesso di un corpo femminile o maschile influenzi i principali processi cognitivi e la costruzione del sé; l’accento viene primariamente posto sul livello pre-riflessivo del comportamento motorio e del senso di agency e di quanto questi siano legati all’interiorizzazione delle norme di genere. La maggior parte degli studi presi in rassegna riscontra infatti una rilevante influenza delle esperienze del proprio corpo come sessuato e “genderizzato” sulla formazione e costruzione della propria identità. Un ulteriore spunto particolarmente interessante da prendere in considerazione è infine quello della teoria del corpo cyborg, che offre uno squarcio sul futuro fornendo una visione più ampia sull’inquadramento del corpo socio-bio-tecnologico.