Lo scopo del presente elaborato è quello di descrivere la complessa disciplina del lavoro penitenziario risultante dalle modifiche apportate con la recente riforma del 2018, letta alla luce dell’importante ruolo risocializzante e potenzialmente preventivo in termini di ricaduta criminale riconosciuto al lavoro stesso. Il primo capitolo, dopo un’introduzione sulle finalità della pena, si focalizzerà sul finalismo rieducativo in relazione ad ognuno dei tre momenti fondamentali del fenomeno sanzionatorio: previsione astratta, irrogazione in concreto ed esecuzione della pena. Verranno poi descritti i passaggi salienti che hanno orientato l’elaborazione dell’attuale ordinamento penitenziario, con particolare attenzione al ruolo del trattamento rieducativo individualizzato quale elemento qualificante la riforma del 1975. Nel secondo capitolo verrà messa in luce l’importanza e la complessità dell’istituto del lavoro penitenziario, tramite l’analisi delle diverse forme di lavoro previste dall’ordinamento, della loro organizzazione, delle modalità di assegnazione e della remunerazione, nel progressivo passaggio da una visione del lavoro come obbligatorio e afflittivo alla sua identificazione quale opportunità con carattere risocializzante. Il capitolo si concluderà con una breve analisi delle statistiche pubblicate dal Ministero della Giustizia riguardanti il numero dei detenuti lavoranti negli istituti penitenziari italiani e la loro distribuzione in base al tipo di datore di lavoro e di attività svolta. Infine, nel terzo capitolo, verrà discusso l’importante ruolo preventivo che il lavoro penitenziario svolge rispetto alla commissione di futuri reati, fungendo da “antidoto” alla recidiva.

IL LAVORO PENITENZIARIO TRA PROMOZIONE DEL REINSERIMENTO SOCIALE E TUTELA DELLA DIGNITA' UMANA

CASAMENTI, MARY
2022/2023

Abstract

Lo scopo del presente elaborato è quello di descrivere la complessa disciplina del lavoro penitenziario risultante dalle modifiche apportate con la recente riforma del 2018, letta alla luce dell’importante ruolo risocializzante e potenzialmente preventivo in termini di ricaduta criminale riconosciuto al lavoro stesso. Il primo capitolo, dopo un’introduzione sulle finalità della pena, si focalizzerà sul finalismo rieducativo in relazione ad ognuno dei tre momenti fondamentali del fenomeno sanzionatorio: previsione astratta, irrogazione in concreto ed esecuzione della pena. Verranno poi descritti i passaggi salienti che hanno orientato l’elaborazione dell’attuale ordinamento penitenziario, con particolare attenzione al ruolo del trattamento rieducativo individualizzato quale elemento qualificante la riforma del 1975. Nel secondo capitolo verrà messa in luce l’importanza e la complessità dell’istituto del lavoro penitenziario, tramite l’analisi delle diverse forme di lavoro previste dall’ordinamento, della loro organizzazione, delle modalità di assegnazione e della remunerazione, nel progressivo passaggio da una visione del lavoro come obbligatorio e afflittivo alla sua identificazione quale opportunità con carattere risocializzante. Il capitolo si concluderà con una breve analisi delle statistiche pubblicate dal Ministero della Giustizia riguardanti il numero dei detenuti lavoranti negli istituti penitenziari italiani e la loro distribuzione in base al tipo di datore di lavoro e di attività svolta. Infine, nel terzo capitolo, verrà discusso l’importante ruolo preventivo che il lavoro penitenziario svolge rispetto alla commissione di futuri reati, fungendo da “antidoto” alla recidiva.
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