The aim of this dissertation is to expound on the relationship between "Jane Eyre" and Margot Livesey's novel "The Flight of Gemma Hardy". This will be accomplished by applying a postcolonial approach to the Scottish context. In fact, although it has never been ufficially declared a colony, Scottish history shows various analogies with the oppressed existence, experience by British ex-colonies. Such analysis will be followed by a proposal for the translation of part of the novel. The first chapter, after a brief digression of the author's biography and her approach to literature, will provide the plot of the novel and will point out the main themes that link "The Flight of Gemma Hardy" with Livesey's previous works, specifically "Eva Moves the Furniture" and "The House on Fortune Street". The second chapter will discuss the importance of the English literary canon during the colonisation process, as a means of oppression and re-education, and the subversive potential of writing back performed by postcolonial writers, exemplified by a brief commentary of Jean Rhys's "Wide Sargasso Sea". Such a theoretical background provides the foundation for the analysis of "The Flight of Gemma Hardy" as a retelling. This analysis will highlight similarities and differences between this novel and the Victorian classic, both in the plot and in the feminist purpose. Then, it will identify some aspects, taken from the Scottish history, that support the postcolonial interpretation and will list some points in the novel reflecting the problematic relationship between Scotland and England. The third chapter is devoted to the translation from English into Italian of three chapters of the book, namely chapter one, twenty-eight, and twenty-nine, which has been selected according to their proximity to Brontë's work and the presence of elements peculiar to Scotland, both from the linguistic and cultural point of view. Finally, the fourth chapter will discuss technical aspects and issues faced while translating, from mere grammatical matters to culturemes and idioms. The last section of this chapter will focus on explicit and implicit quotations from "Jane Eyre": in such cases the text is translated taking into consideration different Italian editions of "Jane Eyre". The traslantion is performed by assuming, as much as possible, the foreignising approach, theorised by Lawrence Venuti in order to limit the violence inherent in the translating process.
Nella presente tesi si esplorerà il rapporto tra "Jane Eyre" e il romanzo "The Flight of Gemma Hardy" di Margot Livesey, applicando una chiave di lettura postcoloniale al contesto della Scozia che, pur non essendo mai stata ufficialmente una colonia, ha una storia che mostra numerose analogie con l'esperienza di sottomissione vissuta dalle ex-colonie britanniche. L'analisi sarà seguita da una proposta di traduzione di una parte dell'opera. Nel primo capitolo, dopo un breve excursus sulla biografia dell'autrice e sul suo approccio alla letteratura, si fornirà un riassunto del libro e si individueranno i temi che lo connettono alla produzione precedente di Livesey, in particolare ai romanzi "Eva Moves the Furniture" e "The House on Fortune Street". Nel secondo capitolo, si discuterà della centralità del canone letterario inglese nel processo di colonizzazione, come strumento di sottomissione e rieducazione, e del potenziale sovversivo del writing back da parte degli scrittori postcoloniali, esemplificato attraverso una breve analisi di "Wide Sargasso Sea" di Jean Rhys. Questo inquadramento teorico servirà come base per indagare "The Flight of Gemma Hardy" in quanto riscrittura, evidenziando similitudini e differenze con il classico vittoriano, sia dal punto di vista della trama sia del messaggio femminista. In seguito, si esporranno gli aspetti che giustificano l'interpretazione postcoloniale, alla luce dei quali, si elencheranno gli elementi all'interno del romanzo che riflettono la dinamica problematica tra Scozia e Inghilterra. Il terzo capitolo è dedicato alla traduzione verso l'italiano dei capitoli uno, ventotto e ventinove, la cui scelta si è basata su due criteri: la vicinanza al testo di Brontë e la presenza di elementi riconducibili alla Scozia, sia dal punto di vista linguistico sia culturale. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, si discuteranno aspetti e problematiche incontrati durante la traduzione, dalle questioni più prettamente grammaticali, arrivando fino alla gestione di culturemi e espressioni idiomatiche; infine, si presterà particolare attenzione alle citazioni, più o meno dirette, da "Jane Eyre", la traduzione delle quali terrà in considerazione le varie edizioni italiane del classico. La traduzione si è svolta per quanto possibile nel rispetto delle peculiarità del testo originale, abbracciando l'approccio straniante, teorizzato da Lawrence Venuti per ovviare alla violenza insita nel processo traduttivo.
Tradurre una Jane Eyre scozzese: "The Flight of Gemma Hardy" di Margot Livesey
PESENTI, SARA
2018/2019
Abstract
Nella presente tesi si esplorerà il rapporto tra "Jane Eyre" e il romanzo "The Flight of Gemma Hardy" di Margot Livesey, applicando una chiave di lettura postcoloniale al contesto della Scozia che, pur non essendo mai stata ufficialmente una colonia, ha una storia che mostra numerose analogie con l'esperienza di sottomissione vissuta dalle ex-colonie britanniche. L'analisi sarà seguita da una proposta di traduzione di una parte dell'opera. Nel primo capitolo, dopo un breve excursus sulla biografia dell'autrice e sul suo approccio alla letteratura, si fornirà un riassunto del libro e si individueranno i temi che lo connettono alla produzione precedente di Livesey, in particolare ai romanzi "Eva Moves the Furniture" e "The House on Fortune Street". Nel secondo capitolo, si discuterà della centralità del canone letterario inglese nel processo di colonizzazione, come strumento di sottomissione e rieducazione, e del potenziale sovversivo del writing back da parte degli scrittori postcoloniali, esemplificato attraverso una breve analisi di "Wide Sargasso Sea" di Jean Rhys. Questo inquadramento teorico servirà come base per indagare "The Flight of Gemma Hardy" in quanto riscrittura, evidenziando similitudini e differenze con il classico vittoriano, sia dal punto di vista della trama sia del messaggio femminista. In seguito, si esporranno gli aspetti che giustificano l'interpretazione postcoloniale, alla luce dei quali, si elencheranno gli elementi all'interno del romanzo che riflettono la dinamica problematica tra Scozia e Inghilterra. Il terzo capitolo è dedicato alla traduzione verso l'italiano dei capitoli uno, ventotto e ventinove, la cui scelta si è basata su due criteri: la vicinanza al testo di Brontë e la presenza di elementi riconducibili alla Scozia, sia dal punto di vista linguistico sia culturale. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, si discuteranno aspetti e problematiche incontrati durante la traduzione, dalle questioni più prettamente grammaticali, arrivando fino alla gestione di culturemi e espressioni idiomatiche; infine, si presterà particolare attenzione alle citazioni, più o meno dirette, da "Jane Eyre", la traduzione delle quali terrà in considerazione le varie edizioni italiane del classico. La traduzione si è svolta per quanto possibile nel rispetto delle peculiarità del testo originale, abbracciando l'approccio straniante, teorizzato da Lawrence Venuti per ovviare alla violenza insita nel processo traduttivo.File | Dimensione | Formato | |
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