A causa del cambiamento climatico accelerato dagli impatti antropici, i periodi estremi sono sempre più frequenti, tra cui, i lunghi periodi di carenza idrica. Questo modifica e impatta gravemente gli ecosistemi fluviali alpini, che di anno in anno si ritrovano con portate d’acqua sempre più esigue. La riduzione idrica ha un impatto importante sui servizi ecosistemici che ci offre il fiume, tra cui l’uso di un’acqua di buona qualità che può essere impiegata per scopi civili, attraverso processi di depurazione. Questi ultimi quando la portata del corpo idrico ricevente l’affluente dello scarico del depuratore è ridotta, il funzionamento dell’impianto risulta non essere performante, determinando così un impatto sul fiume stesso. Tali modifiche inducono a profondi cambiamenti sulla struttura delle comunità faunistiche e floristiche fluviali, che nel campo del biomonitoraggio, possono fornire importati informazioni sullo stato di conservazione di questi ecosistemi. Nel presente studio a valle di queste problematiche ci si è posto l’obiettivo di valutare l’effetto del depuratore su fiumi di origine alpina che si trovano in condizioni di stress idrico. A tal scopo sono stati presi in considerazione tre depuratori di acque reflue civili e industriali che influenzano tre corpi idrici di origina alpina nella provincia di Torino, tra cui: il depuratore del Gruppo Smat ubicato nel comune di Nole sul Fiume Stura di Lanzo, il depuratore della Cartiera Giacosa ubicato nel comune di Front sul Torrente Malone e infine il depuratore di ACEA ubicato nel comune di Torre Pellice sul Torrente Pellice. Per ogni depuratore sono stati prelevati mensilmente 10 campioni di macrobenthos, 5 a monte del depuratore e 5 a valle del depuratore per l’intera durata del periodo studiato: gennaio 2022- dicembre 2022, per un totale di 12 campagne di monitoraggio. Ci si aspetta quindi di trovare delle differenze nette nelle comunità macrobentoniche tra monte e valle con organismi maggiormente sensibili e poco tolleranti, a monte, mentre comunità omogenizzata e con macroinvertebrati più tolleranti a valle. Inoltre, ipotizziamo che tali differenze vengono accentuate al diminuire della portata dell’acqua.
Effetto dello scarico dei depuratori sui fiumi di origine alpina in carenza idrica: Stura di Lanzo, Malone e Pellice, e il conseguente cambiamento delle comunità macrobentoniche.
FERRATI, FILIPPO
2022/2023
Abstract
A causa del cambiamento climatico accelerato dagli impatti antropici, i periodi estremi sono sempre più frequenti, tra cui, i lunghi periodi di carenza idrica. Questo modifica e impatta gravemente gli ecosistemi fluviali alpini, che di anno in anno si ritrovano con portate d’acqua sempre più esigue. La riduzione idrica ha un impatto importante sui servizi ecosistemici che ci offre il fiume, tra cui l’uso di un’acqua di buona qualità che può essere impiegata per scopi civili, attraverso processi di depurazione. Questi ultimi quando la portata del corpo idrico ricevente l’affluente dello scarico del depuratore è ridotta, il funzionamento dell’impianto risulta non essere performante, determinando così un impatto sul fiume stesso. Tali modifiche inducono a profondi cambiamenti sulla struttura delle comunità faunistiche e floristiche fluviali, che nel campo del biomonitoraggio, possono fornire importati informazioni sullo stato di conservazione di questi ecosistemi. Nel presente studio a valle di queste problematiche ci si è posto l’obiettivo di valutare l’effetto del depuratore su fiumi di origine alpina che si trovano in condizioni di stress idrico. A tal scopo sono stati presi in considerazione tre depuratori di acque reflue civili e industriali che influenzano tre corpi idrici di origina alpina nella provincia di Torino, tra cui: il depuratore del Gruppo Smat ubicato nel comune di Nole sul Fiume Stura di Lanzo, il depuratore della Cartiera Giacosa ubicato nel comune di Front sul Torrente Malone e infine il depuratore di ACEA ubicato nel comune di Torre Pellice sul Torrente Pellice. Per ogni depuratore sono stati prelevati mensilmente 10 campioni di macrobenthos, 5 a monte del depuratore e 5 a valle del depuratore per l’intera durata del periodo studiato: gennaio 2022- dicembre 2022, per un totale di 12 campagne di monitoraggio. Ci si aspetta quindi di trovare delle differenze nette nelle comunità macrobentoniche tra monte e valle con organismi maggiormente sensibili e poco tolleranti, a monte, mentre comunità omogenizzata e con macroinvertebrati più tolleranti a valle. Inoltre, ipotizziamo che tali differenze vengono accentuate al diminuire della portata dell’acqua.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/146926