Magia e astrologia in alcune opere filosofiche di Marsilio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola ​

In this thesis I will try, through the analysis of several significant passages taken from the works of Marsilio Ficino (1433 – 1499 CE) and Giovanni Pico della Mirandola (1463 – 1494 CE), to trace some of the main themes that allow us to deduce the specific conceptions of magic by the aforementioned authors. In particular, we will try to underline the connection with some works of magical-astrological and theological-philosophical nature that Ficino and Pico used as sources of inspiration in the writing of their works. Among them, those on which we will focus most carefully are the book of Picatrix, the De radiis and some dialogues of the Corpus hermeticum. Furthermore works of Platonic and Neoplatonic derivation, other of kabbalistic inspiration and those of the medieval logician and philosopher Ramon Llull (1232 – 1315 CE) will also be recalled in connection with the aforementioned philosophers. Although each of these would deserve a separate treatment, the limits of the present research require us to address these texts only in connection with what Ficino and Pico themselves reported in their works, in the context of the Hermetic rebirth of the 15th and 16th centuries and the general themes of Renaissance philosophy. Passages taken from the major works of Ficino and Pico will be analyzed and compared not only with the ancient and medieval sources that the two philosophers used, but also between them, in an attempt to detect individual peculiarities, dissonances and divergences well-conscious of the common vein that fueled their thinking. Furthermore, in an attempt to provide a solid theoretical basis for our research, we will not fail to resort to the authoritative interpretations of the major authors, more or less recent, who were interested in the theme of magic, in general, and Renaissance magic specifically, resorting mostly to works of an anthropological and philosophical-theoretical nature. ​

Nel presente elaborato si cercherà, tramite l’analisi di alcuni passi significativi tratti dalle opere di Marsilio Ficino (1433 – 1499 e.v.) e Giovanni Pico della Mirandola (1463 – 1494 e.v.), di rintracciare i principali temi che permettono di desumere le specifiche concezioni di magia dei succitati autori. In particolare, si cercherà di sottolineare il nesso con alcune opere di carattere magico-astrologico e teologico-filosofico che Ficino e Pico utilizzarono come fonti di ispirazione nella stesura delle loro opere. Fra di esse quelle su cui ci si soffermerà con maggiore attenzione saranno rappresentate dal libro di Picatrix, il De radiis e alcuni dialoghi del Corpus hermeticum. Inoltre, opere di derivazione platonica e neoplatonica, altre di ispirazione cabalistica e quelle del logico e filosofo medievale Raimondo Lullo (1232 – 1315 e.v.) saranno richiamate in collegamento con i succitati filosofi. Sebbene ognuna di queste meriterebbe una trattazione a sé, i limiti della presente ricerca impongono di affrontare tali testi soltanto in collegamento con quanto riportato da Ficino e Pico stessi nelle loro opere, nel quadro della rinascita ermetica dei secoli XV e XVI e dei temi generali della Filosofia rinascimentale. Passi tratti dalle maggiori opere di Ficino e Pico verranno analizzati e messi a confronto non soltanto con le fonti antiche e medievali di cui i due filosofi si servirono, ma anche fra di essi, nel tentativo di rilevare peculiarità individuali, dissonanze e divergenze, ben consci della comune vena che alimentò il loro pensiero. Nel tentativo di fornire una solida base teorica alla nostra ricerca, inoltre, non si tralascerà di ricorrere alle autorevoli interpretazioni dei maggiori autori, più o meno recenti, che si interessarono al tema della magia, in generale, e di quella rinascimentale nello specifico, ricorrendo maggiormente ad opere di carattere antropologico e filosofico-teoretico. ​