Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Art. 3, Costituzione della Repubblica italiana L’obiettivo di questa ricerca è quello di articolare una riflessione sulle eventuali omissioni, lacune e discriminazioni nel panorama educativo nel mettere in atto quel percorso virtuoso che dovrebbe favorire il pieno sviluppo della persona, al di la delle proprie scelte religiose. Questo lavoro nasce da riflessioni sull’insegnamento della Religione cattolica oggi. Lo sfondo dove collocare questo studio è la scuola, in particolare la scuola primaria. All’interno di questo spazio, infatti, possiamo considerare l’insegnamento della religione cattolica come un test per misurare la capacità di gestione della diversità e della laicità nel nostro paese. L’odierna multiformità, con la quale le problematiche della diversità si manifestano nelle classi, infatti, impone alla scuola un cambiamento. La qualità della scuola si misura nella sua capacità di sviluppare processi inclusivi di apprendimento, offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno. La domanda di ricerca da cui muove questo studio ha l’obiettivo di far emergere eventuali discriminazioni che vengono messe in atto all’interno della scuola italiana durante l’ora di insegnamento della religione cattolica. Domanda di ricerca C’è una tendenza da parte dello stato a far sì che le istituzioni scolastiche indirizzino le famiglie, in modo più o meno esplicito, nello scegliere di far frequentare ai propri figli l’ora di religione cattolica? Tenendo “nascosta” la possibilità di effettuare una scelta alternativa, vi è la possibilità che alcune famiglie scelgano di far fare religione ai propri figli in modo più o meno inconsapevole, a prescindere dalle proprie convinzioni religiose? Affinché una domanda di ricerca così definita possa giustificare l’impegno, di norma oneroso, di una ricerca qualitativa, occorre poter riconoscere alla risposta attesa un valore di rilevanza teoretico o pragmatico (Marshall e Rossman 1999, 34 ss.). La rilevanza teorica di una ricerca attiene alla capacità dei risultati prima attesi, poi conseguiti, di offrire un contributo alla conoscenza dei fenomeni sociali. Nel mio lavoro la domanda di ricerca ha come obiettivo quello di mettere in luce le eventuali ingiustizie che lo stato compie relativamente alla possibilità di scelta di non frequentare le ore di religione cattolica a scuola. La scelta di non frequentare l’insegnamento della religione cattolica, infatti, non deve dare luogo ad alcuna forma di discriminazione. La rilevanza pragmatica di una domanda attiene alla capacità della risposta che ci si attende di orientare la soluzione, anche solo la più efficace, messa in forma di un problema sociale. La rilevanza pragmatica nella mia ricerca si compie nel riconoscere come questa forma di ingiustizia prima evidenziata porterebbe al riconoscimento di un problema sociale che si verifica all’interno delle classi della scuola italiana. La tecnica di ricerca qualitativa utilizzata per poter rispondere alla domanda di ricerca è quella dell’intervista discorsiva. ​

Finché religione non vi separi: distanze e incomprensioni nel rapporto tra l’insegnamento della religione cattolica e quello della materia alternativa nella scuola primaria. ​

BUA, MARIA CHIARA
2022/2023

Abstract

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Art. 3, Costituzione della Repubblica italiana L’obiettivo di questa ricerca è quello di articolare una riflessione sulle eventuali omissioni, lacune e discriminazioni nel panorama educativo nel mettere in atto quel percorso virtuoso che dovrebbe favorire il pieno sviluppo della persona, al di la delle proprie scelte religiose. Questo lavoro nasce da riflessioni sull’insegnamento della Religione cattolica oggi. Lo sfondo dove collocare questo studio è la scuola, in particolare la scuola primaria. All’interno di questo spazio, infatti, possiamo considerare l’insegnamento della religione cattolica come un test per misurare la capacità di gestione della diversità e della laicità nel nostro paese. L’odierna multiformità, con la quale le problematiche della diversità si manifestano nelle classi, infatti, impone alla scuola un cambiamento. La qualità della scuola si misura nella sua capacità di sviluppare processi inclusivi di apprendimento, offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno. La domanda di ricerca da cui muove questo studio ha l’obiettivo di far emergere eventuali discriminazioni che vengono messe in atto all’interno della scuola italiana durante l’ora di insegnamento della religione cattolica. Domanda di ricerca C’è una tendenza da parte dello stato a far sì che le istituzioni scolastiche indirizzino le famiglie, in modo più o meno esplicito, nello scegliere di far frequentare ai propri figli l’ora di religione cattolica? Tenendo “nascosta” la possibilità di effettuare una scelta alternativa, vi è la possibilità che alcune famiglie scelgano di far fare religione ai propri figli in modo più o meno inconsapevole, a prescindere dalle proprie convinzioni religiose? Affinché una domanda di ricerca così definita possa giustificare l’impegno, di norma oneroso, di una ricerca qualitativa, occorre poter riconoscere alla risposta attesa un valore di rilevanza teoretico o pragmatico (Marshall e Rossman 1999, 34 ss.). La rilevanza teorica di una ricerca attiene alla capacità dei risultati prima attesi, poi conseguiti, di offrire un contributo alla conoscenza dei fenomeni sociali. Nel mio lavoro la domanda di ricerca ha come obiettivo quello di mettere in luce le eventuali ingiustizie che lo stato compie relativamente alla possibilità di scelta di non frequentare le ore di religione cattolica a scuola. La scelta di non frequentare l’insegnamento della religione cattolica, infatti, non deve dare luogo ad alcuna forma di discriminazione. La rilevanza pragmatica di una domanda attiene alla capacità della risposta che ci si attende di orientare la soluzione, anche solo la più efficace, messa in forma di un problema sociale. La rilevanza pragmatica nella mia ricerca si compie nel riconoscere come questa forma di ingiustizia prima evidenziata porterebbe al riconoscimento di un problema sociale che si verifica all’interno delle classi della scuola italiana. La tecnica di ricerca qualitativa utilizzata per poter rispondere alla domanda di ricerca è quella dell’intervista discorsiva. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/146732