The master's thesis entitled "The Hidden Victim of Armed Conflicts: The Impact of War on the Environment" aims to deeply explore the environmental consequences resulting from war activities, revealing how war, often perceived primarily for its human and socio-political costs, inflicts significant and lasting damage on the natural environment as well. This dissertation is divided into several sections that historically analyze war-related pollution, starting from the Roman era up to contemporary conflicts. In the first chapter, the environmental impact of war in the past is examined, with a detailed focus on the pollution caused by military activities in the Roman, Medieval, and Modern eras. It highlights how landscape alteration, deforestation, and soil and water pollution were already significant issues during these historical periods. The second chapter then focuses on the two world wars of the 20th century, analyzing the use of conventional and unconventional weapons, and their devastating impact on the environment. It illustrates how these wars introduced new dimensions of pollution and environmental devastation on a global scale. In the third chapter, attention shifts to modern armed conflicts, with particular reference to the use of depleted uranium ammunition and conflicts in Iraq and Ukraine. It examines how these conflicts have irreversibly altered landscapes, contaminated soil and water resources, making many areas uninhabitable and inhospitable. Finally, the fourth chapter discusses national and international regulations aimed at protecting the environment during military operations, analyzing international law and the prospects for institutionalizing the crime of ecocide, along with national regulations that seek to mitigate the environmental impact of military activities. In conclusion, the thesis underscores the importance of strengthening international laws and improving global cooperation to minimize the environmental impact of wars. It emphasizes the need for greater awareness and sensitivity regarding environmental issues related to armed conflicts and suggests practical and legislative solutions to improve environmental protection in war contexts. This thesis makes a significant contribution to understanding the relationship between war and the environment, highlighting how environmental protection must become a priority even in military contexts, in order to preserve natural resources for future generations.
La tesi magistrale intitolata "La Vittima Occulta dei Conflitti Armati: L’Impatto della Guerra sull’Ambiente" si propone di esplorare in profondità le conseguenze ambientali derivanti dalle attività belliche, rivelando come la guerra, spesso percepita principalmente per il suo costo umano e socio-politico, infligga danni significativi e duraturi anche all'ambiente naturale. Questa dissertazione si articola in diverse sezioni che analizzano storicamente l'inquinamento bellico, partendo dall'epoca romana fino ad arrivare ai conflitti contemporanei. Nel primo capitolo, viene esaminato l'impatto ambientale della guerra nel passato, con un focus dettagliato sull'inquinamento causato dalle attività militari in epoca romana, medioevale e moderna. Si evidenzia come l'alterazione dei paesaggi, la deforestazione e l'inquinamento dei suoli e delle acque fossero già problematiche rilevanti anche in questi periodi storici. Successivamente il secondo capitolo si concentra sui due conflitti mondiali del XX secolo, analizzando l'uso di armi convenzionali e non convenzionali, e il loro devastante impatto sull'ambiente illustrando come le guerre abbiano introdotto nuove dimensioni di inquinamento e devastazione ambientale su scala globale. Nel terzo capitolo, l'attenzione si sposta sui conflitti armati moderni, con particolare riferimento all'impiego di munizionamento ad uranio impoverito, ai conflitti in Iraq e in Ucraina. Viene esaminato come questi conflitti abbiano alterato irreversibilmente i paesaggi, contaminato il suolo e le risorse idriche, rendendo molte aree inabitabili e inospitali. Infine il quarto capitolo discute la normativa nazionale e internazionale volta a tutelare l'ambiente durante le operazioni militari analizzando il diritto internazionale e le prospettive d’istituzionalizzazione del crimine di ecocidio, insieme alle normative nazionali che cercano di mitigare l'impatto ambientale delle attività militari. Per terminare, nelle conclusioni, la tesi sottolinea l'importanza di rafforzare le leggi internazionali e migliorare la cooperazione globale per minimizzare l'impatto ambientale delle guerre. Si evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza e sensibilità riguardo alle problematiche ambientali connesse ai conflitti armati, e si suggeriscono soluzioni pratiche e legislative per migliorare la protezione ambientale in contesti bellici. Questa tesi offre un contributo significativo alla comprensione del rapporto tra guerra e ambiente, evidenziando come la tutela ambientale debba diventare una priorità anche in ambito bellico, al fine di preservare le risorse naturali per le future generazioni
LA VITTIMA OCCULTA DEI CONFLITTI ARMATI: L’IMPATTO DELLA GUERRA SULL’AMBIENTE
PUPESCHI, ALESSIO
2023/2024
Abstract
La tesi magistrale intitolata "La Vittima Occulta dei Conflitti Armati: L’Impatto della Guerra sull’Ambiente" si propone di esplorare in profondità le conseguenze ambientali derivanti dalle attività belliche, rivelando come la guerra, spesso percepita principalmente per il suo costo umano e socio-politico, infligga danni significativi e duraturi anche all'ambiente naturale. Questa dissertazione si articola in diverse sezioni che analizzano storicamente l'inquinamento bellico, partendo dall'epoca romana fino ad arrivare ai conflitti contemporanei. Nel primo capitolo, viene esaminato l'impatto ambientale della guerra nel passato, con un focus dettagliato sull'inquinamento causato dalle attività militari in epoca romana, medioevale e moderna. Si evidenzia come l'alterazione dei paesaggi, la deforestazione e l'inquinamento dei suoli e delle acque fossero già problematiche rilevanti anche in questi periodi storici. Successivamente il secondo capitolo si concentra sui due conflitti mondiali del XX secolo, analizzando l'uso di armi convenzionali e non convenzionali, e il loro devastante impatto sull'ambiente illustrando come le guerre abbiano introdotto nuove dimensioni di inquinamento e devastazione ambientale su scala globale. Nel terzo capitolo, l'attenzione si sposta sui conflitti armati moderni, con particolare riferimento all'impiego di munizionamento ad uranio impoverito, ai conflitti in Iraq e in Ucraina. Viene esaminato come questi conflitti abbiano alterato irreversibilmente i paesaggi, contaminato il suolo e le risorse idriche, rendendo molte aree inabitabili e inospitali. Infine il quarto capitolo discute la normativa nazionale e internazionale volta a tutelare l'ambiente durante le operazioni militari analizzando il diritto internazionale e le prospettive d’istituzionalizzazione del crimine di ecocidio, insieme alle normative nazionali che cercano di mitigare l'impatto ambientale delle attività militari. Per terminare, nelle conclusioni, la tesi sottolinea l'importanza di rafforzare le leggi internazionali e migliorare la cooperazione globale per minimizzare l'impatto ambientale delle guerre. Si evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza e sensibilità riguardo alle problematiche ambientali connesse ai conflitti armati, e si suggeriscono soluzioni pratiche e legislative per migliorare la protezione ambientale in contesti bellici. Questa tesi offre un contributo significativo alla comprensione del rapporto tra guerra e ambiente, evidenziando come la tutela ambientale debba diventare una priorità anche in ambito bellico, al fine di preservare le risorse naturali per le future generazioniFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
1035901_relazioneditesimagistraletenalessiopupeschi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.43 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.43 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/146608