This retrospective cohort study aims to examinate the clinical parameters of safety and efficacy of a pediatric therapy based on lithium in patients aged 12 to 18; as a matter of fact, in spite of the many pharmacological clinical trials that have been made, there is still a reluctant approach towards this mood stabilizing drug, in particular in the pediatric field where its prescription and administration are more complex. Moreover the cohort has undergone a follow-up with the collaboration of the territorial neuropsychiatry with the purpose of gaining a wider awareness of the therapeutic benefit and of the drug-induced side effects. Out of 25 specialists the 76% has given their disposability to participate, the 16% have not participated and the 8% has not been able to be reached via phone call or e-mail. The study included all the patients who had been hospitalized in the ward of Child and Adolescent Neuropsychiatry of the Children Hospital Regina Margherita in Turin, Italy or in its beds in other wards, but also the patients of the Day Hospital, in a time frame of 4.5 years (01/01/2018-30/06/2022). The cohort is made of 67 patients, 82% of which are females, with a mean age of 15.30±2.07. The drug has been used increasingly over the years (5 patients treated in 2018 vs 13 in therapy only in the first half of 2022), mostly for the treatment of bipolar disorder, but also for other mood disorders and it has often been used together with psychotropic medications such as antidepressants and anxiolytics. The patients in the cohort have been treated with lithium sulfate (94%) or lithium carbonate. The database has been analized with the software library called Pandas; all the mean measurements of blood tests, weight and corrected QT interval were in the physiologic range even though the parameters refering to the tyroid function were at its maximum. The lithium-induced toxicity has proved to be reversible with the administration of levotiroxin (Eutirox), which induced a statistically significative reduction of TSH and a statistically significative increase of T4. The mixed-model regression analysis underlines how lithiemy is associated to a statistically significative increase of creatinine (p<0.001) and TSH (p=0.017) and to a statistically significative reduction of natriemy (p=0.008), T3 (p=0.033) and T4 (p=0.012). Moreover, in contrast to the study expectations, a statistically significative reduction of weight (p=0.001) has been shown, contradicting the hypothesis of a drug-induced weight gain. The follow-up confirms that 55% of the patients has continued the therapy with this drug until they turned 18 years old or until the date of conclusion of the study, but it is likely that also another 15% has continued the therapy, even though it has not been possible to have a follow-up to confirm this hypothesis. Moreover 18% of the patients have suspended the treatment and 12% have been discharged from OIRM with a lithium-based therapy between 2018 and 2021, without the possibility of a follow-up. This data confirm the legittimacy of the use of lithium in children and adolescents, with a clinically satisfying tollerability and therapeutic effect; indeed no severe side effects have occoured even if there have been cases of nausea and tremor and one case of polyuria which led to the suspension of the therapy. The numerous studies about lithium done in the last decades have rehabilitated the role of this molecule in the horizon of psychiatric illnesses and have discovered new applications of this drug that will be to pursue and consider in the years to come.
Questa raccolta retrospettiva di coorte si pone come obiettivo di esaminare i parametri clinici di sicurezza ed efficacia di una terapia pediatrica con litio in pazienti di età compresa tra i 12 e i 18 anni; infatti, nonostante siano stati effettuati numerosi trial clinici farmacologici, permane un atteggiamento restio nei confronti di questo farmaco stabilizzatore dell’umore in particolare in ambito pediatrico, dove la sua prescrizione e assunzione risultano più complesse. Inoltre è stato eseguito un follow-up del campione grazie alla collaborazione del servizio di NPI territoriale per avere una visione più ampia del beneficio terapeutico e degli effetti collaterali litio indotti. Su un totale di 25 specialisti il 76% si è reso disponibile alla partecipazione, il 16% non ha partecipato e l’8% non è risultato raggiungibile per via telefonica o tramite e-mail. Sono stati inclusi nello studio tutti i pazienti ricoverati nel reparto di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino o nei suoi letti di competenza, ma anche i pazienti del Day Hospital, in un arco temporale di 4.5 anni (01/01/2018-30/06/2022). Il campione è costituito da 67 pazienti, di cui l’82% di sesso femminile, e l’età media dei pazienti è di 15.30±2.07 anni. Il farmaco è stato somministrato in maniera crescente negli anni (5 pazienti trattati nel 2018 vs 13 in terapia solamente nella prima metà del 2022), trovando impiego soprattutto nella cura del disturbo bipolare, ma anche in altri disturbi dell’umore ed è stato spesso impiegato insieme a psicofarmaci quali antidepressivi ed ansiolitici. I pazienti del campione hanno assunto litio solfato (94%) o litio carbonato. Il database è stato analizzato impiegando la libreria software Pandas; tutti i valori medi di esami ematochimici, peso e QTc sono rientrati nell’intervallo di normalità sebbene le variabili riconducibili alla funzionalità tiroidea si siano attestate al suo massimo. La tossicità litio indotta si è dimostrata reversibile con la somministrazione di levotiroxina (Eutirox) a cui è seguita una riduzione statisticamente significativa del TSH ed un aumento statisticamente significativo del T4. Le regressioni miste eseguite evidenziano come la litiemia si associ ad un aumento statisticamente significativo della creatinina (p<0.001) e del TSH (p=0.017) e ad una riduzione statisticamente significativa della natriemia (p=0.008), del T3 (p=0.033) e del T4 (p=0.012). Inoltre, contrariamente all’atteso, è stata riscontrata una riduzione statisticamente significativa del peso (p=0.001), la quale contraddice l’ipotesi di un aumento ponderale iatrogeno. Il follow-up conferma che il 55% dei pazienti ha assunto il farmaco fino alla maggiore età o alla conclusione dello studio, ma è verosimile che anche un ulteriore 15% abbia continuato la terapia, nonostante non sia stato possibile eseguire un follow-up a conferma di questa ipotesi. Inoltre il 18% ha sospeso il farmaco e il 12% è stato dimesso dal presidio OIRM con una terapia a base di litio tra il 2018 e il 2021, senza possibilità di follow-up. Questi dati confermano la legittimità nell’utilizzo del litio nel bambino e nell’adolescente, con tollerabilità ed effetto terapeutico clinicamente soddisfacente; infatti non si sono verificati effetti collaterali gravi sebbene siano stati segnalati casi di nausea, tremori ed un caso di poliuria con conseguente sospensione della terapia. I numerosi studi effettuati sul litio negli ultimi decenni hanno riabilitato il ruolo di questa molecola nel panorama delle patologie psichiatriche e hanno scoperto nuove applicazioni di questo farmaco che saranno da perseguire e ponderare negli anni a venire.
Terapia con il litio in infanzia e adolescenza: parametri di sicurezza in un campione clinico.
CAFISO, VALERIA
2021/2022
Abstract
Questa raccolta retrospettiva di coorte si pone come obiettivo di esaminare i parametri clinici di sicurezza ed efficacia di una terapia pediatrica con litio in pazienti di età compresa tra i 12 e i 18 anni; infatti, nonostante siano stati effettuati numerosi trial clinici farmacologici, permane un atteggiamento restio nei confronti di questo farmaco stabilizzatore dell’umore in particolare in ambito pediatrico, dove la sua prescrizione e assunzione risultano più complesse. Inoltre è stato eseguito un follow-up del campione grazie alla collaborazione del servizio di NPI territoriale per avere una visione più ampia del beneficio terapeutico e degli effetti collaterali litio indotti. Su un totale di 25 specialisti il 76% si è reso disponibile alla partecipazione, il 16% non ha partecipato e l’8% non è risultato raggiungibile per via telefonica o tramite e-mail. Sono stati inclusi nello studio tutti i pazienti ricoverati nel reparto di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino o nei suoi letti di competenza, ma anche i pazienti del Day Hospital, in un arco temporale di 4.5 anni (01/01/2018-30/06/2022). Il campione è costituito da 67 pazienti, di cui l’82% di sesso femminile, e l’età media dei pazienti è di 15.30±2.07 anni. Il farmaco è stato somministrato in maniera crescente negli anni (5 pazienti trattati nel 2018 vs 13 in terapia solamente nella prima metà del 2022), trovando impiego soprattutto nella cura del disturbo bipolare, ma anche in altri disturbi dell’umore ed è stato spesso impiegato insieme a psicofarmaci quali antidepressivi ed ansiolitici. I pazienti del campione hanno assunto litio solfato (94%) o litio carbonato. Il database è stato analizzato impiegando la libreria software Pandas; tutti i valori medi di esami ematochimici, peso e QTc sono rientrati nell’intervallo di normalità sebbene le variabili riconducibili alla funzionalità tiroidea si siano attestate al suo massimo. La tossicità litio indotta si è dimostrata reversibile con la somministrazione di levotiroxina (Eutirox) a cui è seguita una riduzione statisticamente significativa del TSH ed un aumento statisticamente significativo del T4. Le regressioni miste eseguite evidenziano come la litiemia si associ ad un aumento statisticamente significativo della creatinina (p<0.001) e del TSH (p=0.017) e ad una riduzione statisticamente significativa della natriemia (p=0.008), del T3 (p=0.033) e del T4 (p=0.012). Inoltre, contrariamente all’atteso, è stata riscontrata una riduzione statisticamente significativa del peso (p=0.001), la quale contraddice l’ipotesi di un aumento ponderale iatrogeno. Il follow-up conferma che il 55% dei pazienti ha assunto il farmaco fino alla maggiore età o alla conclusione dello studio, ma è verosimile che anche un ulteriore 15% abbia continuato la terapia, nonostante non sia stato possibile eseguire un follow-up a conferma di questa ipotesi. Inoltre il 18% ha sospeso il farmaco e il 12% è stato dimesso dal presidio OIRM con una terapia a base di litio tra il 2018 e il 2021, senza possibilità di follow-up. Questi dati confermano la legittimità nell’utilizzo del litio nel bambino e nell’adolescente, con tollerabilità ed effetto terapeutico clinicamente soddisfacente; infatti non si sono verificati effetti collaterali gravi sebbene siano stati segnalati casi di nausea, tremori ed un caso di poliuria con conseguente sospensione della terapia. I numerosi studi effettuati sul litio negli ultimi decenni hanno riabilitato il ruolo di questa molecola nel panorama delle patologie psichiatriche e hanno scoperto nuove applicazioni di questo farmaco che saranno da perseguire e ponderare negli anni a venire.File | Dimensione | Formato | |
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